venerdì 27 maggio 2016

Una notizia del tubo. Anzi, del tubone



La farsa del tubone.


l giorno 25 Maggio alle 6,30 di mattina un tubone dell'acquedotto di Firenze, posato probabilmente sessant'anni fa, ha deciso di rompersi. I tubi si rompono, come sappiamo tutti e , siccome non ci piace vederli, si rompono sempre sotto qualcosa. Nel bagno di casa preferibilmente sotto rivestimenti da cento euro al metro quadro. Il tubone fiorentino s'è rotto sotto un terreno di riporto dell'argine dell'Arno, contenuto nel muro di sostegno che delimita il fiume. Ha liquefatto il terreno sotto il manto stradale che è sprofondato insieme a una ventina di macchine parcheggiate lì. Si tratta del lungarno Torrigiani in riva sinistra, cioè come si dice a Firenze, di là d'Arno; lungarno che non conta niente e da dove non passa quasi nessuno anche se è a 200 metri da Ponte Vecchio. Una notizia da una colonna in prima pagina in fondo a destra, perché siamo a Firenze.
Invece il così detto pomposamente Quotidiano Nazionale, QN, nella realtà foglio locale dalla nobile decaduta testata “ La Nazione”, titola il giorno dopo a tutta prima pagina così:

A FONDO
FIRENZE ESPLODE CONDUTTURA DELL'ACQUA VORAGINE SUL LUNGARNO A DUE PASSI DA PONTEVECCHIO DANNI PER MILIONI, SICUREZZA SOTTO ACCUSA, IL SINDACO NARDELLA “VOGLIO I RESPOSABILI”

L'EDITORIALE
BANDA LARGA TUBI ROTTI
( la tesi è che è che “ i nostri governanti” cioè il Governo Renzi, si impiccia di quella sciocchezzuola della banda larga e trascura i tubi )

La seconda e terza pagina assesta il colpo mortale al povero lettore:
Esplode conduttura, maxi voragine Firenze, choc per il Lungarno crollato
Cratere di 200 metri a Ponte Vecchio: auto inghiottite, palazzi evacuati.
( l'articolo comincia così: “ Oh My Good”: la turista americana ha come un sussulto, si porta la mano alla bocca.” ecc.ecc.
Che ci facesse una turista americana in lungarno Torrigiani, mah.

Ma finalmente a pagina 4 si svela l'arcano:

L'imbarazzo tra i democratici “ Figuraccia in diretta mondiale”
Dalla Boschi a D'Angelis, tutti renziani
Publiacqua è la serra del Giglio magico

L'esperto accusa Publiacqua:
Poca assistenza, conta l'utile”

Governo, PD e Renzi sono il vero scopo delle articolesse

Poi a pag.6, intervengono i grossi calibri:
Pensate alla sicurezza degli argini. Non a quell'immondo Palagiustizia”
( Vittorio Sgarbi)

Un riferimento alle ripercussioni della catastrofe all'estero
Voragine gigante, Firenze sprofonda
La stampa mondiale ci vede così.


Mia figlia mi ha telefonato dal Brasile “ Babbo, che succede? Frana Firenze?”

No, no.
E' che a Firenze abbiamo la sede de “ QN Quotidiano Nazionale La Nazione” .
Questa è la vera sciagura.



venerdì 20 maggio 2016

Ma quanto accidenti fa due più due?

O bella! Quattro!


In una trasmissione televisiva, mi pare il Caffè di Raiuno la mattina alle sei, è comparso un matematico di cui non farò il nome ma che si è definito lui stesso matematico impertinente, impenitente e che a me pare anche incontinente per la vastissima e discutibile produzione libresca.
Mi colpì un suo libretto che trovai sugli scaffali della Feltrinelli di Mestre:
Come ti sistemo il cristianesimo in quattro e quattr'otto.
Diamine, mi dissi.
Il libretto è scomparso dalla vastissima produzione libraria del Nostro ( 52 titoli su IBS ) . Si sarà vergognato, perché quando è troppo è troppo anche per la smisurata ammirazione che il matematico impertinente ecc. ecc. ha di sé.

L'ultima fatica è per l'appunto uno smilzo libretto che si intitola : “Cosa è la verità ”
Punto. Perché il matematico lo sa cosa è la verità e ve lo spiega per 4,25 euro. Pensate a tutti gli stupidi filosofi e pensatori che sulla domanda ci si sono rotti le corna per secoli.
Poi arriva lui e risolve.
Non lo comprerò perché me lo ha raccontato l'Autore in TV:

Le verità sono tre.
1-quella matematica piena , indiscutibile, definitiva; non c'è verità fuori della matematica.
2-quella scientifica che però è un po' così così perché bisogna aspettare i riscontri sperimentali ecc. ecc.
3-quella “ delle fedi” che sono tutte delle favolette, dal Cristo a Babbo Natale passando per Buddha, Maometto e Lao Tzu.
Fine, più semplice di così.

Esaminiamo allora una indiscutibile verità matematica:
2+2=4.
Funziona benissimo finché non vi chiedete : ma 2 di che?
Ma, cose qualsiasi, che so, mele, risponderebbe il matematico impertinente.
No! perché se due sono mature e due sono acerbe la somma non fa più 4, come si può tranquillamente riscontrare andando a venderle.
Ma vale solo per mele mature, diamine! Direbbe il matematico impenitente.
No! Perché per giudicare se sono ugualmente mature non serve un matematico ma un intenditore di mele; e se gli intenditori sono due sarà lite.
Ma è un linguaggio, ignorante! Che c'entrano le mele?

Appunto, è un linguaggio nato per contare le pecore e le pecunie.
Nel mondo matematico le mele non c'entrano ma in quello reale c'entrano eccome.
Capita a qualche matematico, fulminato dalla sua laurea, di vivere solo nel suo mondo matematico, dove perdio quello che è bianco è bianco e quello che è nero è nero.
Per questa sua cecità alle sfumature, malattia rara ma invalidante, può far danno a sé e agli altri.
Regaliamogli e regaliamoci un breve magistrale passo di Dostoevskij, da “ Memorie del sottosuolo”

(…) Quale muro di pietra?Ma è chiaro, le leggi di natura, le deduzioni delle scienze naturali, la matematica. Così se ti dimostrano, ad esempio, che discendi dalla scimmia, è inutile fare smorfie, prendila com'è. (….) “Ma scusate” , vi grideranno,”non ci si può mica ribellare, è come due più due fa quattro! La natura non vi interpella; a lei non interessano i vostri desideri e se vi piacciono o no le sue leggi. Voi siete obbligato ad accettarla così com'è e ad accettare di conseguenza anche tutti i suoi risultati. Un muro, quindi, è un muro... “ eccetera eccetera.
Signore Iddio, ma che me ne importa delle leggi della natura e dell'aritmetica, quando per qualche motivo queste leggi e il due più due fa quattro non mi piacciono? 

L'immaginazione porta dovunque, la razionalità solo da A a B. ( Einstein )

venerdì 13 maggio 2016

Unioni civilissime.



DIRITTI  ALLA  META


Con poche secche righe che riporto il direttore di Avvenire inchioda il sedicente cattolico Matteo Renzi alle sue responsabilità:

Matteo Renzi non è un politico chiuso nella "torre"‎ del potere, ma di questo passo, nell'ebbrezza provocatagli dai colpi di fiducia sulle "unioni civili", rischia di finirci e di perdersi. Succede quando si comincia a non ascoltare più gli altri e si prende ad ascoltare soprattutto se stessi (o quelli che ti assomigliano per interesse), quando si dimentica la propria ispirazione più vera e si confondono ideali ed equilibrismi, avversari e interlocutori.

Il premier dovrebbe sapere che sul Vangelo non si giura, ma lo si vive. E che la Costituzione non assolve dagli errori, anzi li sottolinea. Tantissimi italiani lo sanno, certamente i cattolici. Che se si vendicano non sono buoni, ma se mettono da parte il Vangelo non servono a niente.

Ma chi sono “gli altri” che Matteo Renzi, ebbro di colpi di fiducia, non ha ascoltato?
Di sicuro S.E. Mons. Ennio Galantino, segretario della Commissione Episcopale Italiana, cioè il capo dei Vescovi, che ha sentenziato:
“ La fiducia è una sconfitta per tutti”
Proprio come il noto cristiano cattolico praticante e osservante Silvio Berlusconi, il pio Brunetta, i moderati della Lega che pregano tanto per gli affogati migranti. Un vasto fronte, una larga intesa, che ha giurato tutta, anche i simpatici ragazzi di casa Pound che gliela faranno pagare al Renzi.
Si vendicheranno a Ottobre, perché non vogliono, eh no! , mettere da parte il Vangelo.
E poi, ma dove cazzo sta scritto nel Vangelo che si debbano sopportare due schifosi coi baffi che si baciano in bocca? E queste lesbiche che si palpeggiano in pubblico?

Cara Eccellenza Reverendissima, caro Direttore, cari teneri fratelli con la bava alla bocca del Family Day, ma nel Vangelo c'è scritto, dappertutto, anzi, c'è scritto solo questo. Quegli amori veri e profondi, quelle pene condivise, quei sogni e paure sono raccolti da sempre nelle mani misericordiose del Padre. Se come credo, il Signore è sceso sulla Croce per diminuire il dolore del mondo, allora il Parlamento italiano che gli italiani li rappresenta tutti e d'ogni genere, gli ha dato una mano.
Merito anche di un ragazzotto cattolico di Rignano sull'Arno che ci ha creduto e c'è riuscito, perché aveva giurato sulla Costituzione col Vangelo della Misericordia bene piantato nel cuore.
E a Ottobre, signore e signori, fate come vi pare.






martedì 3 maggio 2016




Il senso del mondo, lo scopo della vita.

E così dopo settantotto anni di vita e sette mesi ho capito.
Ho capito quale è il senso e lo scopo della vita-l'ho capito in modo chiarissimo e indiscutibile, definitivo. Scopo in topografia vuol dire anche bersaglio, mira, là dove guardare. Senso è più difficile, ma non conta poi molto capire.

Il senso del mondo è il dolore e lo scopo della vita è ridurre al minimo il dolore del mondo.
Ho detto ridurre e non annullare il dolore, che non è annullabile in questo nostro mondo.
Il mondo nasce nel dolore perché muta, trascorre, diviene. Ogni alba è seguita da un tramonto: gioia, dolore.
Però quel dolore inevitabile possiamo  alleviarlo e lo strumento è l'amore, detto anche misericordia.
L'amore è una capacità di ogni creatura proprio come la gravità è la capacità di ogni massa.

Amore e gravità si rassomigliano in modo sorprendente. Entrambe sono entità che pervadono l'Universo da una capo all'altro e niente vi si può opporre.
Avrete comunque un effetto gravitazionale se è presente una massa, materia ( cioè energia densa ). Una massa modifica e distorce il continuum spazio temporale, che lo voglia o no.
Anche l'amore modifica e perfeziona tutto quello che lo circonda, fino ai confini dell'Universo. Noi uomini però dobbiamo volerlo, dobbiamo volere amare, fare della misericordia lo scopo, altrimenti questa grandiosa capacità rimane gelata dentro l'animo nostro.

Alleviate il dolore del mondo nel modo che sapete. Poi condite l'azione con le credenze e i miti che più vi piacciono, va tutto bene.
Alleviate il dolore del mondo: è facile. Anche sofferenze piccolissime. Conta, conta! Un sorriso, una moneta data guardando chi ve l'ha chiesta negli occhi, un bacio al vostro bimbo, una lite risolta, un'offesa perdonata.
Perfino dare l'acqua ai fiori e il cibo alla gatta.
Tutto qui.

Buon lavoro, buona vita e....un bel sorriso!