Buona Pasqua a voi tutti!
e ricordiamoci che non è la festa della Colomba Pasticcera ma del Risorto, Nostro Signor Gesù Cristo e sebbene paia impossibile....
è tutto vero!
Resurrezione.
“ Narciso, come si chiama quel profeta che abbiamo
crocifisso venerdì all'ora terza?”
“ Gesù, padrone”
“ Questo Gesù mi ha impressionato...E' morto da
coraggioso!”
“ Sì padrone; il bagno è pronto”
Cos'è che fa grande un uomo? Claudio aspirava alla
grandezza ma non sapeva ancora, non aveva ancora deciso cosa fosse.
Mentre si asciugava ripensava alla giornata stravolta
e deforme, quel Gesù portato davanti a Pilato, frustato, irriso da quei malnati
della XV, la folla che urlava “Crocifiggilo!”
Si sdraiò sul letto. Si addormentò.
Lo svegliò scuotendolo dolcemente il suo servo
Narciso.
“ Padrone, c'è alla porta Decio, lo manda il
procuratore Ponzio Pilato...”
“ A quest'ora? Vieni avanti Decio! Che succede ?”
“ D'ordine del procuratore dobbiamo fare la
guardia al sepolcro da mezzanotte, tu, io e tre legionari della
Cyrenaica. Gli ebrei non possono, è sabato”
“Che sepolcro?”
“ Quello del profeta che abbiamo crocifisso oggi.
L'hanno sepolto non lontano da qui. Dice Pilato che è cosa di grande
importanza.”
“ Non ci vengo. Non ora, sono stanco, magari più
tardi. Ho bisogno di dormire, per gli dei! Decio, vattene, prenditene quattro
invece di tre. Insomma, è un sepolcro! Ci vediamo più tardi”
“ Sì centurione “
“ Che giornata! La guardia al sepolcro! Pilato è un
buono a nulla, vecchio, beve e si fa prendere in giro da questi giudei.
Narciso,chiamami prima dell'alba. E non dormire o ti faccio frustare.”
“ Sì padrone, buona notte"
Da buon soldato Claudio dormiva di un sonno leggero.
Si alzò di colpo sul letto tendendo l'orecchio. Il silenzio era totale, la
notte avanzata. C'era appena una falce di luna. Aguzzando gli occhi a Claudio
sembrò di vedere una figura d'ombra, che poi si mosse e si mostrò: un uomo
alto vestito di una tunica che gli parve bianchissima. Claudio afferrò la daga
da sotto il cuscino.
“ Chi sei? Un'ombra dell'Ade?”
“ Ma no Claudio, no. Avvicinati. Prendi la mia mano. “
Claudio si ritrasse, cercando il volto ombreggiato da
un panno sopra la testa.
“ Vedi?” L'apparizione alzò una mano e sul polso
comparve il segno rosso di una profonda ferita. “Sono Gesù, quel profeta che
avete crocifisso... Sono risorto. Vai al sepolcro, Claudio, ora. E a
Roma, ricordami”
La figura si voltò e scomparve nel buio del vestibolo.
Da buon soldato Claudio dormiva di un sonno leggero.
Si alzò di colpo sul letto tendendo l'orecchio. Il silenzio era totale, la
notte avanzata. C'era appena una falce di luna. Poi ricordò il sogno e
quel fermo invito ..vai al sepolcro, ora....
Si girò per afferrare la daga che teneva sempre a
portata di mano sotto il cuscino , ma non c'era. Incredulo, si spaventò. La
daga era sul pavimento vicino alla porta.
Si fermò impietrito, poi si lanciò di corsa verso il
sepolcro con la sola tunica addosso. Il viottolo tra le canne sbucava in
una piccola radura, col sepolcro che gli stava proprio davanti. Alla luce della
falce di luna Claudio vide che la pietra sepolcrale era stata rotolata.
Compariva il buio di un antro.
Una donna inginocchiata tutta vestita di nero ci stava
di lato. Claudio si avvicinò.
“ Chi sei? ”
“ Mi chiamo Maria, Maria di Magdala”
“ E che ci fai qui ?“
“ Ero venuto ad ungere il corpo del mio Rabbunì che
avete crocifisso ieri, ma mi ha detto ...Sono risorto, Maria, dillo anche
agli altri. Li aspetto a Emmaus ...”
La donna si mise a piangere forte.
Albeggiava. Era quell'ora in cui la notte si ritira e
il cielo schiarisce ma la luce non sa ancora svegliare gli uccelli. Il silenzio
era assoluto, il tempo pareva sospeso.
Claudio ebbe una sensazione che gli strinse il cuore,
che il suo mondo finisse, che iniziasse un tempo nuovo, ignoto. Entrò nel
sepolcro. Era vuoto, col sudario ben ripiegato sul letto di sepoltura e un
panno su una pietra accanto. Afferrò il sudario, di lino finissimo.
“ Centurione! “ Era Decio che gridava. “ Centurione, non so che sia successo!
Eravamo svegli, lo giuro su ...su Bacco che non mente mai. Eravamo svegli!”
La donna se n'era andata. Claudio mise un braccio
intorno a Decio , terrorizzato.
“ Decio, stai tranquillo, a Pilato ci penso io.
Vattene in legione. E portati via quelli” indicando col mento quattro
figure addormentate dentro i propri mantelli.
“A l'ora seconda ci imbarchiamo per Roma”
Pensò : “ e questo sudario lo porto con me “.
Uscì un sole radioso, era Pasqua.
Niente fu come prima.
( Dal mio libro " Racconti accanto al
fuoco " Dai Vangeli )
Caro Paolo,il tuo "Racconti accanto al fuoco" lo leggerei volentieri,Dove posso trovarlo.
RispondiEliminaCiao fulvio
caro Fulvio...lo devo ancora finire! Sono all'incirca a metà ma appens pubblicato te ne maderò una copia autografata!
RispondiEliminaCaro Paolo,resto in attesa e fin d'ora ti ringrazio.
RispondiEliminaCiao,fulvio