sabato 28 dicembre 2013

Auguri con ritardo.



Natale all'ospedale.


Il giorno del solstizio d'inverno, sabato 21 Dicembre , me ne sono andato lietamente in Mugello nel casale di famiglia. C'era già mio figlio, il tempo era bello e invece di ripartire a sera sono rimasto là a dormire.
La mattina dopo avevo saltato due turni di medicamenti, che non mi ero portato dietro.
Sono finito al pronto soccorso dell'ospedale di Borgo San Lorenzo.
Respiravo malissimo.

L'ospedale di Borgo è una struttura di  eccellenza e il pronto soccorso ne è la vetta. In tre ore mi hanno fatto l'elettrocardiogramma, una radiografia ai polmoni, l'analisi del sangue, l'emogas per sapere quanto ossigeno avevo nel sangue. Un numeretto ha suggerito al medico di guardia che potevo avere una trombosi polmonare in atto. Subito ha richiesto una TAC che ha detto sì, c'era una tromboncina in corso, ma piccina piccina...

Alle quattordici ero in corsia e ci sono rimasto fino a oggi.

L'ospedale è un posto strano. Vi si trova il massimo delle sofferenze che si tira dietro però il massimo dell'amore. Nei venticinque letti c'era una umanità dolente, ma intorno l'amore dei familiari, la visita degli amici. E tutto retto da straordinarie infermiere, sempre gentili, garbate, efficienti. Toscane però e dunque pronte a sussurrare a una signora che piangeva il suo morto “ non si piange! non si piange! “. Perché  per le camere e i corridoi girano speranze e paure che non dovevano scontrarsi con quella sconfitta finale.


Natale l'ho passato lì; un Buon Natale, perché il Natale è sempre buono: si accende una luce a Oriente, ci è nato un Figlio, ci è dato un Salvatore.
A tutti quelli che passano di qui e ad ognuno, un Buon Natale in ritardo. 
E' un augurio che vale ogni giorno perché quel Bimbo, per l'appunto, ogni giorno  rinasce   e questo nei secoli dei secoli.
E così sia.

Poesia di Natale.

Luce ad Oriente

Viene Natale
nasce il Bambino
cresce ad oriente la luce
al mattino.

Cresca la luce
nel nostro cuore
fallo ricolmo, Bambino,
di amore.

giovedì 19 dicembre 2013



Un uomo al comando ma non da solo.


Mi dispiace moltissimo che tutta una parte di gente di sinistra guardi con grande sospetto a Matteo Renzi.
Dopo la vittoria alle primarie ho letto in rete una serie di lamentele con promesse di addio: addio PD, mai più tessera , mai più voto.
Cito per tutti quella autorevole e bravissima blogger, che è Anna Mallano.
Potrei aggiungere decine di voci, anche di chi legge questo blog.


Non me ne importerebbe nulla se di questa gente di sinistra non avessi una stima grandissima. Ne condivido gli ideali; dissento solo sul modo di realizzare quegli ideali, che del resto quella sinistra non è mai riuscita a realizzare. Mi piacciono come persone e dunque la loro opinione mi interessa.

 Ho cercato di capire il perché di questa avversione. 
Perché Renzi è antipatico? 
Perché non è "uno di loro"? Ma se il PD fosse composto solo da " uno di noi", che PD sarebbe?
Perché "di destra"? Ma non è vero!
Mi viene in mente a cosa sarebbe successo se Bersani avesse cooptato Renzi in campagna elettorale, come Renzi ha cooptato Civati e Cuperlo: larga vittoria alle elezioni, niente slargate intese, distruzione definitiva di Berlusconi, Prodi Presidente della Repubblica, Italia fuori dal disastro due anni prima.

Gli errori si pagano cari, vediamo di non perseverare ( che est diabolicus...)







 

martedì 10 dicembre 2013

L'Italia ha preso fiato, che bella giornata!




Ma che bella giornata!


Alle 9 di Domenica, pulito, rasato e stirato, mi sono catapultato verso il seggio più vicino: Via del Giglio, Istituto Cattaneo. Cammino molto male e respiro peggio; sono ancora residente a Vicchio e potrei essere respinto ( non oseranno! ) . Però Firenze fiammeggia in una bella giornata di Dicembre e in Piazza Duomo, finalmente pedonale, festeggiano tutti la bella giornata e il Natale. C'è perfino la banda.

Arrivo sfiatato e trovo una coda come quella in figura. Meno male siamo dentro a un cortile coperto del palazzo e ci sono tre sedie. Mi stravacco, leggo La Repubblica e riprendo fiato. In coda c'è una umanità varia, che parla sottovoce come a un rito. Mi colpisce una vecchia signora cieca con bastone accompagnata da una signora più giovane piena di attenzione e di garbo.
Ripreso il respiro mi alzo e brandendo tessera PD, carta di identità e certificato elettorale filo al seggio, perché la coda è quella delle preiscrizioni con firma di documento e obolo.
C'è un Presidente, un seggio per gli uomini e uno per le donne come le toilettes ma mi spiegano che è per fini statistici.
-Iscritto di Vicchio, ora a Firenze!-
-Non può votare...-
-Come non posso votare?-
-Solo quelli delle sezioni elettorali scritte lì-
Lì” è un elenco di sezioni elettorali appeso al muro.
Mi appello al Presidente, suggerisco di verbalizzare l'anomalia... Niente.
Mi tocca Vicchio.

Chiamo mio figlio e gli spiego che quei bastardi burocrati e formalisti di chiaro stampo stalinista del seggio non mi hanno fatto votare. Si va a Vicchio.
A Vicchio, oltre al Partito Democratico, ho anche una dama da cinque litri di olio “ novo”...
A Vicchio c'è una coda ancora più lunga di quella del Cattaneo, ma tutta fuori casa e fa un freddo bestia. Però qui mi conoscono, arrivo al seggio alla svelta, mi si sorride, ricambio, voto.

Ha stravinto Renzi. Matteo Renzi è un ragazzo di assoluta affidabilità, di quelli da cui puoi comprare un'auto usata. Se è ambizione è ambizione sana e spirito di servizio. Ha capacità intellettuali e organizzative superiori. Fa squadra e della squadra fa il capo senza tanti discorsi.
Lo considero il miglior Sindaco di Firenze dopo La Pira e Bargellini.


Grazie gente in fila, popolo del PD; l'Italia nuova, quella del terzo millennio, ce la farà. E questa Domenica me la scrivo.

venerdì 6 dicembre 2013





L'ultimo tram.

Berlusconi e il berlusconismo sarebbero finiti nel ' 95 se D'Alema e compagni avessero fatto la legge sul conflitto di interessi e la riforma televisiva, invece di salvare l'avversario con la Bicamerale e far cadere Prodi (. …. ) I vecchi dirigenti hanno lavorato per riconsegnare ogni volta il Paese a Berlusconi, quando la destra ha vinto le elezioni e anche quando non le aveva vinte.(....)

Alla fine di tutte queste imprese, sono riusciti a perdere in Febbraio elezioni già vinte e a varare un governo con Berlusconi, dopo averlo negato fino a un minuto prima, non senza essersi tolti la miserabile soddisfazione di impallinare il fondatore Prodi nella corsa al Quirinale con un plotone di esecuzione di 101 parlamentari.

(...) Chi voterà Renzi lo farà per rottamare una nomenklatura rovinosa, complice del disastro nazionale. Toccherà poi all'intelligenza del nuovo leader costruire dalle ceneri del PD, magari con l'aiuto di Cuperlo e Civati, una moderna forza politica che si carichi sulle spalle la salvezza dell'Italia e l'avvenire dei nostri figli.


( Curzio Maltese-La Repubblica )

domenica 1 dicembre 2013






Ite, Missa est.

Stamani sono stato a Messa nella chiesina di  San Michele Visdomini, che a Firenze si chiama San Michelino. E' stata la chiesa di Don Bensi, mio professore di religione al Liceo, che ci è sepolto. Me ne sono andato sulla panca accanto a lui ( fuori tirava un ventaccio ghiaccio )  e siccome era presto mi sono messo a leggere La Repubblica.  E' arrivato il vecchio sacrestano che mi ha detto: " eh, non si legge il giornale in Chiesa!" " E perché ? ", gli ho risposto io.
Non ha insistito.

La verità è che alla Messa è proibito fare tutto, tranne seguire i comandi ( in piedi! a sedere!) e rispondere a cantilena cose melense. Nessuno dei diciotto presenti ( dodici vecchiette, due vecchi e quattro giovani ) cantava, se non il Celebrante affiancato dal sagrestano e da un giovanotto, forse seminarista, in cotta e con una gran voce. Canti penosi, letture assurde. 
Il profeta Isaia, nato sette secoli prima di Cristo, profetava il trionfo di Gerusalemme, splendida sul colle e città della pace. Ne avesse azzeccata una. E' tremila anni che intorno a Gerusalemme si sbudellano ferocemente e seguitano anche ora. San Paolo diceva che la notte era passata e presto sarebbe tornato Gesù nella gloria. Il secondo e finale Avvento.
Il Celebrante un prete alto, giovane e prestante ha flautato la solita predica senza capo né coda, sull'Avvento Natale , sì, ma anche l'Avvento finale che ci doveva trovare belli robusti e di materiale forte oppure saremmo spazzati via. Ma naturalmente Dio è misericordioso, è vero. Però ci avrebbe spazzato via lo stesso: niente Paradiso!

Ma in Chiesa alla Messa bisognerebbe prima di tutto abbracciarci tutti nella gioia del Maestro, perché siamo riuniti nel Suo ricordo e Lui è con noi. Poi riunirsi intorno a un gran tavolo perché si ricorda l'Ultima Cena e sarà fatto tutto in memoria di Lui, come ci ha chiesto. E lasciamo perdere i Profeti e anche San Paolo. Meditiamo il Vangelo e i preti giovani facciano penitenza e ascoltino i padri vecchi, che ne hanno viste più di loro. E cantiamo canzoni belle, anche stonando.
Altro che non leggere La Repubblica. Si dovrebbe chiacchierare e informarsi, pronti ad un soccorso fraterno. Invece, zitti, torvi, ci si scambia un segno di pace neanche si fosse in guerra. 

La dura legge del Lasix ( duro Lasix sed Lasix ) mi ha impedito di assistere oltre perché nelle Chiese non ci sono i servizi e i vecchi, o si pisciano addosso o se ne vanno prima.
Che peccato, però. Che triste peccato queste cerimonie stinte, che solo la Sua presenza, in quella ostia bianca e tutto intorno, riscatta.
Certo, nelle piccole comunità va meglio. ma anche in quelle, tutto ingessato.
Non vedrò l'Avvento di un'agape fraterna nelle nostre Chiese pulitissime, ben illuminate e anche riscaldate. ma almeno mi sfogo!