venerdì 29 marzo 2013



All'ora nona.

Non ho mai capito perché il Sinedrio volle così ferocemente crocifiggere quel Galileo da tre soldi. Ma perché? Che minaccia poteva essere per una casta sacerdotale così salda e unita al suo popolo?
Girava con un seguito di pescatori poveri e malfidati, un pubblicano e perfino  una puttana redenta. Aveva per principale aiutante quel Cefa, pescatore anche lui e uomo da poco. 
Sempre a predicare e a lamentarsi perché nessuno dei suoi capiva nulla delle sue parole; figuriamoci gli altri. E allora dài coi miracoli, "...sarà più facile dire ti sono rimessi i peccati o alzati e cammina?"

E la predicazione? Se ne usciva con discorsi di tutti i tipi, metà blasfemi, metà incomprensibili. Non scriveva un rigo, non dettava un appunto. Parlava e parlava e bla e bla....
Insomma, un niente di rabbi, un pagliaccio. E allora? Questa smania di crocifiggerlo?

A Caifa, una mattina di primavera intorno alle dieci, capitò di ascoltare il Galileo. Diceva le sue solite cose strane " ...beati i poveri di spirito...quelli che piangono,,,,i miti...quelli che hanno fame di giustizia...i puri di cuore...gli operatori di pace...i perseguitati a causa della giustizia..." e a Caifa gli si inumidirono gli occhi. Con un brivido nella schiena,  capì.
 Il Galileo avrebbe rovesciato il mondo, il suo proprio mondo di Caifa e quello dei Romani, di tutti....

Andava, sì, andava crocifisso, subito.

Giunta l'ora sesta si fece buio su tutta la terra, fino all'ora nona. All'ora nona Gesù esclamò a gran voce " Eloì Eloì, lamà sabactanì" che si traduce " Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?".
Allora alcuni dei presenti, uditolo, dicevano " Ecco, invoca Elia". Un tale corse ad inzuppare una spugna di aceto, la pose su una canna e gli dava da bere dicendo: " Lasciate, vediamo se viene Elia a tirarlo giù "

Ma Gesù, emesso un grande grido, spirò.

Venerdì Santo del 2013, A.D.







2 commenti:

  1. la gente preferisce Barabba, guarda cosa succede ancora dopo duemila anni in Italia

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    1. E' così. E è sempre l'inconsapevolezza, il non aver capito. Buona pasqua, Soffio.

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