sabato 6 gennaio 2018

La testa nel sacchetto




Non capivo perché improvvisamente l’aumento di 1 o 2 centesimi di quei sacchetti biodegradabili che paghiamo 5 centesimi e riadoperiamo per la spazzatura fosse diventato un problema nazionale. Su giornali e social toni allarmatissimi  quasi che il destino economico delle famiglie italiane dipendesse dall’aumento. Poi ho capito: era un attacco del MoVimento 5S al Governo PD e a Matteo Renzi. Sulla decisione del Governo Gentiloni di obbedire ad una disposizione europea che determinava l’aumento era stata lanciata una buffonesca campagna di interesse privato di Renzi per via di un suo cugino terzo, o forse una Signora con cui aveva collaborato che i sacchetti li fabbricano, insieme a 150 altre imprese italiane. Senza accertarsi se i 2 centesimi andavano a chi li fa o più probabilmente a chi li vende.
L’episodio, insieme ad altri, dice che c’è una Centrale Pentastellata  di calunnia, disinformazione e creazione di notizie false. Niente di spontaneo o improvvisato. La Casaleggio & Grillo, padroni ora assoluti del MoVimento , utilizzano le procedure di mistificazione in rete che hanno consentito a un imbecille come Trump di diventare Presidente degli Stati Uniti.

Ne riparlerò, per mettere in guardia gli incerti o i tentati dall’astensione.

Dice Matteo Renzi, a proposito della crisi del sacchetto:

L’ultima che sta girando molto via sms è che avrei organizzato un complotto per aiutare miei amici e cugini di terzo grado impegnati nella fabbricazione di sacchetti. Ebbene sì. Voi non immaginate quanto sia diabolica la nostra mente: prepariamo complotti tutti i giorni, anche tra San Silvestro e Capodanno.

La storia è molto semplice. Nel 2017 l’Italia ha attuato una direttiva europea che tende a eliminare la plastica dai sacchetti. L’obiettivo sacrosanto è combattere l’inquinamento alla luce degli impegni che abbiamo firmato a Parigi e che rivendichiamo: noi a differenza di Trump non abbiamo cambiato idea.

E quanto all’accusa che il Parlamento lo avrebbe fatto per un’azienda amica del PD vorrei ricordare che in Italia ci sono circa 150 aziende che fabbricano sacchetti prodotti da materiale naturali e non da petrolio. Hanno quattromila dipendenti e circa 350 milioni di fatturato. Anziché gridare al complotto dovremmo aiutare a creare nuove aziende nel settore della Green Economy senza lasciare il futuro nelle mani dei nostri concorrenti internazionali. I posti di lavoro del domani sono in settori come questi, vanno creati e coltivati: oppure si pensa davvero che vivremo tutti di sussidi, assistenzialismo e redditi di cittadinanza?

Spero che alla fine del 2020 le aziende italiane attive nell’economia verde siano il doppio di quelle che sono oggi e facciano meglio dei concorrenti globali, specie quelli del Sud Est asiatico che in questo settore stanno investendo molto.

Noi faremo la campagna elettorale seriamente, parlando dei problemi veri e offrendo soluzioni. Per pulire l’Italia dall’ inquinamento ambientale e anche da quello delle fake news. Chi vuole inventare bugie si accomodi pure, noi non lo seguiremo. Buon complotto a tutti.



2 commenti:

  1. I sacchetti per la frutta-verdura li pagavamo anche prima, come si pagano quelli di carta del pane..
    il problema è che la Signora come la chiami tu, produce come gli altri 150 messi insieme.. ;)
    Ti rileggo sempre con piacere, un forte abbraccio e ancora Buon Anno!!!

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  2. Carissimo sei assente da un pò.. un pensiero e un abbraccio : D

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