venerdì 26 aprile 2013

25 Aprile

Perdono sorelle e fratelli.

Perdonate sorelle e fratelli
morti ammazzati
di fuoco o piombo o mina
su questi monti secchi
d'Appennino.

Perdono perdono
Luciana e Marta e Romano
e il vecchio Paladini morto
tra le vacche.
Non vi meritiamo.

Dicono che voi riversi
eravate uguali alle camicie nere
perché morti uguali.
Ma Giuseppe detto Palle
aveva tre anni.

Tre anni sono pochi per morire.
Settanta sono pochi per scordare.
Quei morti nostri li abbiamo
Fermi nel cuore e l'occupano
L'occupano ancora tutto.

ilvecchio

10 commenti:

  1. versi che dicono tutto. qualsiasi altra parola sarebbe superflua. ma grazie di aver ricordato, anche tu.

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  2. io sono andata a Porta San Paolo, vedere vecchi/e partigiani/e piangere per la commozione di trovarsi insieme ai giovani che allora non c'erano e cantare insieme le canzoni sempre giovani di allora..
    ciao

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  3. Risposte
    1. Mi fa molto piacere questo apprezzamento, da te poi...

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  4. è triste pensare che la storia ancora non ha toccato il cuore dell'uomo... ogni giorno è diventato giorno della memoria...memoria di violenze di guerre di morte la cui unica ragione è la crudeltà camuffata da tutti quegli argomenti e conseguenti comportamenti folli e irragionevoli per i quali l'uomo si giustifica...
    Sono semplici le tue parole Paolo ma intensamente emotive e moralmente determinate come il perdono
    Ti penso con affetto
    Un abbraccio
    Sil

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    1. Cara Sil, il tuo abbraccio è contraccambiato di cuore. Scrivo qui un po' come un cretino, non so se la risposta vi arriva per e mail, come a me i vostri commenti, o dovete ripassare di qui...
      Quello che conta è l'affetto!

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  5. I morti non sono tutti uguali, no.Non riusciranno a convincere noi, quelli dopo di noi, non sappiamo...

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