venerdì 23 ottobre 2015

Non perdetevi " Ognuno potrebbe " di Serra




Gran libro.



Non perdetevi “Ognuno potrebbe” di Michele Serra. Ho cominciato a leggere Serra quando scriveva su “Cuore” e era il 1989; lui aveva 37 anni e io 52. Era già bravo e alla fine trovate una sua poesia che potrebbe scrivere anche oggi, cambiando solo la geografia.
Il libro è la ricerca del senso del mondo, delle cose e nostro. Però leggero, levigato, un sussurro che  si allarga alle bizzarrie e alle contraddizioni di questo nostro tempo. Rispunta  il modo di far satira di Serra , sempre garbato e elegante.

Il protagonista Giulio, che racconta in prima persona, è un laureato in antropologia finito all'Università a fare  il ricercatore insieme all'amico Ricky. La ricerca è: analisi accurata e documentata delle procedure di esultanza dei calciatori dopo il gol . Lo stipendio di settecento euro al mese.
Vive con la vecchia madre in Capannonia, provincia una volte operosa e ora ridotta dalla crisi ad un deserto di capannoni abbandonati e di macchinari  arrugginiti. Ama la bella e concreta Agnese, ammira l'artigiano tornitore Squarzoni che ancora resiste in un capannone accanto a quello del padre ebanista, morto ormai da dieci anni, odia l'Iphone, tradotto egòfono.
Una sera  si sperde per una deviazione nel labirinto delle strade e delle rotonde di Capannonia “ E dunque sono qui che vago per i non luoghi non ritrovandone più il bandolo, facendomene per giunta un rimprovero perché-penso-dovrei conoscerli a memoria  per quanto lunghi e larghi (....) perché questi luoghi o non luoghi sono i miei luoghi, ci sono nato e cresciuto e ci sto invecchiando...”
E prosegue a piedi fino alla causa del caos della viabilità: c'è un cinghiale morto nel mezzo della strada:
“ il cinghiale giace scuro nello scuro. Per vederlo bene ci si deve avvicinare a pochi passi, mi sembra enorme , soprattutto la testa nella quale l'unico occhio visibile , minuscolo e spalancato, riflette la luce delle torce,come una favilla inspiegabile in tutto quel nero.”

Un gran libro. Mi ha fatto venire in mente quello straordinario film di Olmi che è Centochiodi.  Io dico che la  conclusione è la stessa ma mi riservo il diritto di sbagliare.


Ventiquattro pollici

Si fermarono a riva
i ragazzi leoni
della Surfing Ruanda
tronchi senza la randa
dita senza le mani
contributi africani
al mercato grandioso
della lacrima bianca
due miliardi di case
disponibili a fare
condoglianze virtuali
e collette alla standa.
Tutto questo dolore
confezione gigante
no grazie, non mi sento
abbastanza importante
di un pensiero all'altezza
della mondovisione
dell'enorme porzione
di vestiti e persone
che galleggia sul lago
Per la retta che pago
non mi merito tanto.
O si parte in missione
come fanno le suore
o si spegne il bidone
che rivende il dolore
 Sarei un'ottima suora
se ne avessi i coglioni
nel frattempo converto
le mie televisioni
negli spenti reperti
senza alcuna memoria
che galleggiano inerti
sul mio lago Vittoria.

  (Michele Serra )


5 commenti:

  1. Ciao Paolo,oggi è la mia giornata di visita alle librerie,e il romanzo di serra è nella lista degli acquisti.Il giornale Cuore lo ricordo sempre con simpatia.Come età siamo vicini,io del "46.
    Ciao,fulvio

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    1. ciao Fulvio, leggiti Serra e dimmi cosa ne pensi. Buon vento se navighi anche d'inverno; bello il mare di inverno.

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  2. Da non perdere sì, caro Paolo, non sono più tante le voci che è ancora piacevole "ascoltare". Michele Serra è di sicuro uno di quelle.

    Ciao Antonella

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  3. Ciao Paolo..è un po' che mi riesce poco di leggere..Serra lo conosco per i suoi brevi articoli del l Amaca. Mi sembra molto saggio. Grazie della segnalazione e buona lettura.

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