giovedì 3 dicembre 2015

Papa Bergoglio in Africa

Centroafrica 



Avevo cominciato a preparare un bel post sulla visita di Papa Bergoglio a Firenze. Lo finirò e pubblicherò, naturalmente, ma il sant'uomo si è precipitato in Africa e di questo scrivo.
I prudenti  hanno anche provato a fermarlo ma sono stati bloccati da due allocuzioni papali senza scampo:
 “ho più paura delle zanzare che delle persone “ e  ” in Centroafrica ci vado a costo di paracadutarmi”. E è partito.

L'ho seguito ininterrottamente su TV2000, che è la televisione vaticana. Ve la consiglio, ha un livello intellettuale che rinvigorisce, dopo la visione delle altre.
La prima rivelazione per me,  fino dalla prima tappa,  è come sono fatti gli africani in Africa. Sono giovani, allegri e se cantano ballano contemporaneamente; tutti, anche Eminenze reverendissime e Presidenti.  Sono per la massima parte poverissimi ma camminano su immense ricchezze che l’Occidente degli affari gli ha rubato e dentro paesaggi splendidi, i più belli del Pianeta.
Una meraviglia assoluta sono   le donne: belle, fortissime, regine dagli occhi tristi, con famiglie numerose sulle spalle mentre gli uomini fanno altro, come scannarsi sempre e assiduamente.
Le donne sono la speranza dell'Africa.

Bergoglio è piombato dentro questo paese a me sconosciuto ma a lui no, perché Kenia, Uganda e Repubblica centroafricana sono ben forniti di vescovi, preti, frati e suore fino da tempi lontani. Padre Camboni era lì nel 1854 e ora ci trovi i comboniani. In Uganda furono uccisi ventidue servitori del Re  perché cristiani cattolici  e molti di più anglicani. Era il 1885.
In Centroafrica lavorano suore straordinarie, bianche e nere, giovani e vecchie, che ho visto intervistate in TV2000.  Mi fanno sempre ricordare due fulminanti versi di Michele Serra:
(…)
sarei un’ottima suora
se ne avessi i coglioni
(…)
Il Papa ha detto cose meravigliose in ogni occasione e omelia; ha pregato in moschea con l’Imam perché Dio è Uno. Ha invocato la pace, il perdono, l’amore tra gli uomini, ha abbracciato i poverissimi e  i rifugiati; ha baciato i bambini invocando la giustizia, la fine delle ruberie dei popoli ricchi sull' Africa depredata, il diritto all' acqua, alla terra ad una casa, al lavoro e ad un gabinetto. 
E’ un Papa di totale e assoluta concretezza.

La Chiesa cambia? E una Chiesa finalmente giusta , vera e obbediente al Cristo e non ai suoi preti, cambierà il mondo?
Non lo so, non lo so. Però credo che si debba imitare Bergoglio nella sua concretezza: ho cominciato a spedire qua e là piccole somme di denaro, quanto  una pensioncina mi consente.
In Centroafrica ci sono uomini e donne che vivono con 1,35 dollari al giorno.
Io al confronto sono il ricco Epulone e non vorrei dare solo le briciole.
Dieci euro in Africa contano e pesano. Magari si trasformano in una bella bevuta di latte, in un pane crocchiante, nel sorriso di un bimbo.

Qui tre indirizzi:

amicicentroafrica.it   ( laica )
mondoaperto.it  ( religiosi comboniani )
cvm.an.it ( laici cristiani marchigiani! )


 

6 commenti:

  1. Risposte
    1. Cara Carla, un abbraccio e un Buon Natale che farò anche più in là ma intanto lo faccio...

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    2. Grazie.... a proposito di tv, qui in una sala cinematografica stanno proponendo il film sulla vita di Bergoglio, non ti pare un po troppo? Lui ne sarà a conoscenza? Anche per Woitila ce ne fu uno sul circuito televisivo.

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    3. Cara Carla, ho seguito critiche e notizie su questo film che pare essere un bellissimo film su Bergoglio in gioventù, prete alle prese con i generali argentini. Poi prosegue fino all'elezione. Andrò, dopo vent'anni che non vado al cinema, a vedermelo.

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  2. speriamo di non farrne un mito mediatico e inflazionato, sarebbe un peccato!

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    1. non credo succederà. Per i miti serve l'adesione, conscia o inconscia, del mitizzato. A Bergoglio del mito mediatico non importa nulla e lo dicono le sue due scarpacce nere che sbucano dal bianco mantello papale mentre mitriato apre la porta della misericordia giubilare.

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