giovedì 31 gennaio 2013


Ospedale.

Giovedì 17 la Liliana si è sentita male mentre ero fuori casa; non respirava più. Così è toccato alla Martha chiamare il 118 e portarla in ospedale. Io sono arrivato dopo, con lei già curata sul lettino del Pronto  Soccorso.
Gli ospedali sono posti strani; c'è insieme la massima concentrazione di dolore pensabile ma , quando chi ci lavora lo fa con affetto e il sorriso sulle labbra, sono anche posti pieni di amore, sollecitudine e compassione, che circola tra estranei e personale, a difesa di ognuno e di tutti. 
C'è una sacralità nel dolore affrontato insieme.

Una brutta polmonite lascia poco scampo ad un ammalato di bronchite cronica occlusiva e enfisema. Liliana, sabato 26, era data per morta dall'infermiera.  Io ero a casa malato e l'ho pianta morta. Scrive Pirandello che non piangiamo i nostri cari perché s'è spezzata la loro vita ma perché è la nostra vita che perde un riferimento.  Che stronzo.

Poi, donna tosta e grande combattente, s'è ripresa, è ricaduta e s'è ripresa, il medico dice che non tornerà a casa. Ma lei testarda combatte. 

Aspetto.

sabato 26 gennaio 2013




La Procura ipotizza.

A Firenze, la Procura ipotizza. Ipotizzare significa fare ipotesi, supporre eventi, temere accadimenti non ancora dimostrati. La Procura di Firenze ipotizza che i conci in calcestruzzo per tenere su lo scavo del sottopasso non siano a norma come resistenza al fuoco. 

Come ha fatto il Procuratore a nutrire il dubbio? Li ha annusati? Li ha scalfiti col dito indice borbottando " ma a me paiono fuori norma..." E' passato un passerottone con laurea in ingegneria, che magari fa il perito della Procura, e ha introdotto  la pulce nell'orecchio?
Non si sa.
Sulla base di una sensazione o di un sentimento ( perché non ho letto di prove di laboratorio o analisi di nessun tipo su quei manufatti ) il Procuratore ha bloccato lavori per un miliardo e mezzo di euro, con un indotto probabilmente di altrettanto peso. 
I danni, per Firenze, per la regione Toscana, per l'Impresa e per i contribuenti sono immensi.
Questi, no, non sono ipotetici. Sono provati .

Ora comincia, ripeto, comincia il dibattimento, le perizie e controperizie, le battaglie tra avvocati, la grande sceneggiata italiana dell'applicazione della giustizia . Finirà tra....cinque anni? Otto anni?
Nel 2020 un giudice dirà se ha il Procuratore ha annusato bene o male.
E' lo stesso procedimento della sentinella che prima spara e poi chiede " chi va là?".
O cazzo, ma è morto!


lunedì 21 gennaio 2013

Ci vorrebbe un Capitano.


MASSIMO GRAMELLINI
Ricominci a pettinare le bambole. Il Bersani presidenziale, in gessato e ingessato, ha perso simpatia senza guadagnare carisma. Smaltita l’emozione delle primarie, il partito strafavorito sta iniziando a rinculare nei sondaggi. Servirebbero Renzi e il pullman dell’Ulivo: qualcuno o qualcosa che parli ai cuori e alle pance. Lei, Bersani, è un politico del Novecento (lo dico a suo merito), più credibile come amministratore pubblico che come seduttore appassionato. Il suo problema è che non dà mai un titolo. Invece le campagne vivono di slogan, messaggi semplici, frasi a effetto. «L’Italia giusta», col suo sorriso ammainato accanto, ha invaso le città come un preludio di quaresima: non ne parla nessuno, nemmeno per dirne male. Le sue interviste grondano buon senso e competenza, ma non contengono una sola idea concreta facilmente afferrabile. Lei non sta dettando l’agenda di queste elezioni. Va sui giornali con argomenti di politichese - l’accordo con Monti, la desistenza con Ingroia - o espressioni vaghe («confermeremo l’austerità, accompagnandola con intelligenti politiche di crescita») che rassicurano i mercati, non le famiglie con due disoccupati in casa. Spezzi il tran tran del vincitore designato, organizzi eventi che attirino l’attenzione. Ma cosa aspetta a coccolare lo spirito anticasta degli elettori, proponendo come primo atto del nuovo governo il dimezzamento del numero dei parlamentari e dei consiglieri locali?  

Se non cambia rotta vincerà comunque, ma rischia di vincere male e per poco. Peccato, perché fra quelli in gara probabilmente è il migliore. 


mercoledì 16 gennaio 2013

Gna famo?

Eh no, ho paura di no.
Per capirlo ho elencato "lo stato dell'arte". E mi sono spaventato.
1-Mafie.
Contro le mafie abbiamo perso. Nonostante arresti e condanne le mafie prosperano e fanno affari. Al Sud, al Centro , al Nord.  Aiutate, assistite da banchieri e bancari, avvocati e notai, architetti e ingegneri, politici e funzionari. Che non sono mafiosi, ma tengono famiglia.
2-Corruzione.
Contro la corruzione abbiamo perso, però contenti. Ricordiamo che per ogni corrotto c'è un corruttore. E' un esercizio che abbiamo fatto tutti. Ci costa 60 miliardi l'anno, ma altrimenti come si fa?
Perché...
3-Legislazione e burocrazia.
L'Italia ha 250000 leggi e centiaia e centinaia  di Regolamenti Attuativi, Norme generali, Piani Regolatori e Regolamenti Edilizi. In ogni campo.
Come sapete bene le Leggi, i Regolamenti, le Norme si possono applicare o interpretare.
Chiunque abbia la possibilità di applicarle o interpretarle, dall'"ingegnere" dell'esame per la patente fino a dove vi pare, colui detiene un potere. E tiene famiglia, proprio come noi.
4-Giustizia e Magistratura.
In Italia non c'è Giustizia Civile, perché, se per sapere se avete diritto ai 5000 euro per cui avete fatto giudizio ci vogliono 5 anni, preferirete rinunciare.   Così imparate a  riscuotere a tempo debito. Le liti condominiali sono altra cosa: durano decine di anni per la gioia degli avvocati e pazienza il costo. Prima l'onore!
La Giustizia Penale: un Procuratore qualsiasi può acchiappare un innocente, accusarlo dei peggiori misfatti , costringerlo a spese e perdite di tempo inaudite, menare il torrone per tre anni. Poi il Giudice sentenzia: Pubblico Ministero, ma che cazzo dice?
 Ops, pardon! E questo nei casi leggeri, come il mio. ( accusato di disastro urbanistico ed abuso edilizio. E falso ideologico )
5-Scuola e ricerca.
Abbiamo Scuole buone. Abbiamo Università buone. Formiamo ricercatori coi controcazzi, ma non per noi. Noi, l'Italia, non fa ricerca. Alleviamo ricercatori per l'estero-gratis.
6-Ambiente e territorio.
Abbiamo smerdato e sfasciato tutto quello che potevamo: con manufatti edili, mostri alberghieri, case sul mare quasi dentro, fabbrichette disseminate a caso ( con due z...) . Il paese che ha il massimo patrimonio d'arte del mondo ( del mondo! ) ci piscia letteralmente sopra. Avete presente la Valle dei Templi? Ercolano? i siti archeologici del tarantino? Potrei andare avanti un giorno.
7-Infrastrutture: porti areoporti strade e ferrovie.
A Bardonecchia, quando torno dalla Francia, mi basta un'occhiata dal finestrino. Vedo vecchi locomotori rugginosi e carozze passeggeri a pezzi, finalmente a casa!
8-Vita civica e politica
Diceva l'On. Rino Formica, PSI dei bei tempi del cinghialone, che la politica " è sangue e merda". Se ne deduce che per far politica serve essere stronzi o sanguinari, per trovarsi a proprio agio.
 A guardarsi in giro, parrebbe proprio così, con eccezioni fortunate. Dio ci protegga le eccezioni!
9-Evasione fiscale.
Dice che sia 120 miliardi all'anno. Ora però mettetevi nei panni di uno che s'è sudata la pagnotta e gli chiedono il 47% di quello che s'è onestamente guadagnato, perché i suoi soldini servono per la lotta alle mafie, per la lotta alla corruzione, per la burocrazia, per la Giustizia, per la scuola, per l'ambiente, per le infrastrutture e ovviamente per finanziare partiti e politici. Paga? Ma chiamatelo santo!

venerdì 11 gennaio 2013

Proponimenti, visioni e scazzi per l'anno nuovo. (prima puntata )

Il qui presente 2013. 

Comincio dagli scazzi, incavolature, sassolini nelle scarpe ecc.ecc.

Per esempio, ho smesso di comperare La Repubblica tutti i giorni. Il giornale è peggiorato. C'è sempre più roba e sempre più confusione. Vuole parlare di tutto e questo è tutto di cui parla. ( citazione....)
Ci scrive ogni domenica l'insopportabile, olimpico, zeusiano Eugenio Scalfari, il Fondatore.  Madonna le palle!
Non contento di essere un ottimo giornalista, un bell'uomo, sposato bene, abile negli affari e di buona intelligenza ha cominciato a fare il tuttologo. Poi il filosofo. Scrive libri illeggibili. Si avvia alla teologia e poi probabilmente alla santità.

Ci scrivono alcune delle menti  meno illuminate sulla piazza: Piergiorgio  Odifreddi, l'autore di libri chi si chiamano Il Vangelo secondo la Scienza ( che sarebbe come scrivere Le Quarant'Ore secondo il culo.  Che c'entra il culo con le Quarant'Ore*? Niente! ) Perché non possiamo dirci cristiani ( e tanto meno cattolici ) . ( Notare il fine richiamo al famoso saggio di Benedetto Croce ) Il matematico impertinente ( lui ) Il matematico impenitente ( sempre lui ) Come ti sistemo il cristianesimo in quattro e quattr'otto  ecc.
Mente fulminata, ottenebrata dalla laurea conseguita dopo il diploma di geometra ma già rovinata dalla frequentazione di monache e preti e dal Seminario.
Mente fulminata ma certissima e  senza un dubbio che è uno, su niente.

Per esempio, non reggo più non solo i talksciò, ma neanche le concioni dei politici ( con poche ma significative eccezioni: Bersani, Renzi ) in ogni telegiornale.
Mi rifugio sempre più nei cartoni animati: ho rivisto per la ventesima volta Madagascar  ridendo come uno scemo.

Per esempio, qualcuno avvisi gli scrittori e editori di guide gastronomiche di smettere tanto non ci caschiamo più, colle stelle, i cappelli, le forchette. E basta!
E gli assaggiatori e raccontatori di menù la finiscano di descrivere piatti come la goulaschsuppe di capriolo con schiuma di pompelmo e un piccolo sandwich ai ricci di mare...
Ma cosa s'era fumato il cuoco?

Si seguita, con cose più serie. Visioni, visioni....


domenica 6 gennaio 2013



La vera storia della lasagnetta di Capodanno.

La storiella merita; mostra come da una serie di errori si può anche tirare fuori qualcosa di buono....
La storia comincia con un mio fatal error quando invece di un pacco Orogel spinaci compro alla Coop un pacco Orogel bietole.
Odio le bietole.
Il secondo error, però meno fatal, capita quando invece del solito parmigiano reggiano trancia compro una trancia di pecorino romano. Che dico: pecoreccio. Non c'è niente i più pecorile del pecorino romano, che è per giunta salatissimo. Non è un alimento, è un condimento. O un con-panatico, ma con molto panatico.

Il 31 arriva a casa la Martha, mia valorosa domestica e badante, con le mani nei capelli perché ha comprato tre mozzarelle, due ricotte di mucca e un trancione di gorgonzola-il giorno prima. Ma ora sono, ahimè, scaduti, tutti scaduti! E la sua famiglia ( marito, due figlie, un figlio, nuora incinta ) ha sdegnosamente rifiutato le cibarie sostenendo che chi mangia una mozzarella scaduta il giorno prima, muore. L'ha detto la televisione.
Mi incazzo, gli spiego che è una truffetta dei produttori e gli prendo tutto in cambio di un chilo di prosciutto ScontoCoopaiSoci.
Solo che, se le mozzarelle possono finire in pizze, che me ne dovrei fare della ricotta di mucca?  Ricotta di mucca è un ossimoro, come ghiacciaio bollente o convergenze parallele.
La ricotta o è di pecora o non è.

Decido di fare tortelli alla maremmana con bietola e ricotta di mucca, certo del disastro, quando ecco il colpo di genio, la scintilla, il cortocircuito: correggerò l'insapore ricotta col pecoreccio pecorino! E poi due uova, noce moscata e pepe nero.
Ma fare tortelli significa fare la pasta, che faccio da me con uova del mio pollaio e uno spessore 9 della macchinetta , poi i quadrati, poi il ripieno, poi la chiusura. Poi uno si strarompe....
Così frullo col mixer le orride bietole e l'insapore ricotta , ne viene una crema da giuntare a pecora romana, uova, noce moscata abbondante ma tiro fuori l'ottima pasta Rana da lasagne....
E il sugo? Ma sugo Barilla "alla bolognese", che è buono buono! 
La lasagna è venuta buonissima, dentro il suo contenitorino in alluminio. Venti minuti di forno a 200, anche meno.
Buon appetito!

mercoledì 2 gennaio 2013



Pranzo di Natale, cenone di Capodanno.

Poi è andata a finire che il primo Dicembre mi sono riportato a casa la Liliana. I primi giorni nella magnifica Residenza Assistita " Beato Angelico" mi implorava di portarla a casa: " Io firmo, eh, firmo!". Si era infine abituata, a starsene triste triste ad aspettarmi. Ma io no.

Così a Natale abbiamo avuto il nostro Pranzo di Natale, in tre, con mia figlia Annalisa.
Avevo preparato tortelli alla maremmana per noi ma le mie magnifiche & insuperabili Crocchette per Liliana, che non ha denti e rifiuta fieramente la dentiera. Servite con salsa tartara;  e banana frullata per dessert.
Nel pomeriggio siamo rimasti fino a sera a dormicchiare, io in poltrona e lei in carrozzina.
Mangia e si  addormenta alle sette di sera e si sveglia alle tre di notte.  Vuole " thè e biscottini" e si riaddormenta fino a mattina quando arriva la Martha a salvamento.

Invece il cenone di Capodanno l'ho fatto da solo; Liliana dormiva e io mi sono mangiato crostini di fois gràs e Champagne, Veuve Clicot Ponsardine, da 375 cc.  Poi lasagnetta d'invenzione con bietola, ricotta e pecorino romano. Poi panettone, naturalmente. Poi Veuve Clicot ecc.ecc. Poi caffé con un eccellente brandy peruviano. Dormicchiamento inevitabile in poltrona fino ai botti.
A mezzanotte in punto ho brindato con latte freddo...
Il Buon Anno alla Liliana l'ho dato alle 2,30 del 1 Gennaio, insieme a thè e biscottini.

Non ci compiangete. Certo che avrei preferito un pranzo di Natale con i figli e i nipoti e un cenone con gli amici, magari dopo l'Opera.  Ma vale la " perfetta letizia " di San Francesco. 
Ricordate? " fra Leone, se fradici di pioggia il custode del convento ci rifiutasse e anzi ci bastonasse bene bene e passassimo la notte al freddo e pesti, quella sì che sarebbe perfetta letizia!"
Il Santo non era mica scemo. Voleva dire che non dobbiamo permettere che la nostra 
" letizia" dipenda dalle cose o dagli avvenimenti. 
Va fondata su qualcosa d'altro e ognuno sappia scegliere cosa.

E con questo, Buon Anno nella letizia, cari Amici!