Il giorno dei Morti.
BALLATA DEL GIORNO DEI MORTI
Vedi che avanza il corteo.
Prima i morti bambini
quelli che la Morte s'è preso per scherzo.
Non doveva, non era il tempo ancora.
Per la bimba uccisa dal padre
col trattore venuto all'indietro
e il bimbo affogato in una gora
e quelli del Vetniam bruciati
e quelli di Serajevo nel mezzo della strada.
I bimbi morti di cancro
o nel sonno sognando.
Poi la bella gioventù
schiantata sulle strade o anche
da droghe prese ridendo cogli amici
una sera di sabato. Con l'amore
intravisto ( occhi ridenti )
e perduto.
Quella ragazza bella, la vedi
col turbante ma calva
perché la chemio, sai la chemio?
Ti consuma i capelli.
Ecco le mamme a fronte alta
perché ce l'hanno messa tutta
come fanno le mamme
dispensando sorrisi il giorno prima.
Non bastò fede e preghiere.
così va il mondo e il fiume
della vita.
Avanzano coi figli in cuore
perché la Morte non basta
contro una mamma.
E ogni donna ha un uomo accanto
morto dall'impalcatura al piano
terzo, signor ingegnere
c'è stata una disgrazia.
O in fondo alla miniera, nel nero
o in fondo al mare insieme al battello
o in trincea o in montagna una mattina
di primavera.
La Morte non bada stagioni,
non ha memoria dei giorni.
E infine rattristati avanzano
i morti giusti, quelli che dovevano.
I vecchi prima cinque anni o sette
ma poi le vecchie compagne
una vita passata assieme.
Con la mano nella mano come
fidanzati. Piangono per gli altri
ma a che serve il pianto dei vecchi?
Piangono piano, di nascosto.
Solo lacrime lungo le vecchie gote.
Questa è la ballata del giorno dei Morti
per rifarseli vicini come
avremmo dovuto e scordammo
quel gesto, un gesto, un abbraccio.
E' tardi, è tardi ora! Resta memoria
e un amore che si fila come filo di seta
come filo di lana all'arcolaio
che gira, che gira, che gira....
A Dio, dicemmo, a Dio.
E la Morte non avrà trionfo.