lunedì 1 giugno 2015

Il problema della sofferenza, ultima puntata di tre.




Credo in Dio Madre.

Seguendo il suggerimento del saggio, dirò di Dio solo che ,  se esiste, è una Entità superiore all’uomo. Posso anche dire che cosa credo  fermamente che non sia: non è il signore severo col camicione e barba grigia che ha dipinto Michelangelo nella Cappella Sistina.
Non è il Dio della Bibbia, il Dio Padre feroce e incomprensibile, che lascio con affetto agli Ebrei, riconoscendogli il merito immenso di averlo detto UNO.
Spinoza credeva che fosse la Natura: Deus sive Natura.  Io mi approprio della rappresentazione che ne dà ancora Lao Tze :

Esiste una Cosa che è perfetta e indistinta
Esisteva già prima del Cielo e della Terra.
Così quieta, così sola
Permane unica e immutabile.
Si muove in cerchio e non corre pericolo.
Si potrebbe chiamarla: la Madre del mondo
Ma non conosco il suo nome.

La Madre del mondo lo origina senza progettarlo ma guidando il Caso  e consentendone le giuste vie.
Mi piace pensare che questa azione avvenga attraverso un operatore che chiamerò anche io, come Govanni evamgelista e Vito Mancuso, Logos.
L’azione del Logos negli avvenimenti casuali dell’Universo li orienta generando dal Caso il Cosmo: il Mondo bello.
Si ha così l’equazione:
Caso + Logos = Cosmo.

Emanato infine l’Uomo Dio  lo ha dotato, unico tra le creature, del terribile dono della libertà.
Il segno distintivo dell’Uomo è, unicamente, la libertà. Solo tra le creature, non ha freni connaturati in nessuna delle sue azioni, dalla più spaventosa alla più santamente eroica.
Con la creazione dell'Uomo la Madre ( che non è un Dio personale, non si cura di ciascuno di noi, non è influenzabile con preghiere o sacrifici ) ha posto un limite alla sua propria onnipotenza: neanche la Madre può influenzare  o orientare l’Uomo riducendolo ad una marionetta.
E finalmente posso rispondere a Levi che chiedeva dove era Dio a Auschwitz. Non c’era, avendo rinunciato ad ogni azione sull’ Uomo. Ad Auschwitz c’era solo l’Uomo, contemporaneamente carnefice e vittima.

Non fatevi illusioni: l’uomo carnefice vive dentro ciascuno di noi, irrimediabilmente. La nostra doppia natura di tenebra e di luce ci accompagna dalla nascita alla morte. Sta a noi, ogni giorno, vivere nella Luce.

Concludo con un raccontino, scritto sul blog  molti anni fa.

Una lettera di Dio.

Cara bimba,
intanto grazie di credere in me. Di questi tempi e nel vostro confuso Occidente, non è poco.  Gli ultimi cinquecento anni, spesi a scoprire cose e ad inventare marchingegni, mi hanno messo un poco in disparte. Qualcuno da voi ha perfino detto che sono morto!
Per le preghiere nell'addormentarti : sono quelle che apprezzo di più.
E veniamo ai problemi. Mi chiedi a che servo.
A niente! Sono, in eccellenza, inutile. Si possono vivere vite magnifiche disconoscendomi. Certo, disconoscendomi, la tua vita dovrà trovare, dentro sé, sé medesima  e questo porta a girare in tondo, ad inseguire, inseguire, inseguire... Alla fine restano solo tracce incomprensibili come i ghirigori che le lumache lasciano sui muri.
 Senza Me, è tutto uno scherzo.
Perché Io sono il Senso, il Significato, la Verità ma non di qualcosa, della vita o dell'amicizia o dell'amore. O del dolore, della disgrazia, della morte.
Sono il Senso, il Significato, la Verità del qui e ora, dell'istante, della quiddità, del Tatagatha come dicono i buddhisti tibetani ( che Mi hanno meditato molto ). Anzi, sono quell'Istante. E nello stesso modo sono tutti gli Istanti, di tutte le diecimila cose che sono sotto il cielo, sotto tutti i cieli, fino ai confini dell'Universo. Sono l'Uno, il Tutto.
Difficile? Provai a spiegarlo a Mosè quando nel roveto ardente mi chiese  chi ero.  Gli risposi : Io sono Colui che è. Ma il testone non capì, e del resto era solo il capo pastore di rissose tribù di pastori.  Scrisse invece la Legge, ma a modo suo, ( e comunque, meglio di niente).
Non sono amabile come Mi dipingete. L'aggettivo " Buono" è veramente buffo. La Bontà infinita di Dio. Credo che questa bontà infinita sia stata dipinta come una Mia disposizione d'animo a darvi una mano quando siete nei guai ( sotto esami, sotto le bombe, sotto i temporali, nella malattia )  Insomma dovrei essere una specie di deus ex machina da tirare fuori nella necessità e da riporre passato il guaio. E' vero, ogni tanto consento delle eccezioni alla regola ma come e a chi mi pare. Non sono affatto "Giusto". Tu ricordavi i lavoratori della vigna, ma anche il figliol prodigo nel Vangelo. La Mia giustizia non è la vostra, con la bilancia in mano a spostare minuzzoli di qui e di là.
Ho anche mandato a dire “ queste cose sono dette per essere capite dai fanciulli e rimanere oscure ai sapienti…” . Intendevo di non provare a ragionare su di Me,  neanche fossi un teorema. Non capirete niente provando e riprovando a qualificarmi, analizzarmi, ragionarmi sopra…
Fate come i bambini: amatemi e ridete con Me.
Se Mi terrai nel cuore, ti sarò accanto dal di dentro. Non modificherò le cose a tuo vantaggio, ma assisterò te perché tu  veda le cose e gli avvenimenti  così come sono: giochi, nebbia e nubi, acqua che corre nello splendore, senza senso eppure con tutto il senso possibile.
 E  da ornare con l’amore.
Se mi cerchi Io sono ovunque: nel cielo di Ottobre, nell’oro delle foglie, nei ghirigori delle vecchie cortecce di quercia, . E’ facile vedermi! Se mi dimenticherai, Io mi ricorderò di te comunque. E quando vorrai Mi ritroverai.

Dio

P.S. Non sono Padre. Sono Madre



  

5 commenti:

  1. Caro Paolo,ho cercato l'ateismo,ma non l'ho trovato,dimostrare che Dio non esiste è impossibile come dimostrare senza ombra di dubbio la sua esistenza,così sono rimasto un dubbioso.
    Un,mio, professore, un tempo disse:l'unica certezza è il dubbio,non angustiarti e accetta di non capire.
    Resto dubbioso,ma le tua trilogia mi aiuta a comprendere,pur, senza veramente capire.
    Grazie,fulvio

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    1. Caro Fulvio, il dubbio è il fondamento della libertà dell'uomo. Se un Dio straripante si mostrasse tra fulmini e saette come potremmo essere liberi di scegliere se credere o no? E' un Dio nascosto e rispettoso della nostra libertà e anche, ne sono certo, dei nostri dubbi.

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  2. un post sul quale riflettere... ultimamente essendo piuttosto confusa sull'argomento se dovessi definirmi direi di essere agnostica...:)

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    1. cara Alba, agnostica va benissimo. Agnostica che riflette, è già una fede.

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  3. mi piace quel che hai scritto di Auschwitz. l'unica conclusione possibile anche per me, ipotizzando l'esistenza di un dio. ciao

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