mercoledì 22 gennaio 2014

A proposito di reciproco rispetto....




I rispettosi

«Lo avesse detto Fassina, che ha preso dodicimila voti, avrei capito...», gli ( a Cuperlo )  ha sibilato Renzi. Eppure anche gli avversari del sindaco-segretario hanno brillato in questi ultimi giorni per frasi maliziose nei suoi confronti. Non sempre politiche. Il Corriere arrivò a scrivere, mai smentito, che i bersaniani mandavano «anche sms a giornalisti amici e ai fedelissimi per invitarli a scavare nella vita del superfavorito alle primarie dell’otto dicembre». Ma in tanti la loro non-simpatia umana per Renzi l’hanno manifestata schiettamente. Ecco allora un ritratto, per verba, degli uomini che rimproverano al nuovo leader (anche) di aver introdotto la tecnica della demonizzazione. Un classico, peraltro, nella tradizione comunista (e post-comunista); nella storia recentissima, solo a Renzi hanno dato del «plagiatore di programmi» (Fassina), o del «fascistoide» (L’Unità), o del Fonzie e Giamburrasca fiorentino (giornali moderati come giornali di sinistra). 

Questo scrive oggi su La Stampa  Jacopo Jacoboni e lo documenta:

Gianni Cuperlo. ... aveva detto, testualmente: «Il segretario si era dichiarato persino disponibile a presiederlo, il governo con Berlusconi». Quindi non critichi tanto le larghe intese, gentile avvertimento. Una critica politica che arriva a ipotizzare però la sostanziale slealtà personale del capo. 
 

Massimo D’Alema. ... diceva “Renzi è come quelli che vogliono prendere la Bastiglia con l’accordo di baroni e baronesse” (i media, insomma); l’altro giorno è stato però intercettato dalla Stampa all’uscita della direzione del Pd e ha commentato il discorso di Renzi con «siamo alle comiche». 

Stefano Fassina. ….ha commentato così il giorno dopo l’incontro con Berlusconi: «Mi sono vergognato, come militante». La stessa cosa che gli gridavano i militanti democratici nei giorni in cui il Pd di Bersani silurava Prodi, o si apprestava alle larghe intese. 

Matteo Orfini..... gli ha rimproverato «io ero in disaccordo nel merito della proposta, ma la direzione ha votato e la discussione è chiusa. Non lo sono invece su un altro piano, ovvero quello del rispetto che dovrebbe esserci tra noi e sul modo in cui si svolge il nostro dibattito». 

Molto di peggio si è scritto in Rete.

Perché la minoranza nel PD è fatta da veri democratici e rispettosi: quando vincono. Quando perdono si scordano delle offese all'avversario e ....si dimettono.  O minacciano scissioni.


4 commenti:

  1. Scusa Paolo, ma trovo l'atteggiamento di Renzi intollerabile, con quel suo sostenere che siccome lo hanno votato due milioni di persone, può fare quello che gli pare. Questo tipo di ragionamento l'ho già sentito...
    E a una domanda di contenuto politico non si risponde con un meschino attacco personale.

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    1. Ma è la regola della democrazia! Si discute, si vota e chi vince fa. Altrimenti è un macinare acqua ,un girare attorno mentre gli altri vanno dritti alla meta. Ma la domanda di contenuto politico non era forse un meschino attacco di sabotaggio? La battaglia delle preferenze è vera? O serve a mettere i bastoni tra le ruote e bloccare tutto un'altra volta?
      Dopo di che: viva Rasputin, viva i gatti, viva Maria Grazia!

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    2. Sono d'accordo con Redcats.
      Caro Paolo, capisco il tuo affetto per Renzi, ma credo tu sbagli nel difenderlo a prescindere.
      Renzi ha sbagliato. Ha davvero sbagliato tutto. Non so, forse avrà dei cattivi consiglieri, mettila come vuoi, ma bisogna essere realisti: si è già fatto del male, l'ha fatto pure a noi che fiduciosi l'abbiamo scelto alle primarie, ma l’ha fatto soprattutto all'Italia. Si, insomma, ha dato con largo anticipo dimostrazione che nemmeno con lui cambierà nulla, è solo uno dei tanti che per l'ennesima volta, oltre a prenderci in giro è caduto nella rete che gli ha teso il cavaliere. Le mosse del cavaliere, caro mio, sono sempre minuziosamente studiate a tavolino.
      Renzi, l'accordo doveva farlo con il suo partito per poi discuterlo in Parlamento, non doveva di certo mettersi a tavolino e calare le braghe con un pregiudicato. Come ti dissi la volta precedente, il cavaliere se lo mangerà in un boccone. Se ascolti le dichiarazioni che rilascia in questi giorni, capirai anche tu che ha già iniziato il suo pranzo succulento.

      A proposito di pranzo, oggi non ho voglia di cucinare, ho già prenotato un pollo ai ferri e patatine fritte in rosticceria ^.^.
      Buona domenica Paolo. Ti abbraccio.
      Cristina

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    3. Cara Cristina, la partita non è ancora finita ma certo si è messa male per Renzi. Non avendo scelta, perché senza Berlusconi ( e/o senza Grillo ) le fondamentali riforme che propone non potevano essere fatte, non poteva neanche sbagliare. Gli rimprovero solo il termine" profonde intese" .Poteva limitarsi a " necessarie intese". Però questo è un errore veniale che poteva essere tranquillamente perdonato da un Partito che lo avesse seguito tutto in questa storica e disperata impresa. Invece se ne è trovato contro mezzo; la storiella sule "preferenze o morte" è una sciocchezza ; nessuno nel PD ( Bersai, Finocchiaro ) voleva le preferenze. Come quella idiozia di Letta che scopre proprio ora l'urgenza del conflitto di interessi. Sono i bastoni tra le ruote che affonderanno Renzi e con lui l'Italia. Sono queste invincibili ostilità che hanno resuscitato Berlusconi. Ora può cantare vittoria. Con il PD tutto dietro Renzi, come democrazia vorrebbe perché ha vinto primarie e congresso, se ne sarebbe stato zitto con la coda tra le gambe. Renzi tornerà a fare il Sindaco di Firenze che sa fare benissimo. Il PD andrà "in mona", come dicono dalle tue parti e anche questa Italietta, in mano a Grillo e a Berlusconi.....
      Cambiamo in meglio l'argomento:
      buono " pollo patatine e una tazzina di caffèèèè..." Per me, penne strasci'ate su i' cignale! Bone, maremma maiala!
      Buon finale di Domenica. Un abbraccione; va meglio il lavoro, sìììì?

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