lunedì 29 settembre 2014

Cavo-Isola d'Elba.




Ricordi.


Ho messo in vendita la casetta al Cavo.
Cavo è un paese dell'Isola d' Elba dove è nata mamma e dove potevo nascere anch'io.
C'ero già nel 1939 a toccare barche e guardare il mare con nonna Serafina.
Ci tornai, con tutta la famiglia, nel 1946. Una mareggiata ci inchiodò a Piombino due giorni, ospitati alla meglio da amici.
L'Italia era un cumulo di rovine ma mai gli italiani si erano sentiti più vivi.
La casetta, anzi l'appartamentino, era lo stesso di 40 metri di ora. Intorno la corte, accanto i due piccoli giardini su due livelli; coll'arancino in quello di sotto e il nespolo di sopra. Quando mi  arrampicavo sul nespolo dai bei rami elastici  vedevo un mare solo mio. Non c'era gabinetto esclusivo. Il gabinetto era condominiale per le tre case intorno. La mattina c'era un gran traffico di pitali.
Bisnonno Giacomino coi suoi due fratelli Franceschino e Pilade si erano costruiti una casa per uno intorno ad una piazzetta.
 Giacomino, alto e dinoccolato, con due baffoni da tricheco, marinaio anzi marittimo, si mangiava le acciughe crude, cacciato dalla cucina dalla sua moglie nonna Nunziata. Nunziata era piccolina, con capelli bianchissimi sempre accuratamente avvolti in un fazzoletto nero. Vestiva tutta di nero e si mormorava che non avesse bevuto più acqua da quando suo figlio, mio nonno Filiberto, era morto nell'affondamento del piroscafo Sgarallino, tornando da Piombino. Era il 1942. Nonna Nunziata aveva un'altra meraviglia: un grembiule fatto con un pezzo di paracadute vero; nero da una parte e senape dall'altra.
Anno dopo anno quelle persone e quella casa mi regalarono le ore più belle di una vita fortunata. Morti i miei bisnonni fu mamma Wilma a prendere la casa in mano. Grande cuoca, pittrice, forte e gentile. All'Elba dicono di sé gli elbani: forte come il fero, con una erre sola. ( in compenso raddoppiano quella di zero, diceva mamma contando “ zerro, zerro..”
Così era mia madre, forte come il fero. E “zio” Cardenio che mi portava a pescare, i cugini Carlo e Marcello, le stagioni che correvano ma l'Isola la ritrovavi sempre splendente e profumata di pelici e oleandri, battuta da un mare che era il mare di casa, generoso e misterioso, che chiedeva accortezza e amore e ti premiava con pesci profumatissimi, i più vari. Finivano tutti in magistrali cacciucchi.
Ahimè, ahimè, che tempo amaro è questo, coi miei morti oltre l'orizzonte, che chiamo senza risposta.
Vendo casa piangendo, non per quelle mura che sono solo mura. Piango il mio mondo che non c'è più.
E' la regola, il tramonto per nuove albe. Mi consolano i nuovi, il loro sorriso, i loro piccolissimi figli.

Così sia, così sia perché così deve essere. Da tempo e tempo....


sabato 20 settembre 2014

Mala tempora currunt



Tempi cattivi.












E tre belle battute ( fonte: edicolante di Via Martelli & Signora-fiorentino doc. )

L'edicola funziona ovviamente come punto-informazioni:

" Scusi, perché in Piazza S.Marco non ci sono le gondole?"

" E cosa c'è da vedere a Firenze oltre che quel chiesone là? "

" Questo biglietto vale anche per vedere la torre tutta torta? "



Vere!

mercoledì 17 settembre 2014

Leonid Kogan plays Bach Sonata for violin and Harpsichord BWV 1017 e altro...



Nella musica l'incanto.

Quando tutto vi sembra difficile e sentite il cuore spento, quando girano ombre per la stanza non decifrabili, quando tutto pare scomparire e ridursi in polvere e macerie:

allora ascoltate.


giovedì 11 settembre 2014

I diecimila Islam sotto il Cielo. l'Islam di Muhammad




Islam.


Ho promesso di parlare di Islam ma ne conosco quel poco che ho imparato qua e là, poco davvero. Ho anche comperato doverosamente il Corano, ne ho letto qualche sutra e poi l'ho onorevolmente riposto.
Mi sono ovviamente documentato in rete, prima sulla somma Wikipedia e poi ho trovato QUESTO.http://www.islam-guide.com

Andatelo a vedere, merita il viaggio. Alla fine della lettura m'è rimasta la sostanza  di una fede semplice e abbandonata ai voleri di Dio. Questo è il dato centrale dell' Islam: una fede semplice per cuori semplici, che poi può trovare ogni profondità nelle menti profonde  come càpita nelle religioni.
Islam infinitamente più semplice del Cristianesimo e del suo Dio Crocefisso. Islam infinitamente più semplice dell'Ebraismo con il suo difficile rapporto con Dio ( pensate al Libro di Giacobbe )
Islam che, venendo per ultima ( 614 dopo Cristo, dopo Zoroastro, dopo Mosè, dopo Buddha, dopo i Vedanta ) può raccogliere frutti da tutte ma dichiarando solo che dicendo con convinzione:
La ilaha illa Allah, Muhammadur rasoolu Allah,         
Il solo dio è Allah e Muhammad è il suo Profeta

si diventa musulmani e ci vengono perdonati tutti i peccati precedenti.

1– testimonianza di fede 2- preghiera cinque volte al giorno,3-fare Zakat: assistenza bisognosi, 4-digiunare dall'alba al tramonto nel mese di Ramadan, 5- pellegrinaggio alla Mecca una volta nella vita , se possibile -

si va in Paradiso.

 E infine la a misericordia ordinata da Allah, come il rispetto per gli anziani e per la donna.
Credo che questo sia l'Islam di milioni e milioni d donne e uomini semplici, spesso alle prese con grandi difficoltà a scampare la vita, in ogni angolo del Pianeta.
Con questi credenti il nero vessillo degli assassini del Califfato non hanno niente da spartire. E infatti i primi martiri della guerra sono musulmani.
Mi sono fratelli in quel Cristo che io credo Figlio di Dio e loro solo un Profeta.

Ci sono fratelli in quanto donne e uomini; la pace sia con noi.

Ricordiamolo.

mercoledì 10 settembre 2014

venerdì 5 settembre 2014




Bandiera nera la trionferà? Mah!


Tornato a valle dopo diciassette splendidi giorni ( figli, cavalli, fiere, barbecue e feste con amici e parenti, ristorantini ) ho ripreso ad arrabbiarmi per la qualità dell'informazione che ci viene ammannita da giornali e TV.

Per esempio, l'ISIS o IS , insomma il Califfato.
Urla di orrore e spavento, sgozzamenti in diretta descritti, trasmessi, analizzati. Interviste ai parenti dei poveri sgozzati, inermi come agnelli. Descrizione delle fulminee vittorie dei califfani e timori di ritrovarsi il Califfo a Roma, come del resto il medesimo promette.
Ci fosse stato uno, dico un giornale, che rispondesse a tre semplici domande, che se sono venute in testa a me ancora di più dovrebbero appartenere ad un giornalista:

-ma questi di dove sbucano?
-chi li ha armati e finanziati? Chi li arma e li sostiene?
-perché l'unica reazione dell'Occidente, prontissimo a sanzionare a sangue Putin per sospetta collusione coi separatisti ucraini, il Califfato lo fronteggiano con tre o quattro cacciabombandieri USA ( distrutti 12 veicoli...)

Svergognati fondi giornalistici del tipo:
eh, eh, questo non è terrorismo! E' una vera guerra di uno Stato ecc.ecc.
Ma quale Stato? Nel deserto del nord-Iraq?
Sono forti di petrolio venduto al mercato nero...
Petrolio venduto al mercato nero? Che mercato? Che nero? Nell'epoca dei satelliti artificiali e dei controlli dei flussi di tutto, come lo sposti il petrolio, in valigia?
Hanno svaligiato la Banca di Mosul, 400 milioni di dollari...
Ah sì? E dove l'hanno trasferito, in Svizzera o pagano cash, comprando da chi?

Visto la cacasottaggine della stampa occidentale e il sovrano disinteresse dell'Occidente bene ha fatto Al Alcazziri ( sparito da tempo dal video ) a dire che ora si prende l'India e via...
Un'ultima curiosità: ma se Facebook censura molte cose , perché fa trasmettere le macellazioni?

Spiegazione

All'Occidente, Usa e Gran Bretagna in testa, fa comodo una guerra tribale in Iraq che metta nei guai Arabia Saudita, Iran, Siria, Turchia.
Il Califfo sono cazzi loro.

Stampa e televisione devono vendere. Fare colore, fare colore! Lacrime, merda e sangue e vedrai i contatti, l'auditel, le copie e il diavolo che vi porti.

Se il Califfato fosse la buffonata che è, addio gioco.
Far cacare addosso popoli e genti fortifica ogni potere.
Califfo ci dia dentro.

Anche Facebook ha da campà

Naturalmente la minaccia, anche se medioevale, dell'islamismo deragliato è una cosa seria trattata poco seriamente Ne parlerò.