giovedì 13 dicembre 2012

Un ulivo per bandiera.




Il Castello, che dico, il Frantoio di Quarate.

Nel 1992 o giù di lì  ero alle prese con due piacevolezze contemporaneamente: un buonissimo cliente a S.Polo in Chianti ( anzi, a Poggio alla Croce ) e un uliveto di due ettari e mezzo in Mugello.  
Per i non toscani S.Polo in Chianti è un paese beatamente adagiato tra viti e viti di Chianti su una meravigliosa strada che da Grassina se ne va a Figline Valdarno e  poi verso l'Aretino.. E il Mugello in alta Toscana ai confini con la Romagna è la terra dei Medici, di Giotto e del Beato Angelico, e non aggiungo altro.
L'ulivo è pianta generosa e m'aveva offerto ulive che non riuscivo a raccogliere. Ne raccattai 16 chili senza sapere che farmene, perché un frantoio industriale crollerebbe dalle risate sui miei 16 chili di ulive.
Ma un giorno, trottando verso Poggio alla Croce, scorsi a sinistra una torre con sopra un ulivo. Un ulivo su una torre! E poi un cartellino piccino picciò su una stradina a sinistra" frantoio Viviani Della Robbia."

Così presi i miei 16 chili di ulive e mi avviai al Frantoio.
E  mi trovai davanti ad un maniero...



Insomma, ero a casa del Marchese Bernardo Viviani Della Robbia. Era lui in persona che soprintendeva all'azienda e che mi accolse signorilmente al frantoio dicendomi che mai avrebbe consentito lo spreco di 16 chili di ulive. Ne ricevetti 3 litri del suo ottimo olio. 
Da toscani e olivicultori, lui sul serio e io per burla, ci si intese benissimo.
Il frantoio del Marchese  è piccolino e a quel tempo ancora con le macine di pietra ( quelle che  gli ignoranti del Mulino Bianco spacciano come macine del grano...) e lo strettoio con i dischi di stuoia di cocco. Come li avevo visti al mio paese, che si chiama Montepescali e è un colle in Maremma pieno di ulivi. 

Poi il mio uliveto, versandoci lire e euro a profusione, si mise a fare quintali di ulive, e i 50 chilometri da Vicchio a Quarate diventarono troppi.
Però quest'anno, schifato dei frantoioni ignoranti dove la smania dell'olio sommerge e cancella ogni piacere, mi sono preso i miei 132 chili ( pochi, pochi !) di olive  e sono tornato a Quarate.
Oggi il piccolo frantoio è modernissimo, la bella figlia del Marchese gestisce gli appuntamenti e le non poche formalità burocratiche e spremere olive, che è un rito e non un rumoroso processo meccanico, può avvenire nella sua giusta pace.
Ho ritrovato Bernardo Viviani della Robbia in buonissima salute; si ricordava tutto. 

L'anno prossimo, a Dio piacendo, affitto un furgone e me ne torno al frantoio Viviani Della Robbia . E se da Grassina viaggiate verso S.Polo e Figline Valdarno, giratevi a sinistra poco prima del paesino di Quarate , c'è  una torre con un olivo per bandiera....



5 commenti:

  1. chiudo gli occhi .... giallo oro e fragranza che dilata le narici!

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    1. Una delle gioie della vita; quando addento la bruschetta sussulto e penso: ehi,ma non può essere così buona!

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  2. un ottimo olio da valore al cibo... io ne uso uno toscano toscano, comprato sul posto, di piccola produzione da favola...

    approfitto anche se un pò in anticipo x lasciarti i miei più cari auguri di buon natale e buon anno, ti abbraccio... : )
    sul blog ci si ritorva con l'anno nuovo più o meno..
    Smile

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  3. FETTUNTA! BUON NATALE!... oooo sarebbe ottimo condire con tanto "oro" la zuppona della Vigilia, cavoli bianchi e neri, fagioline bianche, fagiolone bianche ... battuto di odori e sapori, pane fermo... di Altopascio o di Vinca ...mi adatterò.

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