mercoledì 25 gennaio 2012

In piedi, in piedi!

Come un non abbattibile misirizzi....

sono in piedi.
Mia moglie è tornata dall'ospedale guarita ( per l'ospedale. Dove curano malanni acuti, febbroni, polmoniti. Sconfitti a boccioni di antibiotici. Malanni cronici non sono affar loro, giustamente....) . Martha, la mia angela custode peruviana di purissima etnia Inca, ha ripreso pienamente servizio.

Su che scrivo? Volevo fare una tirata sulla filosofia, anzi la faccio, intitolandola:

Povera e nuda ( e anche un po' troia ) vai filosofia...

E' che ho saputo che l'amatissimo nipote ginnasiale legge Nietzsche, che è come buttarsi in mare prima di aver imparato a nuotare. Il ragazzo corre dei rischi! E dunque nonno racconta...:

Diceva il mio calvissimo e cattivo Prof. Cocilovo che mentre la scienza studia il " che " delle cose, la filosofia studia " il perchè " delle cose. Magnifica definizione, che lo autorizzava a guardare dall'alto in basso la cara Prof. Signorini ( di matematica...).
Quello che Cocilovo non disse ai suoi allievi del liceo classico Galileo Galilei di Firenze fu che la risposta conclusiva alla domanda, quando bene bene si siano studiati tanti filosofi, è perchè sì!
Il perchè delle cose è il " perchè sì " di innumerevoli filosofi, ognuno con la sua vera risposta nella sua mente.

Io ci ho messo molto tempo a capirlo. La filosofia non ha niente a che fare col " che" delle cose e tanto meno sul " perchè ". Si tratta di magnifiche costruzioni mentali , una per filosofo, dietro cui intravedi benissimo la personalità del drammaturgo, in modo talvolta esilarante.
Facciamo questo giochetto:
associare un filosofo o un pensatore all'aggettivo:

1-immaginifico e metaforico
2-pedante, preciso, scaffalatore.
3-concreto, ma col giramento di coglioni.
4-summa, anche troppo sommo...
5-un grande ambientalista.
6-un geometra, e francese per di più..
7-ma che si faceva, le canne?
8-eeeh, per una gobbetta!
9-il padre di tutti i successivi maniaci-depressivi.
10-attenti, attenti al robot! Al niente! Allo spremiagrumi, alla tecnocosologia...
11-viva la foca, che Dio la benedoca!

Va bene, confesso, l'ultimo sono io. Ma, ce ne fosse uno allegro!  Me lo segnalate un filosofo allegro? Amante della vita, gozzovigliatore ma con judicio, aiuto delle creature, morto serenamente da vero sapiente, che sa il che e il perchè delle cose e le accetta per come sono, ringraziando ogni mattina per aver ancora una volta una chance, ventiquattro ore quasi sicure di vita, contro l'insipiente, insapore non-essere?
Socrate? Rabelais, se il francesazzo può dirsi un pensatore?

Insomma, attento nipote. Pensa con la tua, di testa e mai giurare sulla parola del maestro.
Non ci sono maestri tra i filosofi, o almeno io non ne ho trovati. E concordo con l'opinione del grande Olmi, vale più un caffè con gli amici di cento libri, da inchiodare ( dopo averli letti...) con cento chiodi.




domenica 22 gennaio 2012

Invernata

Amo l'inverno...

ma, accidenti, da sano! Invece sono malazzato, mi trascino per casa come uno zombone , mia moglie è finita all'ospedale con una sotterranea broncopolmonite; insomma, una catastrofe.
Però, tradizionale. Se vado indietro negli anni attraverso l'unica possibile macchina del tempo- il blog- mi trovo malato in quasi tutti i Gennai.


E allora, prosit!

lunedì 16 gennaio 2012

in nome del dio Mammona.



Fermiamoli prima che sia tardi.

e ora immaginate, al posto del faro di Giglio porto, il campanile di S.Marco.
Perchè, contro ogni logica e buonsenso, ma seguendo i desideri di albergatori, ristoratori e tassisti veneziani ( irresistibili categorie ) la Costa Concordia poteva schiantarsi in laguna.
Ci può andare, come potete vedere documentato nel blog di Harmonia . E ci si può anche schiantare, bruciare, affondare, rovesciarsi, adagiarsi, piantarsi.
Potrebbe perdere gasolio, ma può anche distruggere le fragili fondamenta di Venezia col solo fatto di essere cautamente spinta in Laguna.  Il mostro pesca 8,20 m. dal pelo dell'acqua. Dunque sposta acqua a quella profondità, dove sono infissi i pali di olmo su cui appoggia tutta Venezia.
Scalzati i pali infissi nel galestro, sotto il fango della laguna , Venezia si inabisserà.
Però albergatori, commercianti e tassisti d'acqua continuano contenti a galleggiare e guadagnare, il futuro non li riguarda.

Costa Concordia con le sue sorelle sono degli assurdi tecnici e marinari-dei mostri marini.
Riassumo la trionfante  scheda di Costa Concordia, la " signora del mare":


E' lunga 290 mt, larga 36mt, pesca 8,20 mt, porta al massimo 2974 passeggeri ( !!! -questo dato non torna...), velocità 20 nodi cioè 36km/ora, ha nelle tanche 2500 tonnellate di gasolio. Ha un equipaggio  di 1910 persone, ma quanti marinai? quanti cuochi e camerieri?  1430
cabine tra comodissime e scomode, 58 "suite", 18 ascensori.

E nessun senso marino, solo  quello di far quattrini .  Adopera il mare come strada d'acqua, senza rispetto, senza temenza, con la peggiore arroganza. Ma porta denaro, allora, avanti, saluto! Faccia cosa vuole....

Difendiamoci da questa insensatezza, arroganza, avidità. Intanto, fuori da Venezia, dalla sua fragilità di vetro di Murano, dalla sua magia.
Poi, vediamo.

MOBILITAZIONE!

domenica 15 gennaio 2012

Io, evasore garbato

Evasione 1: le leggende.

La reazione -indignata con affetto- di Harmonia e di Masso e il cortese glissare di Sil la dice lunga sulla sulla necessità di chiarire e sfatare. Chiarire il mio pensiero e sfatare leggende metropolitane che ornamentano le libere professioni.

Intanto circoscriviamo il campo di applicazione delle mie considerazioni di garbato e contenuto evasore. Mi limito ai redditi da lavoro autonomo che assicurini il necessario, un poco di superfluo e qualche risparmio da investire. Diciamo tra i 48000 e i 96000 euro spendibili all'anno. Dunque non sto parlando nè del superchirurgo estetico nè del grande avvocato o del famoso architetto, che guadagnano da dieci a cento volte di più. E nemmeno di medie Imprese con venti addetti.
Per spendersi 48000 all'anno mio figlio architetto (  molto bravo ) dovrebbe convincere cristiani e amministrazioni e/o  imprese a pagargli 160000 euro all'anno di notule. Ogni anno! Un anno dopo l'altro!
Non è per niente facile.

L'eliminazione da parte del Governo dei " minimi di tariffa" induce l'opinione pubblica a pensare che esistano per l'appunto dei minimi che poi possono essere aumentati a discrezione. Non è vero da trent'anni. Nessun professionista adopera i minimi di tariffa se non nelle liti giudiziare col cliente. E niente dicono in proposito gli Ordini professionali. Il prezzo della prestazione lo fa l'inflazionato mercato delle professioni, se non ci pensa prima il professionista a vendersi per tre palanche, nel terrore di non lavorare.

Un'altra ridicola proposta del Governo è di rendere obbligatorio il " preventivo " della prestazione. Oh imbecillissimi! Ma che credete, che il cliente paghi a piè di lista, quando il Signor Dottor Ingegnere gli presenta il conto?
Ricordo che presentai a tale Dottore , che doveva costruiri un albergo, un conto di 14000 euro per le strutture Mi guardò sghignazzando: guardi, Ingegnere, che con quella cifra ci progetto tutto l'albergo! " Intendeva architettura, strutture, impianti, sicurezza, permessi ecc.ecc. Ci salutammo a non rivedersi...però l'albergo lo ha fatto.

Mi dice il carissimo Massimo che si sente dire  " ecco il figlio del ricco architetto " ma mai "ecco il figlio del ricco operaio".  Vero, i redditi sono molto più alti.  Però si potrebbe anche dire tranquillamente " ecco il figlio del benestante primario" oppure "... del quattrinoso  magistato".  Anche tra operaio e redditi fissi alti c'è una bella differenza. Perchè scandalizzarsi  solo dei primi?
La rsposta è naturalmente nell'idea che il magistrato non possa evadere e il commercialista sì.
Ho scritto cosa è che rende in Italia necessaria e morale una modesta evasione professionale, nel campo di applicazione precisato. Lo chiarirò anche megglio, ma in Evasione 2: la dura realtà.
Ora pubblico e scappo al caldo. Ho finito ( ovviamente di Domenica..) il gasolio e fuori fa -6!
C'è freddo nello scriptorium!

mercoledì 11 gennaio 2012

Io, evasore.

Ebbene sì, faccio outing.

insomma, confiteor vos, frates.... 
che ho evaso. Da buona Partita IVA presa nel 1965 e resa nel 2010, sì, ho evaso. Naturalmente ho evaso il giusto, e nessuno salti su a dire che non è MAI giusto.


Serve rendersi conto, al di là delle fantasie giornalistiche , cosa  significhi vivere da Partita IVA, e dentro ci metto professionisti di basso o medio livello, artigiani, piccoli industriali e imprese di servizi di modeste dimensioni. Quelle, per intendersi, che dipendono da una persona e non da una organizzazione.


Se mi confronto con un pari grado, per reddito e cultura ( e dunque stile di vita ) come potrebbe essere un professore universitario,  devo osservare:


-il Prof. paga tasse che non transitano nemmeno per il suo conto in banca. Non soffre e guarda soddisfatto il "netto in busta", quello spendibile.
Spendibile perchè è certo  che un mese dopo si riprensenterà uguale, garantito e croccante.
Bene. per una P.I. non è così. Non sai mai cosa succederà il mese dopo perchè potrebbero anche non pagarti affatto, non solo il mese dopo ma  per tre o quattro mesi successivi. Dall'allargamento di braccia del cliente che ti dice che non te li dà perchè non ce l'ha la P.I non ha difese. 


-quando il Prof. si gode lo stipendio si gode anche la pensione, perchè gli oneri, compresa la liquidazione, glieli hanno già trattenuti. La P.I. no. E' tormentato dalla sua fotuttissima Cassa, la mia Cassa Nazionale Ingegnri e Architetti, che vuole soldi soldi e soldi, anche se nnon li hai perchè non ti pagano, non c'è lavoro o te li sei finiti alle Maldive.


-quando il Prof. si ammala leggermente si gode la sua bella febbre alta, a letto col bicchiere di succo di arancia fresco sul comodino. Le P.I . non si ammalano mai. Giuro, testimonio, affermo per sapere. Io ho ricominciato con le influenze da pensionato. Non ti puoi ammalare perchè se non sei in studio, in cantiere, in Comune, a casa del siavolo non va avanti nulla. E il " sorry, sono malato" non vale.
Maaalaaatoooo???


-la P.I. corre un rischio che il Prof. conosce per sentiro dire; si chiama rischio di impresa. Che tu gentisca una lavanderia, una falegnameria o uno studio di architettura il rischio di impresa è un cagnaccio con le fauci al culo. Tu distraiti, sbaglia anche di poco, ipotizza erroneamente o fidati fuori luogo  e ZAC!


Come è possibile che il Prof. e la P.I. possano avere lo stesso regime fiscale? E' solare che se si vogliono i servizi delle piccole e medie imprese e botteghe occorre scalare dal ricavo ( che mia moglie ha continuato per anni a confondere col guadagno ) un  importo di compensazione.  Vogliamo dire un 25% delle tasse dovute?


Quello ora viene chiamato spregevolmente " nero" e demonizzato.  No, non quando le tasse di tipo IRPEF sono al 45%, e quelle occulte, i disservizi, la burocrazia, le intidimazioni, le tagliole  sono MOLTE MOLTE di più.


Naturalmente quanto dico non ha niente a che fare coi grandi evasori che dichiarano seimila euro di reddito da bordo della Porsche. Invece ha molto a che fare con piccoli imprenditori come Senora Nair, a cui dedico il pezzo. Forza Senora, non mollare, non molliamo!


La magnifica animala in foto è la mia cavalla arabetta purosangue Alpha Aswann. Ma non ditelo al fisco, non vorrei la confondessero con una Porsche....

giovedì 5 gennaio 2012

E ora che si fa?


mai avrei voluto vedere.

Confesso una emozione assoluta, da lacrime agli occhi, nel vedere operai e impiegati, lavoratrici e lavoratori di diecine di fabbriche e Imprese finiti nell'abisso della disoccupazione.
Perchè di abisso si tratta, in un Paese in recessione, dove nuove opportunità sono inesistenti.
Sento il loro dramma come mio. E mi sono chiesto: cosa possiamo fare?
Io non dubito che Monti opererà al massimo delle sue capacità per coniugare rigore e equità. O c'è qualche imbecille che crede in una posizione ideologica, di "destra", del Prof. Monti?
Il fatto è che tutte le politiche che portano anche all'equità abbisognano di tempo, che è proprio quello che ci manca. Come un chirurgo in un campo di battaglia Monti ha impiegato quello che aveva sottomano per tamponare le ferite. E sottomano non sono di sicuro i grandi patrimoni mobiliari, o gli evasori fiscali impudenti. Toccherà anche a loro, se il Professore potrà lavorare sufficientemente a lungo.
Neanche la ripresa dell'economia è dietro l'angolo. Siamo un Paese privato per quindici anni di ricerca, innovazione e cultura. Abbiamo perso posizioni su posizioni in moltissimi comparti produttivi. Ci vorrà tempo e fatica per riconquistarle.

E allora?

Propongo tre ricette:

* sabotiamo le Imprese che delocalizzano non per sopravvivere ma per guadagnare di più.
L'esempio della OMSA di Faenza è paradigmatico.
Non si comperino più calse OMSA o prodotti Golden Lady su tutto il territorio nazionale, finchè la Ditta non torna.

** siano cacciati senza soldi i manager che hanno rovinato le Imprese che hanno diretto.
Lascio a voi lo sterminato elenco...

***stringiamoci intorno alle nostre comunità locali.
Riscopriamoci prima di tutto fratelli d'Italia, privilegiando i prodotti nazionali, e poi fratelli veneti o mugellani o magari fiorentini o vicchiesi ( io a Viccho sto...)
dandoci una mano. I modi inventateli, ce ne sono migliaia.

domenica 1 gennaio 2012

E poi viene Epifania....



.......che tutte le Feste si porta via.

Però volevo scrivere del Natale, come avevo promesso. Ho fatto come tutti gli anni il Presepio; ne trovai uno in cartoleria, la Famiglia e i Re Magi, che mi parve particolarmente bello, ma senza ciuco e bue, ahimè.  Non senza qalche rimorso me lo regalai, visto che costava 60 euro.
E ho anche un alberino di Natale, che una volta si illuminava nelle sue fibre ottiche con bell'effetto, ma ora fa solo da sostegno alle lucette.

Mia nipota Filomena di anni otto ha fatto le feste all'albero e ai pacchetti e regaletti esposti sotto. Ha gardato distrattamente il Presepio e di Gesù, della sua nascita, della sua venuta nel Mondo, se ne è del tutto disinteressata.

Natale non è cosa da bimbi. Può esserlo e lo è felicemente, anche se nessuno sembra più ricordarsi del Festeggiato. Ma il senso di quella preghiera " ci è stato dato un Figlio, ci è nato un Salvatore" non è per niente fanciullesco.
Il Salvatore di cui festeggiamo la nascita non ci salva da un improbabile" peccato originale " che ha offeso un Jahvè di biblica e ebraicissima lettura.
Ci salva dalla nostra protervia e crudeltà, dalla nostra - di specie- infinita capacità al Male.
Altro che povero Lucifero satanasso, con le sue tentazioncelle della carne.
La specie umana può giungere ad abissi di crudeltà, perfino gioiosa, perfino ammirata, perfino profondamente goduta.
Ce lo insegna la Storia, che così puntigliosamente scriviamo e che ci dimostra che questa orrenda capacità è indifferente a popoli, tempi, razze, vicende. E' nostra, è UMANA, è il nostro Abominio.
Bene, Gesù ci salva da questo. Non poteva farlo che così, da Vittima, da Sconfitto, tradito prima di tutto dai suoi spergiuranti discepoli e poi da tutta la la sua gente, i cristiani , malversatori, persecutori, simoniaci, dediti al lusso e alle apparenze. Papi, Cardinali, Vescovi e Monsignori fino all'ultimo prete di campagna e all'ultimo fedele, fino a me, infame chiacchierone.

Perdona , Signore.  Benvenuto e resta con noi.  Auschwitz prova quanto ne abbiamo bisogno...