lunedì 2 luglio 2012

Fozza Italia!



L'Italia del gollazzo.


"Fozza Italia" con un bambinetto che sorrideva comparve come manifesto sulle fiancate degli autobus; l'anno dopo Berlusconi, sorridendo a trentasei denti, vinse le elezioni.
Ci è costato 17 anni di sgovernamento, il ridicolo nel mondo, la decadenza in ogni settore della vita nazionale.

Non riusciamo proprio a resistere al sogno, a tenere i piedi in terra. Così, dopo il miracolo di Prandelli che di una venticinquina di ragazzotti presuntuosi e  milionari ha fatto una squadra e che di due teste di rapa inguaribili ha fatto due uomini, si pensava perfino di vincere il torneo. 
Nessuno che ragionasse, stampa e televisione a pompare e pompare, per fare ascolti e vendere i giornali. Del resto, il giornale più venduto in Italia è la Gazzetta dello Sport.
Folle oceaniche davanti ai maxischermi, amorevolmente preparati dalle competenti autorità.
Naturalmente, delusione, lacrime, musi lunghi, fumogeni contro i maxischermi come Fantozzi che tira la scarpa alla  televisione.


C'è un atroce articolo del Washington Post, che Wall Street Italia riassume:


... il "modello culturale" italiano per il Washington Post è segnato dall'evasione fiscale record, la mancanza di spirito civico, il nepotismo che esclude la meritocrazia.
 Un insieme di "disvalori" che a loro volta sono alimentati dall'inefficienza dello Stato, la corruzione, il collasso della giustizia. Con quali conseguenze sulla produttività complessiva del paese? "L'Italia soffre per una crisi di produttività endemica - scrive il Washington Post - il problema dura da così tanto tempo e ha effetti così profondi sull'economia, che mette in pericolo l'intero tessuto della vita nazionale". 
Le inefficienze di sistema sono esemplificate da un paradosso: gli italiani che hanno un posto, in media lavorano più di tutti i loro concorrenti: 1.744 ore all'anno contro le 1.705 degli americani, 1.480 in Francia, 1.411 in Germania. Ma la produttività reale di questo lavoro è rovesciata. Campioni mondiali di produttività sono gli Stati Uniti con 60,9 dollari all'ora, seguono Germania e Francia sopra quota 55, poi la Svezia a 52 e l'Inghilterra a 47,8. L'Italia è in fondo alla classifica, con 45 dollari di Pil per ogni ora lavorata. "E da anni l'Italia continua a perdere terreno. Le zone improduttive della sua economia si espandono, prevalgono sulle parti migliori". Questo spiega il dato più allarmante: dall'introduzione della moneta unica ad oggi, abbiamo perso il 30% di produttività nei confronti della Germania.


Beh, è tutto vero. Abbiamo di più per piangere, altro che quattro reti della Spagna.


Ne usciremo? Vent'anni fa avrei risposto senza esitazione di sì. Ne abbiamo viste di tutti i colori.
 Oggi, a guardarmi intorno, mah....

3 commenti:

  1. l'Italia è una Repubblica fondata sulle conoscenze ...

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  2. Chiaro e realistico, tanta fatica per niente!
    Perché stupirci in fondo? Gli stupidi non hanno sempre fatto in quel modo? L'uomo della caverna non aveva mezzi e quindi ... noi da arretrati per eccellenza diamo l'esempio.

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  3. Meno male che abbiamo perso, sennò sotto la vittoria si sarebbe per un pò occultato tutto il resto! redcats

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