domenica 29 luglio 2012

Proprio quattro parole


Visite.


Quando mi capita di arrivare in Piazza Giotto a Vicchio entro sempre in chiesa per fare " lo scherzo della Madonna". Consiste nel riverire Nostra Signora, nel caso un mezzo busto di gesso col velo celeste e il suo Bimbo in braccio, in una cappellina laterale. Davanti ha una doppia fila di quelle buffe finte candele a lampadina che si accendono se infili una monetina nell'apposita fessura. Così tiro fuori tutto lo spicciolame e comincio a buttar monetine nella fessura: toc, toc... In chiesa non c'è nessuno, tranne il Maestro nascosto sotto il velo bianco del pane, segnalato solo dal lumino rosso, che mi sta a guardare paziente.


Toc, toc e si accende una lampadina e poi toc e toc e via finché non ho finito gli spiccioli ma proprio quelli piccolissimi, i ramini, i dieci centesimi. Insomma, si ride.
Però ieri ci sono entrato col cuore pesantissimo per le cose che sto vivendo e di cui ho scritto, così ho chiesto alla Madonna se poteva darci una mano ma mi ha detto di no.
Non poteva. Mi spiegò che in quanto a dolori Lei s'era visto il Figlio trucidato, e in quel modo e con tutte quegli sputi e le beffe...
Quanto aveva amato quel Figlio finitogli in grembo non si sa come e anche disubbidiente e malmostoso il suo; si sa, i figli.
Nemmeno Lui, che era Dio, aveva voluto far nulla per sé. Lo avevano deriso mentre moriva in croce: ma se sei Figlio di Dio, scendi dalla croce, salva te stesso! E anche mamma dal dolore di scenderti morto e tenerti in grembo riverso. Invece, niente. 


Però, mi sussurrò, considera che la consolazione non è il miracolo, la cancellazione del dolore, ma la sua con-divisone. Che immensa parola! La comunione dei dolori, come la comunione del Santi, fonda la vera Chiesa di Cristo.
Così mi sussurrò la mia Madonnina di Piazza Giotto, Vergine madre figlia di tuo figlio/ umile et alta più che creatura/ termine fisso d'etterno consiglio...


Sperimentai subito che funzionava e mormorai un Ave e un ringraziamento. E me ne venni via verso la tappa successiva del giro: acquisto di frutta e verdura. Qui non si vorrebbe fare del sentimentalismo, siamo gente dura!



domenica 22 luglio 2012

Matteo Renzi , ohi, ohi, ohi.

Lunga, ma da leggere. E ricordare...



Cara Bonsanti, non parlo dei caimani
ecco perché non sarò mai uno di voi
Il sindaco risponde all'articolo di Sandra Bonsanti comparso lo scorso giovedì. sul nostro giornale. "Non sto a sinistra, insomma, perché parlo male di Berlusconi. Sto a sinistra perchè voglio parlar bene dell'Italia"

di MATTEO RENZI

Una persona che stimo come Sandra Bonsanti, su Repubblica Firenze di giovedì, pone alcuni interrogativi su mie "posizioni e atteggiamenti che non sono affatto chiari... e che possono far nascere malintesi". Argomenti come le primarie aperte, il rinnovamento del Pd, la rottamazione, singole scelte del Governo Monti. Non può essere un articolo a dare la risposta a questioni così complesse. Peraltro in tutte le sedi, a partire dalla Leopolda, abbiamo spiegato come la richiesta di rinnovamento sia generale prima che generazionale e come le primarie libere e aperte siano oggi l'unico strumento per sottrarre scelta di leadership e parlamentari all'autoreferenzialità della classe dirigente. Mi scuserà Bonsanti se concentro la risposta soprattutto sul rapporto tra l'antiberlusconismo e la sinistra, che mi sembra peraltro il punto centrale del suo ragionamento.

"Non capisco quale sia il tuo atteggiamento nei confronti di Berlusconi candidato a guidare un nuovo governo", scrive Bonsanti. Provo a dirlo con la franchezza e la libertà di chi non ama giri di parole. Silvio Berlusconi si è dimostrato uno straordinario uomo da campagna elettorale, riuscendo a vincere sfide che sembravano impossibili, anche grazie a una sinistra che attaccandolo in modo sguaiato gli ha consegnato una parte del Paese. Ha vinto persino quando ha perso, come nel 2006, complice una maggioranza – quella della presunta Unione – che dal giorno dopo si è disgregata in modo vergognoso. Berlusconi è "sceso in campo" nel 1994: i bambini di allora sono già maggiorenni: alla faccia della novità. Eppure la maggioranza degli italiani lo ha votato più volte. Lo rivoterebbero ancora, ci domandiamo noi sorpresi? La risposta è: sicuramente una parte sì. Ma non tutti, finalmente. E questa è la novità politica più interessante. C'è infatti una significativa fetta di italiani che è delusa dal fallimento dei governi del Cavaliere. Io non sono deluso dal governo di destra: non mi aspettavo infatti molto di più di quello che ha fatto e soprattutto di quello che non ha fatto. Non avevo fiducia in loro, non li ho votati, dunque hanno confermato le mie previsioni. Peccato.

Mi sarebbe piaciuto farmi sorprendere da un governo di avversari politici capaci di fare cose serie e concrete, nell'interesse dell'Italia. Perché io – come te, ne sono certo – faccio il tifo per l'Italia, sempre. Non solo quando gioca agli Europei. E se il Paese migliora non mi interessa se è merito dei miei avversari politici: mi va bene lo stesso. Il Paese, però, non è migliorato. E i primi a saperlo sono quelli che hanno votato Berlusconi e sono rimasti perplessi, delusi, traditi. Gente che sognava la rivoluzione liberale, l'abbattimento della burocrazia e della pressione fiscale, un paese più semplice e più bello: e che immaginava Berlusconi come l'uomo adatto a realizzarlo. A questi elettori – delusi dalla destra – guardo con rispetto.

Molti esponenti della sinistra li giudicano con disprezzo (Ma come? Parli con chi ha votato per Berlusconi? Punti all'elettorato che la volta scorsa ha scelto il centrodestra? Ma non ti vergogni?). Qualcuno mi accusa di intelligenza con il nemico perché ho più volte detto che voglio i voti di queste persone, giudicandoli fondamentale per tornare a vincere. Voglio convincerli a stare con noi, perché noi non li deluderemo. E voglio convincerli perché prendere il voto di chi l'altra volta non ti ha scelto significa realizzare un punto che vale doppio. Ma voglio convincerli, più banalmente, perché senza di loro non si vince. Lo dice la logica, lo dicono i numeri, lo dice la realtà. Quella realtà che una parte della sinistra ignora, sentendosi più al rifugio nel porto dell'ideologia che non nel mare aperto della quotidianità. Per convincere, e per vincere, dobbiamo dirci una verità che mi sembra semplice: l'antiberlusconismo non può essere il collante di una coalizione. Se ci mettiamo insieme tutti, contro Berlusconi, forse vinciamo le elezioni (forse) ma dopo non governiamo. Lo sforzo che ci è chiesto non è quello di rinunciare a un giudizio negativo sulla destra, ma provare a raccontare cosa vogliamo noi. Non sto a sinistra, insomma, perché parlo male di Berlusconi. Sto a sinistra perchè voglio parlar bene dell'Italia, perché voglio più giustizia sociale, perché sogno un maggiore rispetto del territorio, perché punto su un modello energetico diverso, perché credo nella cultura, perché voglio l'Europa dei popoli e non delle banche e l'elenco potrebbe continuare a lungo. Dunque, non sarò mai tra quelli che si esercitano nell'attacco ad personam. Chi mi conosce sa che quando mi danno del berlusconino c'è solo da ridere. Non c'è diversità tra Berlusconi e il sottoscritto: c'è un'alterità totale che parte dall'idea di politica e arriva fino al conto corrente passando per le donne e per la religione. Ma non accetterò mai di diventare anch'io uno dei tanti che trova in Berlusconi il proprio alibi per non fare politica accontentandosi di un buon capro espiatorio. Davvero, cara Sandra, è solo Berlusconi il responsabile dello sfascio morale degli italiani? Della tv diseducativa? Delle difficoltà economiche degli italiani? Della crisi e del debito pubblico? Della mancata attenzione alla cultura e alla pubblica istruzione? Delle spaventose statistiche sulla disoccupazione giovanile? Del ritardo infrastrutturale? Certo, stiamo parlando dell'uomo che ha governato a lungo negli ultimi vent'anni, con risultati che sono sotto gli occhi di tutti. Ma noi non abbiamo nulla da rimproverarci? Troppo facile è pensare di individuare un solo colpevole per mettere a tacere le responsabilità di una generazione intera di italiani che ha perso la sfida del futuro e oggi vorrebbe mettere noi, più giovani, nelle condizioni di rimpiangere solo il passato. Mentre il berlusconismo falliva alla prova del governo, l'antiberlusconismo falliva nel modello di opposizione. Non è un caso se quando Berlusconi è andato a casa, non ci sono state elezioni – come altrove in Europa – ma si è dovuto ricorrere alla supplenza tecnica del Governo Monti. Perché la classe dirigente della sinistra non era sufficientemente autorevole e credibile per governare. Alle primarie noi proveremo, con amministratori di tutta Italia, a cambiare questa sinistra per dare un futuro all'Italia.

La crisi è un problema, lo sappiamo: ma per come siamo fatti noi italiani è la più grande opportunità per fare davvero i cambiamenti necessari alla nostra comunità. Cara Sandra, so che molti dei tuoi amici e colleghi profondamente antiberlusconiani faticano a considerarmi uno di sinistra. Non basta loro lo sforzo sui servizi sociali e educativi del Comune, gli investimenti in cultura, la politica ambientale di stop al consumo del territorio e di pedonalizzazioni, l'abbassamento della pressione fiscale e l'Imu che qui si configura come una minipatrimoniale per la diversità che c'è tra prime e seconde case. No, non bastano i fatti. Vogliono le parole. Vogliono sentirmi parlare di caimani e di pericoli per la democrazia. Non lo farò mai. Non sarò anti qualcosa o qualcuno. E se questo vorrà dire non appartenere al vostro club, vorrà dire che non sarò mai uno di voi. Io parlo e parlerò delle famiglie che non arrivano alla fine del mese e dei ragazzi cui offrire un'opportunità. Delle cose concrete, quelle di tutti i giorni, quelle che un sindaco che sta nelle piazze e nelle strade, nei circoli e nelle scuole sa essere veramente necessarie. Sono fatto così. Non riesco a star bene nei salotti in cui molti di voi stanno, nel confortevole rifugio di intellettuali di professione, nella riserva degli antiberlusconiani per vocazione.

Un po' vi invidio, perché se aveste ragione sarebbe tutto più semplice. Ma la storia di questi vent'anni ci insegna che non è andata come voi speravate. E se la vostra generazione ha raggiunto il paradosso di proclamare l'antiberlusconismo, regalandoci "a sua insaputa" vent'anni di berlusconismo, beh, sappiate che toccherà a noi rimediare. Non parleremo dalla mattina alla sera del Cavaliere di Arcore. Parleremo dell'Italia e dei suoi valori. Parleremo di una sinistra che sia capace di essere per qualcosa e non solo contro qualcuno. Parleremo di una generazione che non starà ad aspettare che sia troppo tardi. Lo faremo con il sorriso e l'entusiasmo di chi crede nel valore della politica come servizio e nella vocazione originale e originaria del Partito Democratico.
(22 luglio 2012)

Da leggere e commentare. Matteo Renzi ha stupito anche me, che pure lo stimo molto. Questa è una risposta chiara, con una visione politica più avanzata di quella degli antiberlusconiani con la bava alla bocca, e anche degli anteburlesconiani a parole.
Matteo Renzi non è contro Berlusconi e neppure a favore; è dopo, è oltre, e di là. Se Dio vuole.


venerdì 20 luglio 2012

Cose che non capisco, ma tenete conto del caldo.


Nave rinfusiera.


Sono le navi che portano di tutto un po', come questo post. Che contiene il tutto un po' che non capisco.


Ma, come cazzo si può accusare di estorsione un signore, quando l'estorto, il succube, il tapino derubato con le minacce è tutto contento di dare denaro, dice di amare l'estortore come un fratello, ci ha fatto affari, affarucci e affaroni insieme?


Ma, come cazzo succede che dopo due anni di manovre e di tiro della cinghia , di tagli qui e taglia là, di lacrime e sangue prima burlesconiani ma poi serissimi e montani, abbiamo bisogno ancora che ci prestino altri soldi? Perché rinnovare i BTP in scadenza, promettendo di pagarci il 6%? Se col debito pubblico ci paghiamo gli stipendi, allora siamo fritti e prima ce ne rendiamo conto meglio è, altro che Europa. Se no, ma che si tengano i loro soldi merdosi!


Ma, se mancano 175 miliardi di tasse all'anno perché metà Paese è lieta di potersi fottere l'altra metà, allora il problema non è lo spread. Io sono di quelli che ritengono che le tasse sui lavoratori autonomi devono essere più basse ( o una piccola evasione accettabile ) perché non hanno gli splendidi paracadute dei lavoratori dipendenti. Ma non si può pagare il 5% delle tasse dovute e rubare servizi, infrastrutture, protezione e tutto, agli altri che le pagano. 
Ben venga la caccia popolare all'evasore. E si pubblichino gli elenchi della  vergogna sociale dell'evasore, in modo da potergli, alla bisogna, sputargli addosso.


Ma, se la onorevole Concia non se la sente per suoi personalissimi motivi, di accettare le decisioni del Partito Democratico democraticamente  prese sulle unioni omosessuali , perché non va a battagliare altrove? Proprio qui deve restare, a rompere i coglioni? La Binetti lo capì; gentile Concia, vada, vada,altrove ( Radicali, Sel, partito gay & lesbiche ecc. ) ; il posto c'è! 

Ma, perché cazzo non fondiamo un partito?  Ma li avete visti i rimborsi? Poi si divide! Lo fonda anche Tremonti!







giovedì 19 luglio 2012


Hospital.

La mia vecchia ragazza ha, come di dice in Toscana, " perso il capo". L'impatto con la demenza è stato devastante. Era già un'invalida totale per certi suoi problemi respiratori che la tengono legata alla cannella dell'ossigeno. Ma facevamo fronte tutti insieme; gli avevamo costruito intorno un intreccio di protocolli e consuetudini, così che saltava da uno all'altro senza sofferenza e anzi con un piglio quasi allegro.

La conobbi a diciannove anni, pensate un po', nel 1956 sulla spiaggia di Cinquale, sotto le Apuane.  Il primo amore e non avevo difese contro i suoi grandi occhi verdi, i minuscoli denti dal sorriso schivo.
Così ci sono rimasto insieme cinquantasei anni, quarantanove di matrimonio, due figli e tre o quattro case.  Una brava moglie.

Anche ora, che vive nei mondi che volta volta si costruisce, mi chiama e mi chiama: Paolo, Paolo, Paolo! Eh, non è facile, no, non è facile per niente. 

Sabato è cascata dal letto . Non si è fatta niente ma ha smesso di respirare; tirava su aria a strappi, gridando Pa, Pa! Ho chiamata invano la guardia medica e poi il 118. Si sono spaventati, aveva i colori della morte in volto, ma li ho rassicurati: è una forza della natura...
Il giorno dopo strillava come un'aquila gettando nella più cupa disperazione tutto il reparto; Paolo, Marco, Martha, Annalisa!

Ieri mi ha guardato sospettosamente e mi ha detto: ma non eri morto? t'ho visto nella bara!
Gli ho detto che non ero proprio morto morto, piuttosto come uno svenimento.
S'è calmata , l'ho imboccata. Ha mangiato tutta la sua pasta alla amatriciana, frullata, e tutto il suo purè. Non gli ho dato il tacchino, frullato, perché pareva sabbia bagnata.

Spero me la rimandino a casa; gli badiamo noi e poi ho la Martha, che è una puffetta peruviana  impagabile e amorosissima.

Così va quest'ultima parte del cammino, dove si contano i morti e per ognuno un ricordo. Si piangerebbe volentieri ma naturalmente non lo fa nessuno. I vecchi piangono alle sfilate e al cinema. A casa no, si fa fronte. 
Dopo c inque anni di questa strada,  la morte ci fa un baffo.

domenica 15 luglio 2012

Parliamo d'altro.


Abbiamo già dato.


Ho fatto un giro in facebook e mi sono letto decine di commenti su fatti e avvenimenti politici.


Beh, non scriverò più di politica. 


Me ne sono interessato per 56 anni per senso del dovere.
Vengo da una generazione e una famiglia in cui veniva molto prima il dovere di ogni altra cosa. Sulle cose doverosamente fatte riposava l'onore, non quello della altrui riverenza, quello del giudizio di sé.


Ho fatto del mio meglio e ho ottemperato al comandamento. Ora mi metto in pensione.


Largo ai giovani.


Ho da scrivere di arte, di filosofia, di scienza. " Echecazzestracazzo!"


L'ultima, giuro!








Vive la difference!



Conciati per le feste.


Ieri a Roma riunione importantissima del PD con relazione del Segretario Bersani. Oggi su tutti i giornali:


Gay e primarie disastro democratico. A Pierluigi Bersani va in pezzi il PD. ( Il Fatto Quotidiano )
Assemblea PD, tensione su primarie e gay. ( La Repubblica )
Primarie e diritti gay, il PD si spacca. ( La Stampa )
Il matrimonio gay fa litigare il PD ( Avvenire )
Le unioni omosessuali fanno "divorziare" il PD. ( Il Giornale)


A questo aggiungo due citazioni come le leggo :
Oggi sulle primarie pietra tombale  ( Parisi )
Pensa di metterci in saccoccia ma si sbaglia ( Renzi )


Nel PD sono tutti a chiedersi: ma perché il disfacimento del PdL non ci ha portato neppure un voto?
La risposta è nell'Assemblea: la pattuglia omosessuale, con la Concia in testa, approfitta per mostrare al popolo ( omosessuale, eterosessuale, transessuale, bisessuale, indecisi ) che la battaglia per la " famiglia omosessuale ) continua.


Si sostiene che tra una famiglia eterosessuale e una omosessuale non c'è nessuna differenza. Invece c'è. La famiglia omosessuale non fa figli per struttura e statuto. 
A questo punto si alzano urla di passatismo becero, ignoranza culturale salvo se altro, con sghignazzi di disprezzo.
Ma per far figli veri ci vuole un inseminatore e un'inseminata. Non l'abbiamo inventato noi eterosessuali; funziona così. Lessi e ne convenni che i nostri genitali  appartengono non a noi ma alla specie. Invece i genitali omosessuali appartengono solo a loro.  Buon pro, ma non pretendano di creare mostri; l'adozione è una sfida anche per due genitori ordinari ed è umano  che il figlio cerchi la " vera "mamma, spezzando il cuore a quella adottiva.
 Figuriamoci un giovanotto che chiede alle due mamme dove cazzo sia finito suo padre.
E questa è la mia opinione e convinzione- potrebbe essere sbagliata.


Si potevano accantonare i temi in Assemblea, per amore di Partito e parlarne nel Partito?
 Sì,  si poteva e anzi si doveva. Ma del PD alla Concia e a Scalfarotto non importa niente e l'occasione era troppo ghiotta. 
Quello che mi fa rabbia è che sono convinto che gli iscritti dibatterebbero questi ( delicatissimi ) temi con pudore e dedizione.

E Parisi e Renzi potevano starsene zitti, invece di esternare, per amore del Partito? Sì, si doveva, per intelligenza politica, che ai due non dovrebbe mancare.
Invece strille e berci, lancio di tessere, critiche fuori tempo e fuori luogo al Segretario.


A chi guarda e legge come non può venire in mente di guardarsi in giro per vedere se c'è qualcosa di meglio?



venerdì 13 luglio 2012

Mamma, ho paura!


Stiamo affondando, cazzo!


Si dice che la migliore pompa per aggottare su una barca a vela è un uomo spaventato con un secchio in mano. Ora, io sono sicuro che la barca Italia sta affondando. Se qualcuno può rassicurarmi, prego di farlo.
La disperazione è di vedere che nessuno ha dato mano al secchio, e gli uomini spaventati sono per ora solo gli operai, con le lacrime agli occhi, che hanno perso il lavoro.


Il capitano Monti è additato come un uomo cattivo che non vuole, per sua malvagità, fare cose ovvie come la tassazione sui capitali mobiliari dei ricconi, la tassa sulle transazioni finanziarie dei ricconi e finalmente favorire la ripresa facendo la ripresa, lavoro, ripresa e lavoro. Ma sopratutto, la ripresa. 
Invece il cattivone taglia, taglia e taglia. Echecazzo, basta!


Ma la Camusso, è una cretina? No! E Fassina, mente economica pensante dell PD, è un imbecille? No! Allora sono in mala fede.
Fassina dice che il PD è pronto per un'azione politica basata sulla ripresa, sul lavoro, sul welfare. ma sopratutto sulla ripresa. La Camusso minaccia sciopero generale.


E' evidente che Monti fa quello che può fare e non quello che vorrebbe. Monti, ma anche Fassina e la Camusso, sa benissimo che una patrimoniale mobiliare avrebbe come unico effetto l'esportazione di TUTTI i capitali dei ricconi verso altri Paesi. Questo asciugherebbe le banche, che già ora annaspano, e azzererebbe il poco  credito che erogano.  E' già successo, ma allora si stampava moneta, anzi BOT che era anche più facile.

Ma vi pare che in un anno un Monti qualsiasi, bravo ma non domeneddio in persona, aggiusti un Paese in cui non funziona NULLA?
E per di più fra pernacchie e cachinni di quelli che il Paese l'hanno ridotto così, per peccati, opere e omissioni? Ma dove era la Camusso quando imperava Berlusconi? Lo ha fatto, grazie anche alla sinistra bertinottiana, per 15 anni.
 Oh, quindici anni e senza dovere impiegare mai la polizia in cariche di piazza!


Sono molto spaventato e io sto nella Toscana felix in cui non allignano né berluscones né testedilega. 
P.S.
I NO-TAV esultano perché il Governo francese di Hollande ha messo in dubbio l'utilità della Torino-Lione. " Visto che s'aveva ragione?"
I tapini non hanno capito. La Torino -Lione non interessa affatto ai francesi, che sono ottimamente collegati col Mondo.  Se possono, se li risparmieranno.
I fregati siamo noi ( compresi i No Tav, ma ancora non l'hanno capito. Tempo verrà...)





domenica 8 luglio 2012

Venite avanti....




............................cretini !


Poteva la "società civile" rimanere indietro alla classe politica? Non fia mai detto!
Così,  ai plotoni di parlamentari  si sono voluti aggiungere i cretini  sindacali.


Nella foto distinguerete   Bonanni e Angeletti; sono quei due che concertavano compuntamente coll' indimenticato ministro Sacconi  delle sorti  dei lavoratori italiani sotto la vigile e inappuntabile guida del " Premier" Berlusconi.
 Mentre il Paese sprofondava nella merda loro galleggiavano ottimamente, come del resto fanno da tempo immemorabile.


La terza è la  gentile Susanna  Camusso CGIL ( Confederazione Generale Italiana del Lavoro )   sindacalista a vita, dal 1975, vent'anni alla FIOM di Milano. Donna coraggiosa e diretta, combatte imperterrita la guerra dell'altro ieri, minaccia scioperi generali, invoca provvedimenti " per la ripresa ", condanna il Governo Monti che ritiene evidentemente " di destra".
Susanna ci crede, si impegna, è onesta. Ma non ha nessun paradigma per capire nemmeno lontanamente in che guaio siamo. 


E infine si è aggiunto. ultimo ma non ultimo, il magnifico Squinzi, capo della Confindustria che succede alla Marcegaglia. Ahimè , ahimè. Si è distinto per una raggiante intesa con la Camusso dando addosso al Governo Monti, che fa " della macelleria sociale".


Ma perché Monti non li accontenta? Berlusconi c'era riuscito! A Berlusconi volevano bene tutti, sindacati zitti e buoni, Confindustria plaudente, centri sociali a suonare chitarre e spinelli, appena qualche buuu dalla FIOM...


Presidente Monti, analizzi! Perché lei non piace a nessuno, eh? Perché?

                                                           

giovedì 5 luglio 2012

Urca, il bosone!



Quel busone del bosone...


Chiedo scusa ai non bolognesi, o emiliani. " Busone" in bolognese o anche solo in emiliano significa finocchio, frocio, ricchione, buco. Il termine è dispregiativo. Ma come volete chiamarla una canaglia che, intravista matematicamente dal grande Higgs ( come mi ha fatto piacere la sua emozione! Cose da lacrime agli occhi...) ha resistito ad ogni ricerca sperimentale, ha mandato in fumo cinquant'anni di ricerche e miliardi di dollari e euro? ( io non ho resistito al gioco di parole...)


Per intravederlo anche sperimentalmente è stata costruita la più grande ( fino a oggi ) delle macchine umane, un large, ma parecchio large acceleratore di particelle, vedere figure.


E ora? 
E ora si passa dalla fase, non si capisce un'acca, ma come  è fatto l'Universo  ( 1960 ) alla frase non si capisce un c...o, ma come è fatto questo c...o di Universo? S'è speso un fottìo! ( 2012 )
Si sta chiarendo appena appena da dove venga, come si sia formata, questa materia pesa pesa se dopo il Big Bang era tutta una pappa leggera leggera..Non è poco. E' tanto. Diciamo un 15% s'è capito, ne resta  un 75%?


Intanto Dio , a cui appartiene la particella, il large large acceleratore,  Higgs, tutta la fisica teorica con tutti i fisici teorici e voi e me se la ride come facciamo noi col nostro gattino che gioca col gomitolo. E' un gioco anche il bosone. Invece è importante l'amore che dovremmo distribuire intorno, alle creature senzienti e non senzienti. Perché l'Universo o lo capisci tutto assieme come un Amore tutto intero, o vai a caccia di bosoni in aeterno. Niente di male, è divertente. Però spendiamo anche qualche trilione di euro in amore, che dite?


P.S. Absit iniuria verso gli amici omosessuali , che mai dovranno più essere chiamati spregiativamente finocchi, froci, ricchioni o buchi. Magari, se fanno meno Gay pride resta più facile.



lunedì 2 luglio 2012

Fozza Italia!



L'Italia del gollazzo.


"Fozza Italia" con un bambinetto che sorrideva comparve come manifesto sulle fiancate degli autobus; l'anno dopo Berlusconi, sorridendo a trentasei denti, vinse le elezioni.
Ci è costato 17 anni di sgovernamento, il ridicolo nel mondo, la decadenza in ogni settore della vita nazionale.

Non riusciamo proprio a resistere al sogno, a tenere i piedi in terra. Così, dopo il miracolo di Prandelli che di una venticinquina di ragazzotti presuntuosi e  milionari ha fatto una squadra e che di due teste di rapa inguaribili ha fatto due uomini, si pensava perfino di vincere il torneo. 
Nessuno che ragionasse, stampa e televisione a pompare e pompare, per fare ascolti e vendere i giornali. Del resto, il giornale più venduto in Italia è la Gazzetta dello Sport.
Folle oceaniche davanti ai maxischermi, amorevolmente preparati dalle competenti autorità.
Naturalmente, delusione, lacrime, musi lunghi, fumogeni contro i maxischermi come Fantozzi che tira la scarpa alla  televisione.


C'è un atroce articolo del Washington Post, che Wall Street Italia riassume:


... il "modello culturale" italiano per il Washington Post è segnato dall'evasione fiscale record, la mancanza di spirito civico, il nepotismo che esclude la meritocrazia.
 Un insieme di "disvalori" che a loro volta sono alimentati dall'inefficienza dello Stato, la corruzione, il collasso della giustizia. Con quali conseguenze sulla produttività complessiva del paese? "L'Italia soffre per una crisi di produttività endemica - scrive il Washington Post - il problema dura da così tanto tempo e ha effetti così profondi sull'economia, che mette in pericolo l'intero tessuto della vita nazionale". 
Le inefficienze di sistema sono esemplificate da un paradosso: gli italiani che hanno un posto, in media lavorano più di tutti i loro concorrenti: 1.744 ore all'anno contro le 1.705 degli americani, 1.480 in Francia, 1.411 in Germania. Ma la produttività reale di questo lavoro è rovesciata. Campioni mondiali di produttività sono gli Stati Uniti con 60,9 dollari all'ora, seguono Germania e Francia sopra quota 55, poi la Svezia a 52 e l'Inghilterra a 47,8. L'Italia è in fondo alla classifica, con 45 dollari di Pil per ogni ora lavorata. "E da anni l'Italia continua a perdere terreno. Le zone improduttive della sua economia si espandono, prevalgono sulle parti migliori". Questo spiega il dato più allarmante: dall'introduzione della moneta unica ad oggi, abbiamo perso il 30% di produttività nei confronti della Germania.


Beh, è tutto vero. Abbiamo di più per piangere, altro che quattro reti della Spagna.


Ne usciremo? Vent'anni fa avrei risposto senza esitazione di sì. Ne abbiamo viste di tutti i colori.
 Oggi, a guardarmi intorno, mah....