giovedì 13 febbraio 2014
malatino....
malato! Grrrr...
sabato 1 febbraio 2014
Ecce Grillo: fidatevi!
Qualcuno spieghi a Grillo
che se c'è un partito moribondo probabilmente è il suo.
Facevo dell'ironia! Nessuno più di me disprezza un cialtrone che è riuscito a parlare meritoriamente di problemi veri e poi, dopo aver preso 8 milioni di voti, ha buttato tutto dalla finestra in nome della propria unicità.
I prossimi dieci anni di disastri nazionali saranno il suo medagliere.
I prossimi dieci anni di disastri nazionali saranno il suo medagliere.
domenica 26 gennaio 2014
IL GIORNO DELLA MEMORIA
27 Gennaio.
27
Gennaio.
Chi
dimenticherà? I treni
i
vagoni piombati.
I
bambini strappati
alle
madri.
Quei
bimbi gasati
col
moccolo al naso
cullati.
Quel
gas Zyklon B. Di marca
ma
poco costoso.
Il prodotto famoso
di
un Haber Fritz.
Morivano
svelti
i
piccoli ebrei,
le
nonne impietrite.
Le
madri.
Chi
dimenticherà? Ma noi.
Già
dubitiamo.
Sicuro,
era Zyglon?
Piuttosto
eran docce.
E
i campi ?Giardini
per
mamme semite.
E
bambini.
Basta
memoria! Ci stanca
ogni
anno
questa
mesta canzone.
Avanza
il millennio
Ci
son cose buone
Sorrisi
e canzoni.
Occasioni.
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Ho seguito su Rai5 uno splendido concerto della JuniOrchestra di Santa Cecilia: I violini della Memoria. Commovente e la cosa più commovente di tutte erano i visi di questi giovanissimi orchestrali, intenti, partecipi, bellissimi. La speranza. Nel ricordo dell'indescrivibile abominio, il futuro.
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Ho seguito su Rai5 uno splendido concerto della JuniOrchestra di Santa Cecilia: I violini della Memoria. Commovente e la cosa più commovente di tutte erano i visi di questi giovanissimi orchestrali, intenti, partecipi, bellissimi. La speranza. Nel ricordo dell'indescrivibile abominio, il futuro.
mercoledì 22 gennaio 2014
A proposito di reciproco rispetto....
I rispettosi
«Lo
avesse detto Fassina, che ha preso dodicimila voti, avrei capito...»,
gli ( a Cuperlo ) ha sibilato Renzi. Eppure anche gli avversari del
sindaco-segretario hanno brillato in questi ultimi giorni per frasi
maliziose nei suoi confronti. Non sempre politiche. Il Corriere
arrivò a scrivere, mai smentito, che i bersaniani mandavano «anche
sms a giornalisti amici e ai fedelissimi per invitarli a scavare
nella vita del superfavorito alle primarie dell’otto dicembre». Ma
in tanti la loro non-simpatia umana per Renzi l’hanno manifestata
schiettamente. Ecco allora un ritratto, per verba, degli uomini che
rimproverano al nuovo leader (anche) di aver introdotto la tecnica
della demonizzazione. Un classico, peraltro, nella tradizione
comunista (e post-comunista); nella storia recentissima, solo a Renzi
hanno dato del «plagiatore di programmi» (Fassina), o del
«fascistoide» (L’Unità), o del Fonzie e Giamburrasca fiorentino
(giornali moderati come giornali di sinistra).
Questo scrive oggi su La Stampa Jacopo Jacoboni e lo documenta:
Gianni
Cuperlo. ... aveva detto, testualmente: «Il segretario si
era dichiarato persino disponibile a presiederlo, il governo con
Berlusconi». Quindi non critichi tanto le larghe intese, gentile
avvertimento. Una critica politica che arriva a ipotizzare però la
sostanziale slealtà personale del capo.
Massimo
D’Alema. ... diceva “Renzi è come quelli che vogliono
prendere la Bastiglia con l’accordo di baroni e baronesse” (i
media, insomma); l’altro giorno è stato però intercettato dalla
Stampa all’uscita della direzione del Pd e ha commentato il
discorso di Renzi con «siamo alle comiche».
Stefano
Fassina. ….ha commentato così il giorno dopo l’incontro
con Berlusconi: «Mi sono vergognato, come militante». La stessa
cosa che gli gridavano i militanti democratici nei giorni in cui il
Pd di Bersani silurava Prodi, o si apprestava alle larghe intese.
Matteo
Orfini..... gli ha rimproverato «io ero in disaccordo nel merito
della proposta, ma la direzione ha votato e la discussione è chiusa.
Non lo sono invece su un altro piano, ovvero quello del rispetto che
dovrebbe esserci tra noi e sul modo in cui si svolge il nostro
dibattito».
Molto di peggio si è scritto in Rete.
Perché la minoranza nel PD è fatta da veri democratici e rispettosi: quando vincono. Quando perdono si scordano delle offese all'avversario e ....si dimettono. O minacciano scissioni.
venerdì 17 gennaio 2014
La vera partita

Stavolta il furbacchione batte una musata.
Impressionante
il dispiegamento di violini Forza Italia verso Matteo Renzi. S'è
messo a strimpellare anche Brunetta. Il Cavaliere gargarizza
complimenti e dispensa simpatie.
Però
è micidiale come una parte della sinistra italiana e del PD mostri
ancora di non fidarsi dl giudizio e della capacità di Renzi.
Certo, ci sono pregiate conversioni dall'iniziale scherno o dubbio, verso
un apprezzamento sempre maggiore.
Cito
una persona che stimo e che mi piace, il nostro ( della Toscana )
Presidente Rossi.
Nelle
sciagurate primarie -Bersani Rossi aveva sparato a palle incatenate
contro Renzi, trattato da " berluschino". Ha smesso.
Ma
anche Michele Serra se n'è uscito con una Amaca favorevole su La Repubblica.
E
infine il meno politico di tutti e uomo di mente libera Curzio Maltese, una
volta molto dubitoso.
Scrive su La Repubblica:
...La
parte del PD che ha governato per due anni e fino all'altro giorno
con Berlusconi si scandalizza se il nuovo segretario Matteo Renzi
vuole discutere col capo della destra la legge elettorale.
...E'
del tutto legittimo che Renzi voglia discutere le riforme
istituzionali e la legge elettorale con la destra. A patto che lo
faccia alla luce del sole.
Lo
farà. E impedirà anche ( vedetevi il video) che, come scrive
Maltese:
...Diciamo
la verità, monta una gran voglia di proporzionale nel ceto politico
vecchio e nuovo, insieme all'idea di archiviare la seconda repubblica
con un ritorno all'antico, alla prima. Si tratta di un interesse
trasversale...
Il
proporzionale piace alla vecchia nomenklatura del PD, che preferisce
governare con la destra piuttosto che farsi rottamare da un possibile
governo Renzi.
Il
proporzionale piace moltissimo ai minuscoli centri di Casini, Monti e
Alfano,che potrebbero (.. ) chiedere pedaggio a qualsiasi futura
maggioranza. Non dispiace neanche a Berlusconi ( …) che potrebbe
tornare in un governo di larghe intese, dipende naturalmente da chi
gli offre cosa.
(….)
...il
problema non è se Renzi tratta con Berlusconi, come hanno fatto
tutti e su tutto prima di lui. Il problema è non fare la legge
elettorale, punto e a capo, per tornare al proporzionale puro e ai
fasti della prima repubblica. E' questo il nuovo, vero e
grande inciucio. Nella
perenne emergenza i cittadini vivono malissimo ma il ceto politico,
da Alfano a Casaleggio, compreso il vecchio PD, se la passa assai
bene. E dunque che ragione c'è di cambiare?
Questa è la vera partita. Diamo una mano a Matteo Renzi per vincerla. E' anche la nostra partita.
mercoledì 8 gennaio 2014
Renzi, battuta sul rimpasto: ''Fassina chi?''
Bugie bugie ma con le gambe corte.
Sul "chi?" di Renzi, che potete rivedere nel video, è stata costruita una deforme cattaedrale di critiche, lazzi, comparazioni, sdegni.
Matteo Renzi non ha mai detto "Fassina chi?" e neanche " chi è?"
Queste sì che sarebbero state offese gratuite al Fassina, giovane economista ma sopratutto bersaniano di ferro, col pallino della sinistra sinistra e ancora un po'.
Ha detto, di fronte al borbottio di un giornalista che lo stuzzicava su un tema che Renzi non voleva trattare e non ha trattato, " chi?" . Perché nel farfuglio deve essere uscito il nome di Fassina, che del resto si era già dimesso e voleva fortemente dimettersi per uscire da un Governo di Destra, Centro e Sinistra.
A fronte di quel video Francesco Merlo su La Repubblica ha impostato un'articolessa di critiche a Renzi:
Titolo: Spocchia contro i compagni e marketing così Renzi può sciupare il cambiamento.
Svolgimento
-Il " Fassina chi?"...è rivelatore di una pericolosissima arroganza...Un sapore di complicità commerciale in quel marchio Eataly...( per via dei panini comprati da Eataly, che è proprio di fronte ) ... c'è la solita protervia del parvenu della roba Calogero Sedara (Calogero Sedara chi?)...ora il partito--salsamanteria e rottamazione sta umiliando la storia della sinistra italiana ( sic! ) e via così per una pagina intera e quattro colonne. Di Renzi a Merlo non piace niente, né che dice, né che fa, né che mangia né come si veste. Ce ne faremo una ragione.
Basta? Noooo! In prima pagina di La Repubblica c'è anche Tommaso Ciriaco ( Titolo: "Letta perde la pazienza. Con Matteo è battaglia " .
Le risate! Battaglia? Ma dove,ma quando, ma perché. Questi sono due cavalli di razza, vi pare che si scalcino? Ma il cinquantennio 1945-1995 non ha insegnato nulla a Tommaso Ciriaco?
Sufficit? No, no.
C'è anche il richiamo al precedente illustre e portasfiga: il " Craxi chi?" del buon Ochetto, che, proprio come Bersani, perse le elezioni.
Matteo Renzi dà noia, a moltissimi e anche a La Repubblica. Nella cronaca di Firenze di questo giornale ci sono stati attacchi continui lungo 4 anni. Il perché non lo so.
Butto là una ipotesi: che ci sia un diffuso timore di essere rottamati tutti, tutta la generazione dei Merlo e dei Mauro, tutto uno stile-Paese, molto più largo del solo Berlusconi e dei suoi boys & puttane. che ci ha portato nella cacca.
Vade retro, Renzi! Incontrollabile, non corrompibile, non acquistabile, senza ambizioni che non sia quella di servire il suo Paese nel modo che sa. Vede più lontano, capisce prima, dice quello che pensa e fa quello che dice.
Vai Matteo!
P.S.: i panini dfi Eataly ( io abito a duecento metri ) sono eccellenti e sopra tutti il panino con il lampredotto. E anche tutto il moltissimo, yum,yum, resto. Se quel bischero di Merlo non ci vuole entrare , peggio per lui.
domenica 5 gennaio 2014
E' finito il 2013. Avanti il 2014.
E così s'è chiuso questo 2013.
Avevo
scritto “ orrido 2013”. Sono rimasto solo e questo basterebbe a
giustificare l'aggettivo. Poi ho cancellato, vergognandomi. Sono
avvenute tragedie in confronto alle quali il mio lutto, che rientra
pienamente nelle leggi della vita, può essere vissuto con serenità.
Dovessi
riassumere il 2013 direi: un anno di straordinario cambiamento per
me, ma anche per tutti.
Declina
da vecchio rifatto e strafatto, marcito fino al torsolo, Silvio
Berlusconi. Avanzano giovani che promettono bene. La crisi ci ha
insegnato a calci la virtù della morigeratezza “ a l'ancienne”
come dicono i francesi. Al
vecchio modo, in cui io sono cresciuto.
Un
Papa nuovo: Francesco non è il nuovo Papa, è proprio un Papa nuovo.
Lui sì che sembra servus servorum Dei, servo
dei servi di Dio, anche se ricorda bene il compito che gli è stato
affidato. Ci ho appeso speranze e desideri profondi.
Vito
Mancuso ha scritto il suo libro fino ad oggi più importante : “
Il principio passione”
Ne
parlerò, ma intanto lo metto tra gli avvenimenti.
Io
ho un anno di più, ho cambiato casa, la mia salute peggiora. Però
ho ancora begli appetiti , l'affetto dei vicini più prossimi e anche
quello di voi che mi leggete e di cui faccio gran conto.
Il
fine della nostra vita, l'unico sensato che ho trovato, deve essere
aiutare la crescita del Bene e del Bello ( che sono cose
concretissime e non discorsi )qui, su questo pianeta, in questo
Universo, tra queste creature.
Il
fine è quello.
I
mezzi sono la nostra pochezza che però può diminuire e tendere al
meglio, con qualche aiuto: di Dio, dell'arte, della filosofia, della
ragione ma anche dell'amica o amico del cuore.
Procediamo
in avanti, avviamoci.
La
vita è un percorso. Ci sia benigno, vi sia benigno.
Buon
2014, un lungo anno di 365 lunghi giorni. Grande occasione!
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