Raccontini su episodi del Vangelo, a caso. ( con prefazione ).
Prefazione
Il
lettore si chiederà se quello che legge nei raccontini sia mito o verità storica. Girano infatti affermazioni, di solito
molto semplicistiche, che Gesù è un mito inventato dai primi
cristiani ricopiando miti precedenti come quello del dio Mitra o di
Dioniso.
E'
vero il contrario. Sono i sostenitori di questa ipotesi che hanno
spalmato la vicenda di Gesù su quella di divinità precedenti, di
cui si conosce per altro pochissimo, per poi leggere il “ copia e
incolla” al rovescio.
Se
non ci credete leggetevi su Wikipedia le voci “ Mitra” e
“Dioniso”.
C'è
invece una prova lampante , contenuta nei Vangeli, chi si tratta di
una storia vera e di episodi veri: non c'è niente di meno mitico
della vicenda di Gesù, che è un antieroe assoluto. Nessuno si
sarebbe inventato un mito così bislacco.
Cominciamo
dalla nascita, in un misero paesino della parte più misera di
Israele, la Galilea. E' figlio di una giovane donna che, fidanzata ad
un buon uomo di molto più anziano di lei, gli confessa di essere
incinta di un altro. Come dar torto a quei testi ebraici che
trattano Miriam come una donna di facili costumi, messa incinta da un
legionario romano di passaggio?
Veniamo
alla vicenda di Gesù: comincia a trent'anni, cioè quando un uomo è
già pienamente maturo, senza che negli anni precedenti il mitico
eroe abbia fatto nulla per distinguersi e finisce tre anni dopo con
una morte ignominiosa in croce, tradito dal discepolo Giuda e e
rinnegato dal capo della sua Chiesa Pietro.
Alla
sua resurrezione, momento mitico per antonomasia, non crede nessuno.
Il discepolo Tommaso gli dice in faccia brutalmente che se non mette
un dito nella ferita del costato, non ci crederà.
Questo
fallito, sconfitto, risibile uomo sarebbe il mitico Gesù, suggeritore
del mito?
No,
non c'è niente di mitico, è tutto vero.
E'
vero anche che trecento anni dopo la Sua morte il mondo non era più
lo stesso.
E ora
potete tranquillamente leggervi i raccontini. Buona lettura!
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Miriam.
“Siete soldati? “
chiese la vecchia che stava preparando una zuppa.
“ No, mercanti. Veniamo
dall'India e andiamo a Roma “
“ Ah, mercanti di
spezie! Pepe, noce moscata, chiodi di garofano...!”
“ Che ne sai di spezie,
vecchia?” gli chiese con poco garbo il più vecchio dei due.
La vecchia si girò. Alla
luce del fuoco mostrò il viso tagliato da una cicatrice terribile
dalla palpebra sinistra fino all'angolo della bocca.
“ Questa? “ disse
quando si accorse della sorpresa del mercante “ bene, ha una sua
storia, che non ti racconterò...o forse sì”. Si sfiorò la
cicatrice con le dita. Colmò le scodelle di una zuppa profumata di
erbe selvatiche. Il più giovane, che stava appoggiato al tronco di
una palma, cavò di tasca un cucchiaio e si mise a mangiare
voracemente.
“ Sono stata giovane e
bella, sai, mercante? Non sono di qui ma sono tanti anni che ci sto.”
“ Sono greca e vengo da
Atene... Mi chiamo Ipazia.”
“ Qui dove? Come si
chiama questo posto? “ La buona zuppa aveva rabbonito il mercante
vecchio.
“ Questa è la
Galilea...”
“ Sì, lo so che siamo
in Galilea ma proprio questo paesino” Indicò le casupole di fango.
“Ah, questo è Nazareth.
Non si sta male, tutti lavorano, pastori, qualche artigiano, pochi
agricoltori, anche pescatori perché a poca distanza c'è un gran
lago .”
“ Israeliti, eh?” se
ne uscì il mercante giovane, alto, bruno e forte. “ Seguono quel
loro Dio Unico e tutte quelle regole, leggi, come ...” coprì uno
sghignazzo con la mano “ la cosa lì, la circoncisione...”
“La circoncisione è un
atto sacro, è la presentazione a Dio del maschio appena nato”
lo interruppe Ipazia.
“ E le donne?”
“ Le donne? Non è
facile in Israele nascere femmina. Non piace a nessuno una figlia
femmina e qualcuno la lascia anche morire, sopratutto se ne ha altre
in famiglia. E qui si dice: se ha due peli sposala. Sono matrimoni
combinati”
“ Come a Roma”
interloquì il mercante vecchio.
“ Sì, ma qui la donna
non ha nessun diritto. E' di proprietà prima del padre e poi del
marito. Poi, se nasci da genitori vecchi, peggio! Anna e Gioacchino,
venti anni fa... Anna la davano tutti per sterile e era già grande,
ma poi restò incinta. La contentezza! La pancia cresceva e
Gioacchino gongolava, la pancia si appuntiva e Gioacchino a dire che
era maschio, era sicuro, si vedeva dalla pancia a punta!
E invece, femmina. Ci
rimasero male, la chiamarono Miriam. Non è che sia un gran nome.
Nella Bibbia, il loro libro sacro, di Miriam ce n'è una sola e il
nome vuol dire vita amara.
Però, che bambina! Dritta
come un fuso, che ti guardava negli occhi tirando indietro un poco la
testa. Ti scrutava con due grandi occhi neri, seria, attenta. Non
sopportava prepotenze e picchiava i maschi, li suonava come tamburi e
quelli a scappare dalle mamme! Erano miei vicini di casa e Miriam
cresceva e Anna deperiva...”
Fece una risata molto
dolce, che gli abbellì il viso.
“ Io e Miriam diventammo
amiche, sapete? Credo mi considerasse una specie di zia. Crebbe e
diventò bella ma nessuna famiglia la voleva . Anna era rimasta
vedova, denaro e dote non ce n'era e insomma....”
La vecchia si servì una
scodella di zuppa e graziosamente si sedette su un muretto di fango.
“ Io ero una vergine
dedicata ad Athena, dea della sapienza. Ad Atene. Ci siete stati?”
“ Sì, certo” rispose
il vecchio. “ Gran città e grande popolo. Ammiriamo i greci”
“ Un barbaro mi violentò
e lo uccisi infilandogli uno spillone nel cuore”
Su quel vecchio viso
passò un'ombra di ferocia. “Ma ero sconsacrata e ferita”
Si sfiorò la cicatrice
con le dita. “Sì, molto anni sono passati. Venni via da Atene fino
a questo paesino. Si sta bene qui”.
Tra le larghe foglie delle
palme brillava un cielo pieno di stelle, lucentissime e vive. Al
giovane venne sete ma di un buon vino resinato, profumato...Sospirò.
“ E Miriam? “ chiese
il mercante vecchio.
“ Guardate” disse
Ipazia. Nell'ombra di un vicolo si muovevano figure.
“ Miriam se la voleva
sposare Giuseppe. Un bravo artigiano, ma anche lui, uomo devoto e
sciapo, non piaceva a nessuna. Si contentò di una dote di due
colombe e si prese Miriam, fiera ma ubbidiente... Finché....”
“ Cosa finché? “
Ipazia abbassò la voce “
Prima del matrimonio ma già fidanzata Miriam rimase incinta...”
“ E che c'è di strano?
Succede di continuo! Anche qui si ingroppa
eh?” sghignazzò il giovane.
“ Ma non di Giuseppe”
terminò Ipazia.
Nel silenzio che seguì si
sentì il vagito di un bimbo che veniva da quell'ombra e lo
scalpitare di un somarello.
“ Eh, ma qui, per quello
che so, le adultere le lapidano, o sbaglio?”
“ Giuseppe non disse
nulla a nessuno e se la sposò lo stesso”
“ Che storia strana...”
mormorò il giovanotto.
“ Aspettate, la
stranezza viene ora. Miriam disse a Giuseppe e si confidò con me che
gli era apparso un angelo del Santo Benedetto, come chiamano loro
Dio, e gli aveva detto: concepirai un figlio. Come , se non conosco
uomo? aveva chiesto. E l'angelo le aveva detto: lo
Spirito Santo scenderà su di te, su te stenderà la sua ombra la
potenza dell'Altissimo.”
Il
giovane mercante rabbrividì nella sua gabbana di panno.
“ E
poi successe? “ domandò il vecchio.
“ Sì,
è successo. Un anno fa a Betlemme dove gli sposi erano arrivati nel
viaggio verso Gerusalemme nacque un bambino e lo hanno chiamato
Gesù”
Ipazia abbassò la voce in un bisbiglio .
“ Nacque
tra i segni...”
“ I
signa
“
mormorò il giovane che negli dei non ci credeva ma nei signa
sì.
“ Che
segni ?” chiese imperioso il padre.
“ Una
stella brillantissima ne indicò la povera capanna dove nacque e tre
grandi Re dall'Oriente lo adorarono portando doni...”
I
due mercanti s'erano alzati e guardavano verso l'ombra di quel muro.
“ E
ora che fanno?”
“ Scappano.
Erode vuol uccidere il bambino, chiamato Re da quei Re...”
“ Vieni”
disse Lucio al figlio Marco “ vieni”.
Dall'ombra
di quel muro, al chiaro della luna crescente comparve una figura di
donna. Per un momento parve splendere di luce e guardò con grandi
occhi scuri i due. Teneva in braccio un bimbo.
Lucio
e Marco si trovarono a ginocchio piegato e i berretti in mano, mentre
Miriam e Giuseppe si allontanavano veloci.
“ Che
abbiamo visto, pa'?” chiese Marco “ una regina?”
“ Una
Regina di sicuro , Marco, ma non so, non so di quale Regno”.
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P.S: Penso che la Madonna sia apparsa ad Antonello da Messina. Non c'è altra spiegazione.
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P.S: Penso che la Madonna sia apparsa ad Antonello da Messina. Non c'è altra spiegazione.
mi sa che hai ragione....
RispondiEliminammmm....su cosa? storicità dei Vangeli, condizione della donna in Israele ai tempi di Gesù, fuga in Egitto, apparizione della madonna ad Antonello? Scommetto che è l'ultima che ho detto! Grattata di pancia al gattone rosso...
RispondiEliminaconcordo con te su Antonello da Messina, un saluto carissmo : )
RispondiEliminaciao Pie!
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