domenica 25 gennaio 2015

Una lettera a Michele Serra




Caro Michele ti scrivo....


Caro Serra,
questa è una lettera serissima come di solito non mi capita di scrivere. Si compone di una descrizione, una considerazione e una richiesta.
La  descrizione è di me che di fronte all'eccidio di Parigi dico di essere Charlie hebdo. Non dopo averci riflettuto perché quella satira mi pareva sbracata quanto quella di Cuore era attenta.
Scrivo sul blog che la satira non è confinabile e dunque si identifica con la Libertà , la Liberté senza sostantivi per precisarla.
Mi commuove la vignetta del numero dopo la strage: Maometto con una lacrima che gli scende e che dice che tutto è perdonato. Pensavo che quella vignetta fosse apprezzata anche dai musulmani, che invece si sono inferociti fino a bruciare chiese.
La considerazione è che se io mi commuovo e i musulmani si infuriano il significato di quella vignetta è totalmente e irrimediabilmente diverso per me e per loro; ne devo tenere conto. Mi viene in mente il Papa che dice che se qualcuno gli offende la mamma si prende un pugno papale.
La richiesta è che tu scriva una lettera ai ragazzacci di Charlie dicendogli  che si ritengano liberi di irridere tutto quello e quelli che credono, Papi, Imam, Bonzi e Lama. Difenderemo Hebdo.
Rinuncino invece a irridere sei o sette Entità: ora mi vengono in mente Il Grande Spirito, la Trinità, Gesù e la Madonna, Allah, il Profeta e il Corano, Buddha e i suoi bodhisatva, Sri Krisna e Ganesh.
 Lo facciano non per obbligo ma per non addolorare quei tre o quattro miliardi di persone che quelle Entità hanno nel cuore come mamme.
Sono sicuri che capiranno e ti daranno retta. Dovrebbero anche fare una prima pagina con scritto:
Su richiesta di Michele Serra e col suggerimento di Papa Francesco non prenderemo mai più in giro ecc.

Con grandissima stima e affetto
Paolo Pasquini

Firenze 18 Gennaio 2014
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Caro Paolo, l'argomento, come puoi immaginare, oramai mi spappola quasi il cervello, a furia di pensarci e ripensarci, scrivere e riscrivere. E' vero, Cuore non avrebbe pubblicato quelle vignette. Non so adesso, che quelle vignette sono al rogo e i loro autori uccisi; ma all'epoca certamente no. Ma a Charlie non scriverò, intanto perché gli attuali gestori nemmeno sanno chi sono (ero amico di Cavanna, di Wolinsky e del vecchio direttore Philippe Val), poi perché sono già sommersi di consigli, poveretti. Troppi per un piccolo giornale di satira.
Il guaio è che, sull'argomento, non esiste (ripeto: NON ESISTE) una posizione definitivamente giusta. Non bisogna offendere deliberatamente, va bene. Ma l'offesa è parte integrante della comunicazione, le parole sono sempre rischiose. Forse che le comunità religiose si sono mai chieste se e come gli atei si sentono offesi dalle loro parole? I libri sacri sono pieni di orribili maledizioni, scempiaggini, tabù sessuali, minacce di distruzione e di morte indirizzati ai senza Dio, agli infedeli, ai nemici. No, non me la sento di dire: non si deve fare satira contro i simboli religiosi. Non me la sento, per altro, neanche di farla, pensando alle conseguenze: chiese bruciate, persecuzioni, morte.
Diciamo che sono molto felice di NON dirigere un giornale di satira.
Grazie della tua lettera
  
Michele Serra
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27 Gennaio: "il giorno della memoria".

Non riesco più a guardare foto e filmati e dunque non li pubblicherò.
Non riesco più ad ascoltare i canti strazianti degli addii.
In questo giorno non solo ricordo quegli stermini ma piango la mia impotenza.

Il giorno della memoria ci deve ricordare di quali abissi di male è capace l'uomo e dunque tutti noi. 
Curiamo le difese, alimentiamo la bellezza e la giustizia, proclamiamo l'amore.
Forse in un qualche tempo futuro questo giorno sarà un lontano,  inespicabile ricordo.
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lunedì 12 gennaio 2015

Civiltà


All0ns enfants de la Patrie


Ho seguito la straordinaria manifestazione di Parigi per tutto il pomeriggio e saltando da un canale all'altro. Mi sono emozionato fino alle lacrime. Ho pregato un sereno riposo per i morti e per gli artisti di Charlie hebdo tra cui Wolinski, che conoscevo meglio e apprezzavo moltissimo. Ho pensato a quanto dobbiamo in Italia a gente come Altan, Elle-Kappa, Bucchi, Vauro, Staino,Vincino.
Chiedere a menti deformi come quelle degli assassini di capire che la satira è innocente come lo sberleffo di un bambino è impossibile. Persino ordinarissimi padri di famiglia si irritano se le figure in cui credono e rispettano sono sbeffeggiate e oltraggiate. La comprensione di una vignetta blasfema è una complessa operazione mentale e anche un grande esercizio spirituale. Però nessuno può negare il diritto alla satira perché la satira non ammette suddivisioni: o è completamente libera o non è più niente, perde ogni significato. Non si può dire ad Altan questo lo puoi dire ma quest'altro no. La satira è se è completamente libera e per questo rappresenta la Libertà, quella con la L maiuscola. I francesi lo hanno capito immediatamente e sono balzati in piedi in due milioni per gridarlo.
Tre assassini sono riusciti a far marciare insieme in nome della Libertà laici e credenti, musulmani e ebrei, ricchi e no, giovani e vecchi.



Da questa vicenda Allah va lasciato fuori. L'Islam è una fede semplice e chiara e per un gran numero di donne e uomini sul Pianeta è la sola speranza che hanno, la sola consolazione. Sono i musulmani veri che pagano un terribile prezzo a questa follia: rispettiamoli, pensiamoli fratelli e lasciamo le parole d'odio ad altre menti deformi . Ce ne sono anche tra noi.


Se dopo che ti hanno ammazzato come cani dieci amici riesci a pensare una vignetta così, sei un grande e dai a tutti una lezione di civiltà

martedì 6 gennaio 2015

L'incomprensibile Papa






Vatti a fidare dello Spirito Santo


Proprio la vigilia di Natale  Vittorio Messori, che wikipedia presenta come uno dei maggiori autori cattolici italiani, scrive un articolo sul Corriere della Sera. L'articolo è steso in un accortissimo fraseggio curiale; l'Autore mette le mani avanti: è un parere personale, anzi, una confessione. Lui ne avrebbe fatto volentieri a meno “ se non mi fosse stata richiesta”.
Da chi, non lo dice. Ma nel suo cautissimo carteggio il Messori in sintesi sostiene:
1-questo Papa non  va affatto bene e alcuni cardinali che lo hanno eletto si sono già pentiti. Lo Spirito Santo assiste  ma sono i cardinali che eleggono il Papa. Stavolta sembra proprio che abbiano preso un granchio.
2-il cattolico medio è disorientato. Questo fessacchiotto di Papa, tra una predica da parroco all'antica e l'altra ha telefonato  a quel bugiardo di Pannella che finge innocui digiuni. Gli ha anche augurato buon lavoro! Ma se sono decenni che il Giacinto Marco Pannella si batte per divorzio, aborto, eutanasia, teoria di gender e così via!
3-E, ma diavolo, come si fa a dire a Scalfari che Dio non è cattolico! E allora, Santa Madre Chiesa, Cattolica, Apostolica ma sopratutto Romana dove va a finire? Ma lo sa questo fesso di argentino che tutta l'America latina, che tanto costò ai conquistadores convertire, si sta buttando in braccio ai pentecostali protestanti? E ha pure abbracciato il capo dei medesimi, ha abbracciato!

Dopo questa raffica l'Autore di interrompe ma “ si potrebbe continuare, naturalmente, con questi aspetti che paiono-e forse lo sono davvero-contraddittori. Si potrebbe ma non sarebbe giusto per un credente”
Il Messori fa finta di tirarsi indietro ma rientra subito con una pensosa domanda:
“Come annunciare il Vangelo ai contemporanei? Come mostrare che il Cristo non è un fantasma sbiadito (...)”
Lui, il Messori, lo sa “.. dopo decenni di esperienza ecclesiale...”
Ma, cautela!  Cautela sì, ma come negare che certe scelte del “ vescovo di Roma” “...mi lascerebbero perplesso(...) magari sospette di un populismo(...)superficiale e effimero.”
Insomma, Messeri saprebbe dire come fare il Papa a questo tonto di  Papa populista  “ a proposito di priorità e di contenuti, nella speranza di un apostolato più fecondo”. Si trattiene anche se potrebbe; del resto “chiunque, anche  laico può esprimere il suo pensiero  purché pacato e motivato sulle tattiche di evangelizzazione”.

E' un articolo straordinario per ipocrisia,  superficialità,  dimostrazione di una totale incomprensione dei segni dei tempi. La Chiesa di Messori è ancora quella della Controriforma, chiusa nei suoi dogmi sempre aggiornabili e guidata dalla gerarchia onnipotente e indiscutibile. Un sarcofago pieno di putrefazioni  ma imbiancato con cura e con sfarzo, fornito delle opportune tattiche di evangelizzazione e della colpevole complicità dei cattolici alla Messori.
Auguriamoci che in una seconda conversione Messori capisca che il messaggio del Cristo non è arrivato ai giorni nostri grazie a Santa Romana Chiesa, ma nonostante.

Vai Papa Francesco che vai bene. Ci hai restituito fede e speranza. La carità ora ce la possiamo mettere noi e lasciamo che
“ i morti seppelliscano i morti “( Luca 9,60-Matteo 8-22)