sabato 22 aprile 2017

Beppe Grillo e Avvenire. Nel senso del giornale.





La resistibile tentazione dell'Uomo della Provvidenza

Lettera aperta al Direttore Tarquinio.

Egregio Direttore
Ammetterà che una pubblicazione su un giornale a 8 colonne, pagina intera e fotografia simpatica e pensosa, non è una intervista, è una incoronazione.
Lei e i suoi due valorosi collaboratori Arturo Celletti e Luca Mazza avete incoronato su Avvenire del 19 Aprile Beppe Grillo come Terzo Uomo della Provvidenza. Non è solo il risalto e la forma ma tutto il contenuto di otto colonne otto che lo provano. Cominciando dall’incipit: “Io non uso il mio mestiere per convincere. Sono semplicemente Beppe Grillo. Con le mie passioni, con i miei limiti, con le mie intuizioni. Lascio che tutto traspaia e emerga per com’è, evitando di vivere nell’enorme vergogna di ciò che ero prima di essere un politico. Un comico può permettere di fingere, un politico no”.
I suoi valorosi collaboratori ascoltano…” un autoritratto inedito, autoironico e a tratti autocritico “ di Beppe Grillo. Un ritratto che vedono solo loro, perché poi l’autoironico e a tratti autocritico afferma in sequenza, e senza prove:
-l’Italia è stata portata verso il precipizio dai politici tranvieri, primo Berlusconi.
-l’Unione Europea è una irrimediabile stronzata. ( commento dei due intervistatori…una critica senza scampo…)
-l’accusa di populismo verso Le Pen e compagnia in Europa, compreso me medesimo, è una invenzione. Non ci sono populismi a giro.
-il Movimento,  (.. cioè lui e la Casalegno Associati ..) non ha una strategia per arrivare a Palazzo Chigi, ci arriverà naturalmente. Il Governo Gentiloni racconta palle e Renzi è un bugiardo.
-non sono il padrone del Movimento. “ La realtà del Movimento è nel cuore di un progetto, non di una persona…” Il progetto ve lo racconto nei dettagli, prima o poi.
-il Movimento è post-ideologico, ( … post-etico, post- tutto… ) La vostra etica, cari cattolici, è anche la nostra etica. Va bene tutto , anche io sono contro l’utero in affitto e l’accoppamento degli anziani. Votateci tranquilli.
- il Movimento è semplicemente impegnato a rendere il Paese in mano alla ggente.
A questo punto i valorosi intervistatori servono un bell’assist a Beppe, che segna:
..Una proposta di forte impatto è la versione che avete elaborato del reddito di inclusione.
-lo Stato deve garantire un “reddito di dignità” ai cittadini. I soldi? Basterà levare i sodalizi ai politici e i super bonus ai manager. ( No , Beppe, non bastano…)
-Jobs Act? Orrore! Noi proponiamo qualcosa che è ormai chiaramente inevitabile per ridistribuire ricchezza e garantire decenza. Votateci che poi vi diremo, fidatevi di me.
-Trump? Non è male, dopo quel cretino di Obama, quell’imbecille di Clinton e tutti quei politici americani ottusi.
-I muri? I dazi?  Sacrosanti. Serve “ riuscire a controllare le transizioni finanziarie, i flussi migratori. E poi imporre dei limiti alla liberizzazione  per garantire la competitività industriale e nazionale.”
-Putin? Proprio quello che sembra, no come Trump che è di sicuro meglio di come sembra.
-La Natura! E, la Natura ha quasi perso la pazienza , quasi come noi!

Seguono cinque colonnette agiografiche dell’Uomo.
Direttore Tarquinio, lo so che l’ha fatto in buona fede a fin di bene. Ma un pochino non si vergogna?

P.S.
La CEI non ha gradito. Non siamo più ai tempi di Ruini.
L’intervista ha sollevato un coro di proteste, a cui il Direttore ha cercato goffamente  ( https://www.avvenire.it/opinioni/il-direttore-risponde )  di rispondere.

Ne pubblico due:

Caro direttore,
le devo confessare che stamani la lettura della sua intervista al “Corriere della sera” e quella di Grillo al suo giornale mi ha colpito. Perciò, certa della sua gentile disponibilità, le scrivo per cercare di capire di più. È ovvio, è normale, che “Avvenire” dia adeguato spazio a una forza politica accreditata da molti al primo posto nelle preferenze degli elettori, con la previsione di una possibile ascesa al governo del paese. Ma quel che mi crea qualche perplessità è che, nella sua intervista, lei sembra accreditare ruolo e natura democratica del movimento, mentre l’opacità della sua governance è uno degli aspetti che più inquieta. Ho interpretato giustamente oppure mi sono sbagliata? La saluto cordialmente ringraziandola per la sua cortesia
Francesca Izzo


Caro direttore,
l’intervista di “Avvenire” a Beppe Grillo, per i contenuti e per la testata ospitante, non può essere trascurata. Con consumata perizia, Grillo usa molti argomenti che sembrano sfiorare sensibilità diffuse nel mondo cattolico. In particolare, assume come centrali il cedimento dei "valori" civili e politici degli anni Novanta e gli effetti socialmente iniqui del pensiero unico liberista e della globalizzazione economica e si concentra poi sull'inconsistenza strutturale del progetto dell'Unione Europea e dell'euro. Ciò che sconcerta non sono i singoli contenuti, già ampiamente noti, ma la concezione della politica e della democrazia. Il M5S non ha una strategia, dice Grillo: vincerà e arriverà a Palazzo Chigi perché accompagna una sempre crescente quota di elettori sul crinale della crisi irreversibile del sistema e ne diventa icona vivente. Per questo è indifferente a vecchie appartenenze e culture politiche; non perché ne propugni una nuova, ma perché ne ravvisa l'inutilità. Il M5S ritiene superate la democrazia rappresentativa, le sue forme, le sue regole. Ritiene obsoleti i vincoli che ne derivano. Vi è, alla radice, una idea individualistica dei rapporti civili e sociali, che traspare assai bene nella esaltazione del diritto all'auto determinazione dei singoli, frutto del superamento, dice Grillo, delle vecchie basi ideologiche sulle quali si sono sedimentati i valori etici. Non vi è traccia alcuna di una visione comunitaria e sociale. Difficile, molto difficile – su queste basi – intravvedere spazi per punti di convergenza. E non sarà certo la comune battaglia contro le aperture pasquali dei centri commerciali a colmare questa siderale distanza di concezione rispetto a tutto ciò che il magistero della Chiesa ha sempre indicato a tutti i cattolici - pur nel pluralismo delle opzioni - come valori fondanti della vita civile: ad iniziare dal valore della Politica. I grillini potranno anche magari vincere, anche aiutati dagli errori degli altri, ma la loro vittoria sarà semmai l'epigono della crisi del vecchio sistema, non certo l'inizio di una ricostruzione civile, sociale e democratica.
Lorenzo Dellai
presidente dei deputati di Democrazia Solidale-Centro democratico





4 commenti:

  1. Caro Paolo,non voterò mai Grillo,e non voterei mai nessun partito o movimento che non sia animato da una ideologia libertaria (lo so l'ideologia è fuori moda )
    Ma diciamoci,tra compagni, la verità,se Grillo ha questo grande seguito, la colpa maggiore è del nostro partito,il Pd che con Renzi ha dimenticato,pur di vincere (un tempo si diceva una vittoria di Pirro)di essere un partito di sinistra.
    Io sono un ottimista cronico,ma le prossime elezioni,per la Sinistra disunita,le vedo come una epocale disfatta e le prossime politiche andranno ancora peggio e finalmente ci liberemo dal boy scout e forse il Pd ritornerà a sinistra (ancora forse)
    Un abbraccio,fulvio

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  2. Caro Fulvio, non condivido la tua analisi. La sinistra come la intendi tu in Italia oggi non supera il 20% dei consensi. Nessuno ne capisce le ragioni, che sono difficili e chiedono sacrifici per un bene comune distribuito in giustizia. Restano due bacini elettorali: quello dei poverini che hanno bisogno di un nemico e disemplificazioni ( e ci pensa Grillo ) e quello di chi ha capito i tempi, che non sono più nè di destra nè di sinistra, sono tempi diversi e difficili. In questo bacino ci può pescare solo Renzi ( lo ha già fatto alle europee ) a capo del PD, se vogliamo superare alle elezioni il 30% e contrastare Grillo. Altrimenti faremo testimonianza all'opposizione per altri vent'anni. Un abbraccio compagno triestino!

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  3. Caro Paolo,il buon Renzi aveva tutte le carte in regola per essere per molto tempo,anni,il capo indiscusso di un grande Pd,come tu scrivi le "Europee" lo dimostrano,ma poi si è perso per la strada con un governo di chiacchierati e incompetenti che hanno legiferato tanto e non sempre per il meglio (La buona scuola a scontentato quasi tutti) e che continua nella follia autodevastatrice,con decisioni che il popolo non comprende (votare a favore di Minzolini,mantenere un idiota come Poletti in un ministero importante e una ministra dell'istruzione senza uno straccio di laurea e avanti di male in peggio,l'elenco sarebbe lungo e noioso.
    Certo,caro Paolo il governo ha fatto anche cose egregie,ma le cose buone e giuste sono un dovere che spesso la gente comune dimentica,ma le bugie e gli incomprensibili incarichi agli amici,non sono ne compresi e nemmeno giustificati.
    Io spero sempre che si trovi un altro uomo della provvidenza come lo fu Renzi e forse il Pd potrà rinascere come l'Araba fenice, da quelle che per ora vedo come ceneri.
    Felice sera,fulvio

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    1. Caro Fulvio, la perfezione non è di questo mondo e io considero il lavoro di Renzi e del suo Governo buono. Ma è una mia opinione. Le primarie il PD le fa per capire se è la mia l'opinione maggioritaria o no. Tu puoi votare ranquillamente Orlando, come faranno centinaia di migliaia di brave persone, tra cui, per dire, Sergio Staino. Va bene e se vince Orlando mi metto al suo servizio, per quel poco che può servire.Ma Renzi è un competitore di pari rispetto votato da centinaia di migliaia di persone altrettanto stimabili. Questo è insieme PD e Democrazia. Vera.

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