mercoledì 6 giugno 2012



La mia Emilia.


Nel 1941 la famigliola Pasquini, babbo Renato, mamma Wilma, Paolo ( io ) e Enzo ( fratellino )fu scaraventata dal Ministero della Pubblica Istruzione a Copparo ( Ferrara ).
 Era successo che babbo Renato aveva vinto il difficile concorso per passare da maestro a Direttore Didattico delle Scuole Elementari e ne serviva uno a Copparo ( Ferrara ).
Dalle dolci colline maremmane argentate di ulivi di Massa Marittima e Pitigliano a ....


Io avevo quattro anni; venni via adolescente a quattordici: ho dentro un bel po' di  Emilia.
Se devo riassumere l'impressione che ne riportai  fu di un posto amichevole, rassicurante e piacevole. Ricco di cose buone da mangiare.
 Le cose che impattai arrivando furono le più diverse, perché l'Emilia è probabilmente la Regione che assomiglia di meno alla Toscana.
L'impossibilità di panorami: vedevi di solito poco oltre il tuoi naso, fino al filare di pioppi e alla casa colonica più vicina.
L'odore d'erba delle prode dei canali, l'acqua verdastra, misteriosa, quasi immobile...
Gli immensi campi di canapa in cui potevi muoverti scivolando tra canna e canna, immerso in un verde da acquario e con la paura di non uscire più.
I laghetti, i " maceri", dove maceravano le piante di canapa per estrarne la fibra; acqua ferma, misteriosa, dove inoltrarsi costruendo pontili di massi.
Il "timar": la fantastica argilla che si trovava scavando dentro i fossetti di irrigazione: morbida, giallo rossastra , malleabile...


La famiglia Pasquini rimase una impenetrabile isola di toscanità in terra d'infedeli: niente si capiva di una strana lingua piena di "brisa" e " mina".  Non ne imparammo che qualche parola. Ma la gente era cordiale e amichevole e anche rispettosa del grado del capofamiglia; Direttore Didattico di 114 classi elementari per tutta la provincia, a Formignana, Coccanile, Tresigallo, Iolanda di Savoia...
Mio padre le visitava in bicicletta e era un severo anche se giusto Capo.


Il campanile! Il campanile della chiesa di Copparo ( che noi frequentavamo perché i Pasquini erano cattolici osservanti ) era staccato dalla Chiesa! Un bistullone, un'arnese che partiva da una base troncopiramidale e se ne andava su, solo, fatto di mattoncini piccini, rossi, ad una notevole altezza. ( come il campanile di Giotto, ma in maremma non l'avevo mai visti...)
E poi, il pane, insomma, un meraviglioso biscotto che in Emilia spacciano per pane. Ma non poteva essere pane. Intanto, era bianchissimo con sfumature dorate. Poi, era salato e sicuramente condito con qualcosa di molto, molto buono. Non aveva mollica! E era costruito in una forma straordinaria, come di farfalla o stella marina, ma mangiabile. Potevi sgranocchiarne le cornine o papparti la parte centrale più tenera. Non importava con-panatico. Il companatico l'aveva incorporato....


La guerra passò come una brezza piuttosto che una bufera. Mangiammo sempre quel pane, bevemmo sempre latte bianco e carne di magnifici maiali rosa. 
Vedemmo i balli scatenati del dopoguerra, con le donne eccitate dal bughi-bughi. E poi le lotte politiche , anche dure ma sempre straordinariamente civili.
Per capire come sono gli emiliani ( e anche il Renato Pasquini )racconto questa:


Il Renato Pasquini, cattolico e democristiano, anzi, segretario della sezione D.C, andò a lamentarsi alla Casa del Popolo che i comizi P.C.I potevano contare su un impianto di altoparlanti e lui no.    Non gli pareva democratico e chiese di fare il comizio dal balcone della Casa del Popolo. Il comintern locale si riunì e dopo ampio dibattito decise che il Direttore aveva ragione. E mio padre fece il suo comizio ( era un ottimo oratore ) dal balcone della Casa del Popolo davanti alla piazza principale di Copparo, rigorosamente, implacabilmente, totalmente vuota.


Piango la mia Emilia ferita.


La piazza di Copparo



4 commenti:

  1. eh...

    tra la via Emilia ed il West !

    bellissima !

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  2. profuma di buono questo tuo scritto...
    vi auguro che questo momento di sconforto e paura passi in fretta, è ora che le cose cambino, si potrebbe proprio iniziare dall'Emilia che tanto ha dato e che ora tanto ha bisogno.

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  3. vedo che rimpiangi anche il pane a cornetto in pasta dura! Carrara la provincia la Lunigiana e parte della Garfagnana dal 1850 è Toscana, prima eravamo un piccolo ducato indipen

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  4. ..... Oggi Carrara con Massa Lunigiana e parte della Garfagnana appartengono alla Toscana (oggi per dire....1859). prima di allora eravamo un piccolo Ducato indipendente ma annesso a Modena Reggio Parma Piacenza fin dal 1452 (credo di ricordare).

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