Centroafrica
Avevo
cominciato a preparare un bel post sulla visita di Papa Bergoglio a Firenze. Lo
finirò e pubblicherò, naturalmente, ma il sant'uomo si è precipitato in Africa
e di questo scrivo.
I
prudenti hanno anche provato a fermarlo
ma sono stati bloccati da due allocuzioni papali senza scampo:
“ho più paura delle zanzare che delle persone
“ e ” in Centroafrica ci vado a costo di
paracadutarmi”. E è partito.
L'ho
seguito ininterrottamente su TV2000, che è la televisione vaticana. Ve la
consiglio, ha un livello intellettuale che rinvigorisce, dopo la visione delle
altre.
La
prima rivelazione per me, fino dalla
prima tappa, è come sono fatti gli
africani in Africa. Sono giovani, allegri e se cantano ballano
contemporaneamente; tutti, anche Eminenze reverendissime e Presidenti. Sono per la massima parte poverissimi ma
camminano su immense ricchezze che l’Occidente degli affari gli ha rubato e
dentro paesaggi splendidi, i più belli del Pianeta.
Una
meraviglia assoluta sono le donne:
belle, fortissime, regine dagli occhi tristi, con famiglie numerose sulle
spalle mentre gli uomini fanno altro, come scannarsi sempre e assiduamente.
Le
donne sono la speranza dell'Africa.
Bergoglio
è piombato dentro questo paese a me sconosciuto ma a lui no, perché Kenia,
Uganda e Repubblica centroafricana sono ben forniti di vescovi, preti, frati e
suore fino da tempi lontani. Padre Camboni era lì nel 1854 e ora ci trovi i
comboniani. In Uganda furono uccisi ventidue servitori del Re perché cristiani cattolici e molti di più anglicani. Era il 1885.
In
Centroafrica lavorano suore straordinarie, bianche e nere, giovani e vecchie,
che ho visto intervistate in TV2000. Mi
fanno sempre ricordare due fulminanti versi di Michele Serra:
(…)
sarei un’ottima suora
se ne avessi i coglioni
(…)
Il
Papa ha detto cose meravigliose in ogni occasione e omelia; ha pregato in
moschea con l’Imam perché Dio è Uno. Ha invocato la pace, il perdono, l’amore
tra gli uomini, ha abbracciato i poverissimi e
i rifugiati; ha baciato i bambini invocando la giustizia, la fine delle
ruberie dei popoli ricchi sull' Africa depredata, il diritto all' acqua, alla
terra ad una casa, al lavoro e ad un gabinetto.
E’
un Papa di totale e assoluta concretezza.
La
Chiesa cambia? E una Chiesa finalmente giusta , vera e obbediente al Cristo e
non ai suoi preti, cambierà il mondo?
Non
lo so, non lo so. Però credo che si debba imitare Bergoglio nella sua
concretezza: ho cominciato a spedire qua e là piccole somme di denaro,
quanto una pensioncina mi consente.
In
Centroafrica ci sono uomini e donne che vivono con 1,35 dollari al giorno.
Io
al confronto sono il ricco Epulone e non vorrei dare solo le briciole.
Dieci
euro in Africa contano e pesano. Magari si trasformano in una bella bevuta di
latte, in un pane crocchiante, nel sorriso di un bimbo.
Qui
tre indirizzi:
amicicentroafrica.it (
laica )
mondoaperto.it ( religiosi
comboniani )
cvm.an.it ( laici cristiani marchigiani! )
Grazie Paolo!
RispondiEliminaCara Carla, un abbraccio e un Buon Natale che farò anche più in là ma intanto lo faccio...
EliminaGrazie.... a proposito di tv, qui in una sala cinematografica stanno proponendo il film sulla vita di Bergoglio, non ti pare un po troppo? Lui ne sarà a conoscenza? Anche per Woitila ce ne fu uno sul circuito televisivo.
EliminaCara Carla, ho seguito critiche e notizie su questo film che pare essere un bellissimo film su Bergoglio in gioventù, prete alle prese con i generali argentini. Poi prosegue fino all'elezione. Andrò, dopo vent'anni che non vado al cinema, a vedermelo.
Eliminasperiamo di non farrne un mito mediatico e inflazionato, sarebbe un peccato!
RispondiEliminanon credo succederà. Per i miti serve l'adesione, conscia o inconscia, del mitizzato. A Bergoglio del mito mediatico non importa nulla e lo dicono le sue due scarpacce nere che sbucano dal bianco mantello papale mentre mitriato apre la porta della misericordia giubilare.
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