mercoledì 16 dicembre 2015

Tra due ore, in Piazza Duomo

Natale?


Tra due ore uscirò di casa e me ne andrò in Piazza Duomo che è qui vicino.
C'è una folla incredibile: allegra, ben vestita, di tutti i paesi del mondo e luci, luci, luci. Un albero di Natale coi gigli di Firenze rossi splende delle lucette a led che fanno vergognare le lampadine di una volta.
C'è festa senza dubbio ma solo qualcuno sa il perché; insomma, il Festeggiato è dimenticato da una gran parte dei festeggianti.

E' , lo ricordo,  il  compleanno di un giovanotto ebreo, nato in   Palestina all'incirca duemila e quindici anni fa.
Per gli ebrei era il 3756esimo anno dalla creazione del mondo da parte di quel loro Dio unico. Per i  romani  il 753esimo  dalla fondazione di Roma e il mondo era governato dall'Imperatore Ottaviano. In Palestina, a Gerusalemme, aveva spedito  un suo uomo, un certo Ponzio Pilato.

Digressione: ci sono scoperte che cambiano il destino e la vicenda dell'umanità intera. Una fu la scoperta del fuoco o meglio la sua utilizzazione. Il   fuoco era ben noto per via di fulmini, incendi e fumi. Era la sua utilizzazione che fu capita lentamente: illuminare, scaldare, cuocere, riunire la famiglia e poi la tribù; lo facciamo ancora oggi se si ha la fortuna di avere un focolare o anche solo un caminetto.  Nacquero villaggi e città: la civiltà.

Ebbene, ascoltate: il giovanotto ebreo di cui ricordiamo la nascita  è lo scopritore dell'amore  e  della sua dimensione, né più né meno.

L'amore era noto anche prima ma cautamente, su orizzonti modesti, raramente verso gli estranei e mai, mai verso i nemici.
Un principe indiano di  nome  Siddharta  aveva dato, seicento anni prima,  una qualche indicazione:

« E cosa è mai, o monaci, questo sentiero di mezzo realizzato dal Tathāgata che produce la visione e la gnosi, e che guida alla calma, alla perfetta conoscenza, al perfetto risveglio, al nibbāna? Esso il Nobile ottuplice sentiero, ovvero la retta visione, la retta intenzione, la retta parola, la retta azione, il retto modo di vivere, il retto sforzo, la retta presenza mentale, la   retta   concentrazione .   »

Di amore non si parla, piuttosto di compassione ma tra amore e compassione c'è una gran differenza: puoi essere compassionevole anche di là da un vetro, ma amoroso no.

Il giovanotto ebreo, Yeshua ben Joseph,  in tre anni spiegò a dei discepoli allibiti e raccattati qua e là che si doveva amare tutti: il prossimo, anche i noiosi e gli antipatici , i nemici anche spietati e orrendi , gli stranieri di ogni etnia e provenienza , i poveri,   anche quelli sdentati e brutti e perfino arroganti, i malati  e i carcerati.
Non doveva essere un sentimento di amore ma una azione di amore: il prossimo da amare come sé stessi, i nemici da perdonare, gli stranieri da accogliere in casa, i poveri da sfamare e rivestire, i malati da curare chinandosi sopra piaghe e fiati, i carcerati da visitare.

Era troppo e il troppo stroppia; fu rapidamente incarcerato e crocifisso da Ponzio, per via dell'ostilità della classe sacerdotale  ebrea  e anche di gran parte del popolo.

I suoi discepoli raccolsero questa vicenda in un po' di lettere e in quattro libretti. Leggeteli, sono istruttivi.
Poi successe quello che sapete. Si accese un gran fuoco dalla Palestina alla Siria, tra gli etiopi e i cartaginesi, a Roma, e poi su tra vichinghi, russi, galli…
Quel fuoco di amore brucia e scalda ancora.

E se capitate a Firenze in Piazza Duomo, quella chiesa immensa di marmi colorati e statue e quella cupola immane, non ci credereste, fu eretta per Sua Madre, Miriam.


Buon  Natale, e ricordate di Chi.

6 commenti:

  1. Caro Paolo,leggendoti ho provato una dolce invidia per le tue certezze,mentre io,ti confesso,sono da anni molto deluso.
    Leggendoti il mio pensiero e volato sull'ala dei ricordi al fulvio bambino che felicemente credeva in Babbo Natale portatore di meravigliosi doni,poi la terribile delusione,il vecchio barbuto e rossovestito non esisteva,se non nella fantasia dei bambini e i doni li portavano i genitori,nonni o zii.
    La seconda delusione,grande,della mia vita è stata comprendere che la Religione alla quale fermamente credevo era fondata su tante inutili bugie.Adamo ed Eva,contro la verità dell'evoluzione della specie,I bibblici profeti che parlavano con Dio,l'inutile e incomprensibile verginità di Maria e la certezza storica che Gesù non nasceva la notte di Natale ma diversi anni prima e anche slle verità dei Vangeli ci sarebbe molto da obiettare.
    Tutte queste e altre inutili bugie mi hanno portato a non credere ma a seguire l'insegnamenti di Gesù non come il figlio di Dio ma come la voce di un meraviglioso innovatore e spero che, come molti scritti ci tramandano non sia morto sulla croce al trentatreesimo anno ma sia vissuto felicemente sposato fino in tarda età.
    Spesso rifletto e dialogo con il pensiero di Gesù,ma sul perdono generalizzato non sono assolutamente d'accordo.Se esiste il Paradiso e l'inferno,il purgatorio è stato abolito?spero sia simile a quello Dantesco.
    Un abbraccio,fulvio

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    1. Caro Fulvio, un commento così accurato merita un post di risposta. Sarà il prossimo!

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  2. E' bello leggerti, e' bello sapere che c'e' chi ha fede, per chi non cel'ha, potrà sempre succedere....

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    1. cara Maria Grazia, fai questo esperimento mentale: dimentica dogmi e relativa infallibilità, Chiesa, padri della Chiesa, sacramenti ( meno l'eucarestia, unico voluto dal Maestro) verginità e assunzioni e poi leggiti i vangeli. Fagli la tara e considerali racconti intorno al fuoco e poi sammi dire. (P.S-Raspy le cose le sa già, tutti gli animali le sanno. Nascono salvi e innocenti e non hanno bisogno di redenzione )

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  3. E' passato il Natale, e nel frattempo anche la Pasqua. Mi sono messa a leggere i tuoi post che, purtroppo, mi erano sfuggiti. Negligenza, tempo scarso, cose così.

    Vale anche oggi 21 Maggio. Io sono ateamente atea, ma non smetto di cercare, cercarlo, sempre pronta a dire: ho sbagliato! Ci sei!

    Fulvio, mi sento molto come te. Ma sono le certezze di uomini che stimo tantissimo come Paolo a farmi venire i dubbi e la voglia, anche a Maggio, di cercare come fosse Natale.

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  4. Carissima Antonella, chi lo cerca Lo ha già trovato ma non lo sa. C'è perché lo ha detto il Cristo Gesù, che non era un sapiente come Lao Tzu o un maestro illuminato come Siddharta detto il Buddha. Leggi i Vangeli, scordati tutto, i preti, i Papi, la Chiesa. Leggiti i Vangeli, c'è scritto tutto, una volta per tutte.
    Bada che la fede non è un dono, come si dice nei mediocri catechismi.E' uno stato dell'anima, come lo stato di vigore di un buon atleta che si è allenato e si gode la sua bella forma fisica.
    La fede si trova ma si rischia sempre di perderla. Comincia con la risposta alla domanda: chi dite che Io sia?" Non è un ragionamento, è un innamoramento.

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