mercoledì 27 febbraio 2013



Buon uomo Bersani.

Nel vasto dispiacere se ne annida un altro, il dispiacere per la personale sconfitta di Pierluigi Bersani. Bersani è persona stimabile, onesta, capace, colta, buon amministratore. Ma è nato troppo tardi; doveva nascere al tempo in cui ragionare, progettare e descrivere le proprie intenzioni era possibile e contava ancora qualcosa. Quel tempo cominciò a finire agli inizi degli anni Ottanta e si concluse definitivamente nel 1994 con la "discesa in campo" del Cavalier Silvio Berlusconi.

Dice Freccero, che se ne intende,  che non esistono più i partiti politici ma esistono i leaders
I leaders e i loro spettacolini o spettacoloni. Come Grillo, come in cento radio e TV il Cavaliere. E Bersani è molto ma non è mai stato e non sarà mai un leader.  Ha creduto di diventarlo sull'onda delle primarie, in cui l'apparato del PD  ha sconfitto, dopo averne fatto strame, un vero leader cresciuto nel PD, quel Matteo Renzi che ha poi dato lezioni a tutti di correttezza e lealtà.
Bersani in realtà non è neanche un vero politico; gli manca la dote essenziale, almeno quanto il carisma personale, di capire il mondo in corso, quello vero di fuori e non quello pensato, di dentro. Bersani è rimasto nel mondo, che è anche il mio, dei sindacati e delle lotte operaie, del volantinaggio e del volontariato politico coi manifesti e la colla ( nel 1948 anche con una pistola in tasca se volevi attaccare senza rischi i manifesti della DC...).  Bei ricordi, ma era, caro Pierluigi, il secolo scorso.

Siamo, io e te, vecchi per questo mondo di chiacchieroni e di twittetari da 140 battute.

Molla i tuoi fiori di serra come Fassina e gli altri cresciuti in FGCI o vecchi rincoglioniti come Bindi e Marini  e richiama Renzi. 
Lui è cresciuto nel campo, in questo tempo  e sa come si fa. 

Te e io ci riposiamo, scriviamo e leggiamo e ragioniamo. Ce n'è bisogno. Con 140 battute l'unica cosa che otterranno sarà di andare a battere nel muro...

martedì 26 febbraio 2013



I più tristi presagi.

Oggi mi faccio gufo, non portasfiga ma ragionatore. Pensieroso e un poco triste.

Dunque parrebbe che un italiano su tre si trovi bene nella merdosa palude, nella grande vasca che Berlusconi ha sapientemente scavato e che raccoglie ogni liquame. Da fascisti a evasori fiscali, da impuniti a sfruttatori, con l'aiuto assennato di camorra, n'drangheta e mafia che certo  votano. E  chi, se no? Dentro ci stanno i poverini che credono alle fandonie ben vendute e sono andati a farsi rimborsare l'IMU con la lettera di Berlusconi in mano.

Un italiano su quattro ritiene invece che ci voglia una pulizia totale, così totale che non c'è nessuno da salvare. Tabula rasa.
Sfugge agli incazzati che da domattina si dovrà ricominciare a governare, governare, governare.
Cioè tenere l'Italia tra le Nazioni, sui mercati, in Europa. Al meglio possibile. Chi lo farà?
Grillo, Casalegno? I volenterosi stellini? Intanto il costo del debito aumenta. Si scrive spread, si legge batosta...

E infine la " sinistra" paga vent'anni di errori e l'ultimo, il più mortale, di non aver saputo tirarsi fuori, nemmeno in questa occasione, dalla piattezza assoluta di modi e proposte. Non un soprassalto di entusiasmo popolare e collettivo, una piazza urlante, una idea forza da mostrare come bandiera. Niente, grigio spento da tutti avvertito ( gli Sgommati hanno rappresentato Bersani in bianco e nero...) meno dai conducator, sicuri, come al solito, della vittoria.
L'aveva capito Matteo Renzi e è stato trattato come una pezza da piedi, traditore, cavallo di troia di Berlusconi, la cena ad Arcore....Vade retro!
E lui, obbediente, c'è andato. 
Progetti per il futuro?
 Quale futuro?

Non è mia, è di Ellekappa, ma non fa tanto ridere...

lunedì 25 febbraio 2013



ORE 17,53....

...Ma perché il PD-S non potrà mai vincere le elezioni?
Non per demerito ma per storia e costituzione di questo fottutissimo Paese. Che è l'assieme sgangherato di individui che “ tengono famiglia “ e che secoli di persecuzioni e sconfitte da parte del Potere: Imperatori, Papi, Signori e Signorie, Occupanti, Mafie e Camarille, Massonerie , Logge , Loggiati e Cavalieri, hanno addestrato a pararsi il culo e a non fare gli eroi.
Cioè questo è un Paese che vota per il più forte e il PD-S contro la Destra & Poteri Forti: non c'è gara.
Il secondo motivo di certa sconfitta sta nella caratteristica della Sinistra italiana a far data dal 1921: si letica. Ci si divide, ci si odia, ci si diffama e poi ci si scinde, naturalmente. E che cazzo! Non vorrete che un Mussi o un Bertinotti ragionino  accettando un punto di vista diverso dal loro, solo per vincere le elezioni o fare un Governo. E qui si arriva al nocciolo: alla Sinistra italiana fino ad ora non ha mai interessato il Governo ma la testimonianza. Ecco perché si scissero nel 1921 consegnando l'Italia ai Fasci: per testimoniare la purezza dell'ideologia. ( 8 Settembre 2012 )

Quando scrissi che se Renzi vinceva le primarie si sarebbe spezzato il PD ma che se Bersani vinceva le primarie avremmo perso le elezioni...beh, sembra che avessi ragione.
Non so come finirà, ma una campagna  elettorale così moscia, così sgonfia e così inconcludente mai l'aveva vista, dal 1948.

Vediamo a mezzanotte...

venerdì 22 febbraio 2013



Un Paese sotto anestesia. Da oppio.

Fa rabbrividire me, ma anche voi se siete svegli, la differenza tra campagna elettorale e Paese reale.

L'Italia affonda inesorabilmente. Calano i consumi e anche i prezzi per la disperazione dei commercianti, chiudono piccole e medie imprese, negozi, ristoranti.
Si risparmia su tutto per il terrore di ritrovarsi irrimediabilmente poveri come l'amico che ti guarda con disperazione e ti dice " ma come faccio? Sono cinque mesi che non lavoro..." Si rimandano matrimoni, figli, iscrizioni all'Università.
 Non ci sono  soldi e sta finendo anche la speranza.

La campagna elettorale conta due soli interlocutori sensati: Pierluigi Bersani e Mario Monti. 
Il resto è un cicaleccio, un cinguettio, un tirare di fioretto o di clava, un agitare penne di pavone, vecchie medaglie ma sopratutto promesse e bugie.

Promesse anche confuse come quelle dell' ormai anziano comico Beppe Grillo, che ha raccontato, urlato, inventato e venduto di tutto. E le traversate a nuoto, la vittoria totale e sicura, l'uscita da questa porca Europa con ristampa delle lire, l'accerchiamento definitivo dei " politici".
Applausi, sbrodolii di emozione, Dario Fo e Celentano l'Adriano a dare mano al vincitor...

E di fronte il vecchio applaudito indomito immarcescibile Cavaliere, il misirizzi che impesta questo Paese da quindici anni, ne ha fatto una barzelletta planetaria, ne ha distrutto industrie, banche, mezzi di comunicazione con la benedizione di una certa Gerarchia ecclesiale che ora deve tirare i conti.
E' finito? Vituperato? Inseguito?
NO! E' ascoltato su ogni televisione e radio possibile che promette, sulla sua parola e sul suo onore, che abolirà l'IMU...E creerà dal nulla quattro milioni di posti di lavoro...

E l'integerrimo magistrato? E la sinistra stizzosa che vuole la luna e la rivoluzione ora, subito?
Bevtinotti, l'affossatore di governi di sinistra, ma non abbastanza? E gli otto  radicali otto con la faccia di tolla pronti a tutto per una seggiola e una pensione?

Dorme l'Italia che per rendita o posizione se lo può permettere. L'altra, quella disperata, aspetta, aspetterà ancora qualche mese...


giovedì 21 febbraio 2013




Battono i tamburi, battono i tamburi.

A Milano ridono i Signori
Signori del palco e dei soldi.
Comunicatori del nulla ridente
Promettono lune.

A Piombino suonano i tamburi
A Taranto rimbombano e nel Sulcis.
La disperazione cresce e lo sgomento.
Promettono guerra.





mercoledì 20 febbraio 2013




Mistero buffo, anzi, da creparci.

Non me l'aspettavo e confesso di esserci rimasto come un baccalà. Dario Fo, premio Nobel, intellettuale italiano e stimabile persona se ne andato tutto contento ad omaggiare Beppe Grillo, un comico prestato alla politica, sul palco in Piazza Duomo a Milano.

Ora, Fo non può sapere cosa se ne farà Grillo dei voti che prenderà e dei parlamentari eletti. Fo non lo sa perché non lo sa neanche Grillo, che si è guardato bene da ragionamenti, analisi o proposte. Ha strillato, nuotato, inveito, mandato in culo tutto l'universo mondo.  E basta.
Dunque, perché Dario Fo avvalla,  tutto contento, il Grillo strillante? 

Cari i miei tontarelli che guardate con le lacrime agli occhi famiglie disperate, gente che si trova dall'oggi al domani senza reddito; voi che vi impuntate a non vivere il sogno di un mondo facile, che si possa ribaltare con delle belle risate, in piazza tutti assieme.
Scemarelli come me, che contano l'abbassarsi di quelle quattro palanche di risparmi, che vedete figli e nipoti tirare la cinghia, sempre un poco meno sereni, sempre meno contenti.

Sciocchini, non avete capito? Il Nobel Fo benedice lo spettacolo Grillo! Il format, perdio, la piece, la recita , il recital, la performance.
E poi, badate che sono due miliardari, mica morti di fame come voi.
Votateli, sognate, votateli, ridete.
Vedete anche loro come ridono? Sono contenti, appagati, divertiti.
Ricordatevi queste risate tra un anno. Fatene tesoro.


domenica 17 febbraio 2013




Chi sbaglia, pagherà.

Pagherà lui, i suoi figli, i suoi nipoti. Pagherà chi vota un voto sciocco o distratto o  " di protesta", come se ci fosse qualcuno che possa risolvere i problemi sollecitandolo.
Pagherà chi insegue sogni di rivoluzioni fulminee quanto miracolose, che ci evitino la fatica di cucire e ricucire e tentare.

Tra un anno sarà tardi. Anche per pentirsene.

mercoledì 13 febbraio 2013




La chiacchiera.

Il ritrarsi di Papa Ratzinger  dalla sua funzione di Papa ha scatenato l'orgia della chiacchiera, il festival della stupidata, la fiera dell'imbecillità.
In ogni canale televisivo, invece che di salse o di pallone, frotte di intervistatori tormentavano pattuglioni di intervistati. Domande imbecilli per risposte cretine.  Pochissime eccezioni che osservavano il fenomeno, con facce stravolte.
S'è cimentato perfino Dagospia, re dei gossippari. Aveva da dire la sua e l'ha detta.

Provo a segnalare le sciocchezze più eclatanti.

1- Il Papa non è l'incarnazione di nessuno.
Si prega di non scambiare il Papa romano per il Dalai Lama, che invece è una reincarnazione  del Dalai Lama precedente e manifestazione del Buddha della Compassione.
Il Papa romano no. Il Papa romano è il Vicario di Cristo in Terra. Fa le Veci, è un funzionario.   
Quello romano in particolare è il discendente, nella carica, del primo Papa, quel cialtrone di Pietro, vigliacco e spergiuro, che rinnegò il Maestro nel momento del rischio e del dolore.
I 265 Papi che lo hanno seguito non sono stati migliori di lui, alcuni anche molto peggiori.
Papa Ratzinger va collocato tra i migliori; ha avuto l'umiltà di riconoscere la propria pochezza per un Magistero così difficile e che Dio ce la mandi buona per il prossimo.

2-Il Papa romano è una invenzione dei Papi romani.
Non c'è scritto da nessuna parte che il Vescovo di Roma sia meglio di tutti gli altri.
E' capitato che abbia avuto maggior potere, per vicende tutte umane e storiche; e va bene.
Ma la Chiesta è Cattolica e Apostolica. 
 Apostolica: gli Apostoli si seminarono in Occidente, in Africa e nel Vicino Oriente. Lo Spirito li spingeva. 
La Chiesa Copta o quella Russa o quella Sudamericana hanno la stessa dignità, e spesso molta più santità, di quella Romana.

3-Se non credete nel Cristo, non parlate della Sua Chiesa.
Perché ci fate la figura di quelli che, avendo trovato un preziosissimo testo, ne parlano soppesandolo, analizzando la rilegatura, criticando e giudicando la carta e gli ( incomprensibili ) caratteri. 
Provate piuttosto a farvi venire dei dubbi; di come sia stato possibile che una dottrina predicata, raccolta da dei poveracci, tramandata a voce per sessant'anni, scritta da una decina di scrittori nei modi più vari, dopo duemila anni sia ancora qui a far discutere il mondo intero perché il Vicario del Fondatore, un ometto tedesco, ha mollato la carica per vecchiezza e fragilità.

4-E ora, ringraziato il buon Ratzinger...
aspettiamo il prossimo Vicario. Mi piacerebbe fosse, giovane, santo e colorato. Non badate alle storie dello Spirito Santo che scende nel cuore dei Cardinali...Intanto, trovarlo il cuore di certi Cardinali.
Sono belle fantasie; magari fossero vere. 
Il Vicario sarà scelto da uomini, illuminati solo dal percorso interiore che avranno fatto dopo l'innamoramento di quel Gesù, giovane e santo.
 Figlio di Dio, qualunque cosa voglia dire, ma anche Adam, un Adamo come voi e me. 
Se lasceranno parlare l'Amore che frulla nei loro cuori, senza calcoli, non sbaglieranno.


P.S. Dopo il commento di Leira mi sono andato a leggere Cardini....


L'analisi del Prof. Cardini non fa una grinza. Aggiungo che la Chiesa Conciliare e cioè Apostolica e Cattolica ( quella voluta dal Fondatore, che mandò tutti i discepoli ai quattro angoli del mondo a predicare il Vangelo e non solo Pietro a Roma) ha già supporti teorici e operanti  importanti: Kung, Enzo, Mancuso, Bianchi,Gallo e per mia ignoranza ne dimentico tanti di sicuro. Spes contra spem, ma pensate quanto sarebbe importante per il mondo una Chiesa così, oggi!



domenica 3 febbraio 2013



Finché la Morte non ci separi.

Questa mattina a buio, all'una di notte, la Morte ci ha separati e Liliana è morta nel sonno, tranquillamente e accompagnata dall'affetto di tutti. 
La promessa, lunga  quarantanove anni , ce la scambiammo in un capannone prefabbricato attrezzato a Chiesa a Borgo Panigale, un 13 di Luglio caldissimo.

L'abbiamo mantenuta testardamente per tutto questo tempo e senza troppa fatica. In quarantanove anni si fanno carriere, case e figli. Così è stato. Ora " la donna dorme nella Grande Casa" come scrisse il maestro Ch'ong.  Io sono invece  sveglio e triste, qui.

Quando sei distante
Tutto, tutto mi fa male.
Manca il sale
Agli occhi per guardare,
Manca il suono
Alla voce per parlare.

Quando sei distante
Tutto mi fa male:
Le ossa, il sangue
Palato e lingua.
Il fegato mi duole
E tanto il cuore.

Quando sei distante
Proprio tutto mi fa male.
Le costole il femore
Giunture, vene.
Il petto nella maglia
la nuca e la cravatta.

( Raffaele Carrieri )