Notte che mi guidasti,
oh, notte più dell'alba compiacente!*
Tra i privilegi della vecchiaia ci metto anche questi risvegli in piena notte o all'alba.
Ho imparato a tenerne conto, a non lamentarmi e a vivere per qualche minuto la notte.
Potendo contare su una finestra a est che mi sciorina una gran parte di cielo mi sono incantato a guardare i segni tracciati dalle stelle.
Un pendolo rovescio dove una luminosissima stella poco sopra i monti ne faceva oscillare un'altra più alta e piccola. E col trascorrere dei giorni quel pendolo, dalla perfetta verticale, muoveva la stellina verso sud.
Certe notti la luna, appena una falce, mostrava l'incavo ad una stellina, quasi la chiamasse a ripararsi.
Segni di una scrittura che andava decifrata, ma che diceva senza dubbio di cose arcane, di misteri.
E all'alba colori indescrivibili sopra la linea sinuosa dei monti, nel cielo tersissimo che si faceva luminoso. E poi nuvole rosa allungate e morbidamente, teneramente grigie al di sopra.
Mi facevano pensare a gote di bimbi, o risa.
No, non credo proprio che siano giochi di fornaci atomiche o di vapori e se il mio spirito ne era così preso è perché tra me e quella nascosta bellezza notturna non c'era nulla nel mezzo.
Doveva essere che io ero l'alba e l'alba me. Ma sono troppo pesante per tenermi dentro questa illuminazione.
Mi spengo e poi dormo, con la mia gatta ai piedi.
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* due versi di Giovanni della Croce.
Ascoltando Bach.
molto bello
RispondiEliminaGrazie. In realtà sono una specie di componimento, una sfida per vedere se riesco a dire le cose che mi preme dire. Così l'apprezzament mi preme, ci tengo...
Eliminanon sarei cosi certa che non siano giochi di fornaci atomiche o vapori.. (scherzo, bravo il poeta :)
RispondiEliminaEh, grazie grazie. " Poeta " anche troppo. Giovanotta mia cara, per certuni sono le albe , per altri i perseguitati o i sofferenti... C'è qualcosa sotto, cara la mia pupa!
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